La vertenza-Agnano s’inasprisce di giorno in giorno. Il ricorso di fallimento presentato da 53 dipendenti ha provocato una clamorosa reazione della società. Un lunghissimo comunicato nel quale l’amministratore unico Gaetano Papalia definisce «la pur legittima iniziativa inopportuna ed intempestiva» avendo mandato all’aria la vendita di un terreno adiacente all’ippodromo che avrebbe consentito il pagamento di stipendi arretrati. Papalia sostiene che c’è un condizionamento negativo sui lavoratori operato da «componenti esterne, allo scopo di destabilizzare la società per indurla volontariamente o coattivamente al disimpegno nella gestione».
Nel comunicato la società annuncia l’ennesimo progetto di salvataggio, partendo dalla «imminente presentazione della propria istanza di concordato preventivo in continuità gestionale» che se verrà ritenuta «recepibile dal giudice», unitamente ad un piano di ristrutturazione, consentirebbe di riaprire l’ippodromo.
Purtroppo Papalia non affronta l’argomento che sta più a cuore ai lavoratori e che avrebbe potuto permettergli di siglare una tregua: il pagamento prima di Natale anche di uno solo dei sei stipendi arretrati o della tredicesima. «Lasciare le nostre famiglie a Natale senza nemmeno un euro – fanno trapelare alcuni dei suoi dipendenti che un tempo gli erano più vicini – rende vuota ogni parola».
Dura la reazione delle segreterie territoriali di Slc-Cgil, Fisacat e Uilcom. «Nonostante gli impegni presi da Papalia, presso il Comune il 4 dicembre, non è stato versato alcun accredito rispetto alle mensilità arretrate. Tutti i proclami fatti ora non sono più credibili. I lavoratori sono allo stremo, abbiamo chiesto l’ennesimo incontro al Comune affinché si arrivi finalmente ad una soluzione definitiva di questa drammatica vicenda».
Osvaldo Barba, segretario della Slc-Cgil, replica specificamente al comunicato della società: «Ricordiamo all’amministratore di Agnano che da dieci giorni dribbla qualsiasi richiesta di confronto sindacale e che i dipendenti non scelgono i datori di lavoro e non fanno il tifo per nessuno». E sulla presentazione del ricorso di fallimento Barba precisa: «Non possiamo condannare azioni individuali di lavoratori che sono in situazione disperata». Intanto sabato alle Capanelle di Roma si disputeranno, dirottati da Agnano, tre corse di galoppo di grande tradizione: l’Unire, il Soragna e il Ruffo della Scaletta. Il 31 a Tor di Valle, sempre a Roma, si recupererà il Royal Mares, già in calendario domenica scorsa a Napoli. L’Assi ha diramato anche il calendario di gennaio, assegnando ad Agnano corse di trotto e galoppo, auspicando che a gennaio l’ippodromo sarà di nuovo agibile. Un’ipotesi oggi molto improbabile.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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