Si gioca il 29, dunque, e la decisione della Lega non ha colto di sorpresa il Napoli. Anzi, il club s’è attenuto a quanto dispone il regolamento che impone il recupero di una gara sospesa nel giro di 15 giorni. E anche se le due società avessero trovato un accordo per giocare a dicembre, ci sarebbe voluto una deroga della stessa Lega. La questione, tuttavia, è stata risolta soltanto nel tardo pomeriggio, dopo che la Juve ha fatto di tutto perché si giocasse il 30 in modo da avere un giorno di riposo in più rispetto al Napoli. Ma per quella data l’unico orario disponibile sarebbe stato alle 17 per evitare la concomitanza con gli incontri di Europa League. «E non sarebbe stata una decisione intelligente, perché avremmo penalizzato il pubblico del San Paolo oltre ai telespettatori, essendo quello un orario in cui tanta gente lavora ancora e i commercianti sono in piena attività. In questo modotutti potranno godere dello spettacolo di questa sfida, peraltro molto sentita dai nostri sostenitori», ha spiegato Marco Fassone, il direttore generale del Napoli che ieri era presente alla riunione in Lega.
Anticipo Bergamo Ovviamente, la gara Atalanta-Napoli, programmata per domenica 27 alle ore 15, è stata anticipata al sabato, ore 20.45. «Non avremmo potuto fare diversamente, considerato i tanti impegni che dovremo affrontare in quelle settimane tra campionato e Champions League. La Lega ha deciso con buonsenso», ha detto Fassone.
Polemiche incomprensibili Intanto, le polemiche scaturite dopo il rinvio deciso domenica mattina dal Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, hanno provocato la reazione delle istituzioni locali. S’era parlato di un condizionamento da parte dei rappresentanti del Napoli che avrebbero caldeggiato il rinvio. Mal’indiscrezione è stata smentita categoricamente dall’assessorato alla Protezione Civile della Regione Campania. «Alla riunione hanno partecipato, oltre al Prefetto, i rappresentanti della Regione, Provincia e Comune, il Questore, il comandante dei Vigili del Fuoco e i rappresentanti di polizia e carabinieri. Dunque, ritengo improbabile che il Calcio Napoli potesse condizionare la decisione. Perché non c’era il rappresentante della Juve? Non capisco perché ci sarebbe dovuto essere, così come non era necessaria la presenza di un rappresentante della Lega. La decisione è stata presa per salvaguardare la sicurezza dei cittadini napoletani. Queste sono polemiche incomprensibili », ha detto l’assessore Edoardo Cosenza. Dunque, l’agibilità del San Paolo non è stata mai in discussione. Già nel primo pomeriggio di domenica, infatti, il terreno di gioco era praticabile come anche gli spogliatoi e gli uffici esistenti all’interno della struttura.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
R.D.G.
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