Non è Walter Mazzarri, non è l’anti-toscano, non è il suo clone. Dietro il faccione bonario, lo stile che ricorda un po’ quello dei curati di campagna di metà anni ’60 c’è un Rafa Benitez furbacchione che del calcio italiano ha capito molto, come ha dimostrato nella sua unica avventura all’Inter quando prima di andar via si è fatto ampiamente liquidare il fastidio da Moratti, trovando il tempo di arricchire la sua bacheca di un campionato del mondo per club.
Certo, rispetto a tre anni fa, il compito al Napoli appare persino più semplice: quella volta prese il posto di Mourinho. Ora gli tocca raccogliere l’eredità di Mazzarri che, per conta dei «tituli», non appare poi una così ingombrante comparazione. Ha firmato due anni di contratto ma il club si è assicurato anche una opzione per il terzo anno. Porta a casa 3,5 milioni di ingaggio a stagione: è l’allenatore più pagato d’Italia, scavalcando Mazzarri che ha firmato con l’Inter per 3,4 milioni. Eredita sempre realtà consolidate: al Valencia arrivò dopo Cuper, al Liverpool quelle di Shankly e Houllier. E alla fine si è innamorato di Napoli e del progetto De Laurentiis in meno di 4 ore di colloquio, il 20 maggio a Londra. Anche il sindaco de Magistris gli dà il benvenuto. «Un allenatore da sempre protagonista sulla scena europea che rafforza il prestigio internazionale non solo della società azzurra ma della città tutta».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro