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Fabio Cannavaro: “Paolo ne verrà fuori alla grande”

Il fratello Fabio considera il verdetto del calcio scommesse davvero ingiusto

E ora si va dove conduce il cuore, attraversando Napoli con gli sguardi che seducono le coscienze altrui e spingendo, trascinando l’umanità più ampia in quell’universo ch’è la solidarietà. E ora che il calcio è un aspetto marginale della propria esistenza, ciò che ha un senso – e un valore reale consistente – è l’altruismo, la beneficenza, la disponibilità a tutto campo verso chi dalla vita ha avuto meno. C’è sempre un buon motivo per essere più buoni ma Natale è la Festa più bella dell’anno che Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara anticipano a modo loro, attraverso la «Fondazione» creata in tandem, al Teatro Posillipo, con la «Christmas Charity Night»: stavolta, la serata-evento per raccogliere fondi insegue adesioni per la ristrutturazione dell’atrio del padiglione Ravaschieri dell’Ospedale Santobono di Napoli.

SUPERMARIO, SUPERJUVE – Il calcio, i giovani: e allora, come non pensare a Balotelli, al suo genio e sregolatezza? E come non stuzzicare Fabio Cannavaro, su quell’anima ribelle che al City ha fatto impazzire Mancini? « Io spero che cresca e lo faccia anche velocemente, perché le carriere dei calciatori sono brevi. Lui ha mezzi strepitosi ». E’ Natale ed è (quasi) un anno nuovo, con Vecchie Signore protese in fughe per la vittoria: « E’ la squadra più forte, è di un altro livello. E per quanto riguarda il Napoli, sta facendo bene, sembrava potesse insidiare i bianconeri, poi le voci sul futuro dell’allenatore, la vicenda di Paolo, i rinnovi dei contratti che non arrivano hanno influito. E Insigne è bravo, ma va liberato da ogni nociva forma di pressione ». Tutto cominciò a Napoli, praticamente nella fasce: poi fu Parma, Real Madrid, Inter, Juventus; poi fu un Mondiale e fu Ca..nnaaaa….varo: « Si parla sempre tanto di condizionamento psicologico e io posso dire che se n’è sempre parlato perché c’è sempre stato ».
PAOLO MIO – Ma i temi sono tanti e un Cannavaro deve anche giudicare l’altro Cannavaro, Paolo, finito nel tritacarne con quei sei mesi di squalifica che gli hanno tolto un sorriso che Fabio vorrebbe potergli restituire immediatamente: « Lui ci azzecca niente. Paolo è una mosca bianca in questo calcio pieno di scandali. Paga una giustizia sportiva che andrebbe riformata. A me hanno tolto due scudetti e so cosa si prova, perché ci si sente vittima di una ingiustizia. Spero che lui e Grava possano, attraverso i vari gradi di giudizio, avere il riscontro che meritano. Ma mi fa piacere che la gente gli sia vicina: gli lasciano i biglietti sulla macchina, gli fanno coraggio. Paolo ne verrà fuori alla grande ».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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