Castelvolturno – Marco Fassone è il nuovo direttore generale del Napoli. La presentazione oggi pomeriggio a Castelvolturno. Al suo fianco, il presidente Aurelio De Laurentiis. Sei anni nella Juve, dove è stato direttore esecutivo Area Marketing, vendite e stadio. Ha lasciato la società bianconera per legarsi al progetto De Laurentiis. Ha firmato un contratto triennale.
Il presidente lo corteggiava da mesi. I tempi sono diventati maturi e l’affare s’è concretizzato. L’organigramma del Napoli si arricchisce di una nuova figura professionale. “Avevo sempre detto – dice De Laurentiis – che saremmo andati per gradi. Abbiamo preso prima un direttore sportivo come Bigon. Per quanto riguarda la direzione generale, potevamo andare avanti finche’ non avremmo trovato una figura che rispondesse ai nostri standard.
Conoscevo Fassone da tempo, ne avevo apprezzato le doti e alla fine l’abbiamo scelto per una serie di motivi. Risponde a quelle qualità tecniche ed etiche che cercavamo, poi aveva una gran voglia di venire. L’insieme di queste circostanze mi hanno convinto sulla sua persona”. Il nuovo direttore generale è molto entusiasta: “Sul piano professionale, credo che il Napoli sia la società italiana che abbia le maggiori prospettive.
Sicuramente ci sono le due milanesi e la Juventus che hanno un profilo economico superiore da tutte le altre, ma il Napoli ha margini di crescita importante. Dal punto di vista personale, è nata dalla conoscenza che ho avuto modo di fare del presidente. Mi ha intrigato molto l’opportunità di lavorare con lui. E’ un ‘visionario’ nel senso buono, ai limiti della provocazione. Ha in mente di cambiare il calcio.
Non sopporta che gli si dica ‘non si può fare perché non è mai stato fatto’, la penso allo stesso modo. Mi ha appassionato il suo modo di pensare. Il mio obiettivo? Ho bisogno di studiare bene e di approfondire molto, ho tante idee, molti progetti che ho già condiviso con il presidente Aurelio De Laurentiis. Dopo qualche settimana, posso dire che cosa faremo nei prossimi mesi”. La trattativa con il Napoli è stata lunga: “Abboccamenti già la scorsa estate, questo era il momento giusto per cambiare.
Nell’autunno scorso, dovevo completare un percorso alla Juventus. Si è concluso bene e riparto con grandi ambizioni. Quando fui chiamato nel 2003, Giraudo mi chiese di studiare il nuovo stadio, aspetto che valuteremo anche qui a Napoli. Il mio tentativo sarà quello di sfruttare il tempo che avrò per insediare il Napoli nell’elite del calcio italiano. Quando si parla delle prima quattro squadre, quasi mai veniamo citati”.
Fassone ha diversi precedenti in questo mondo: “Ho fatto l’arbitro nel girone C di serie B e ho girato tante città. Conosco Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Caserta. Chiedevo di andare in Campania. Erano i campi che mi davano più soddisfazioni. L’istinto di venire c’era e c’è sempre stato. Mettermi alla prova, poi, in una realtà diversa da quelle che ho sempre vissuto, è anche una sfida personale”.
Fassone avrò un ruolo di coordinamento: “La società è già molto organizzata, la qualità delle persone è eccezionale. Se hanno vissuto per nove mesi senza direttore generale, un motivo ci sarà”. De Laurentiis fa una battuta: “Siamo stati sei anni senza questo ruolo. Lui era pronto a venire anche a gennaio, ma la proprietà mi chiese di aspettare, visto che c’erano cambiamenti in atto. I rapporti con la Juve sono splendidi tanto è vero che prima di prenderlo, ho richiamato la Juve e mi hanno dato il via libera”.
Sulla considerazione del Napoli, ha le idee molto chiare: “Forse dal punto di vista mediatico, ma per altre circostanze, siamo già ai vertici. Secondi per le presenze allo stadio, primi per il merchandising. Fassone è rimasto sorpreso di quanto abbiamo fatto. E’ una persona educata e competente, per questo l’ho voluto”. Il feeling è già alto: “So che la proprietà è molto coinvolta – dice Fassone – e questo mi fa piacere.
Il rapporto sarà costruttivo e quotidiano. Credo che i margini di crescita siano enormi. I mercati internazionali? Dobbiamo prima individuarli per poi proporci concretamente. Mi interessa molto questo aspetto”. Il San Paolo è un’altra priorità: “Lo conosco bene, può migliorare molto. Nei prossimi anni, faremo valutazioni. Dobbiamo decidere cosa sia opportuno fare. Ho visto i ricavi e si può fare di più.
Bisognerà capire come ristrutturarlo. Ha un afflusso superiore alla media. I tifosi sono fantastici, mi emozionano tanto. La Juve, ad esempio, non è una realtà cittadina, c’è freddezza intorno alla squadra. Napoli è diversa e questo aspetto mi piace tanto. Dovrò imparare a vivere la nuova realtà”. De Laurentiis non chiude la porta a nuovi ingressi in società: “Ce ne saranno altri, in base alle nuove esigenze di un calcio che sta cambiando”.
Si parla anche di mercato: “La direzione generale si deve occupare del budget, le trattative sono competenze mie e di Bigon. Le televisioni sono fondamentali, il calcio virtuale è alla base del motore del nostro sistema”. Sta nascendo la tv satellitare del Napoli: “Oggi abbiamo fatto i primi due sopralluoghi. Stiamo capendo come focalizzare intorno alla nostra squadra i bambini di tutta Italia. Formisano ha trovato dei creativi napoletani che hanno inventato personaggi che saranno protagonisti di una serie di film e cartoni animati.
Se andranno bene, aumenteranno i nostri tifosi e la cultura del Napoli si diffonderà ancora di più. Ho grande rispetto di Figc, Uefa e Fifa, ma per quanto riguarda il calcio come impresa, devono farci lavorare. Non vedo l’ora di cominciare”. L’arrivo di Beretta ai vertici della Lega è un passo avanti importante: “E’ un segnale fondamentale. I club calcistici sono delle imprese e noi lavoriamo proprio in questa direzione. Dobbiamo fare ancora tanto”.
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