L’ex capitano della Nazionale, Fabio Cannavaro, è intervenuto a Febbre a 90, in onda su Vikonos Web Radio/Tv: “La bicicletta è diventata la mia passione, per due motivi: prima di tutto perchè non sento dolori, per il mio ginocchio è un vero toccasana. E poi, perché brucio molte calorie e posso mangiare qualcosa in più… Il cammino del Napoli? Spalletti sta recuperando molti giocatori, tra infortuni, Covid, squalifiche erano mancati in troppi, il Napoli al completo se la gioca con chiunque. Ora il calendario mette gli azzurri di fronte a squadre certamente più alla portata, tuttavia le sconfitte con Empoli e Spezia insegnano che le gare vanno giocate. Il Napoli non deve fare calcoli e pensare a sè, poi se gli altri fanno passi falsi bisogna approfittarne. Quale assenza più penalizzante? Beh, facile: quella di Osimhen. Il ragazzo ha fatto la differenza ad inizio anno, il suo infortunio è stato determinante in negativo, per il Napoli. Ora che non è andato in Coppa d’Africa ed è rientrato, potrà aiutare tantissimo tutto il reparto offensivo azzurro. La coppia Rrahmani-Juan Jesus? Sta crescendo, come tutti i giocatori del Napoli chiamati in causa in seconda battuta. I due erano infatti partiti come riserve di Koulibaly e Manolas, si sono fatti valere e non hanno concesso praticamente nulla ai loro avversari, la nuova coppia si sta imponendo molto bene. Anche Tuanzebe ha bisogno di tempo, si gioca ad altissimi livelli e sono convinto potrà dare una grande mano, del resto viene da un campionato super competitivo come la Premier League. Insigne? Da capitano a capitano, in bocca al lupo a lui. Lorenzo ha fatto una scelta difficile, da napoletano lasciare Napoli non è semplice, rispettiamo la sua scelta, ha dato tutto finchè è stato chiamato in causa. In questi anni Insigne ha dimostrato grande attaccamento alla maglia, se lui ed il Napoli non hanno trovato l’accordo è giusto poi andare altrove. Il “no” alla Polonia? Mi dispiace molto, la squadra è davvero forte, la seguivo, ha grandi giocatori. Tuttavia, per preparare una partita così delicata come uno spareggio Mondiale c’era troppo poco tempo a disposizione ed io sono abituato a stare in campo, a confrontarmi con gli altri, mi piace mettere in campo le mie idee e spiegare il mio calcio ai giocatori. Solo per questo ho detto di no”.
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