Fabio Cannavaro, ex difensore, tra le altre, di Napoli e Real Madrid, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino: “A un certo punto il Napoli mi aveva mandato via, sapete. Era stata creata una società satellite, la Gis. L’allenatore, appunto, era Talamo. Lui mi spinse a non mollare e dopo poco il Napoli mi richiamò. Nella Gis c’era anche Gaetano De Rosa e noi siamo stati i calciatori che hanno giocato di più in serie A. Questa è la parte diciamo così ufficiale della prima fase della mia carriera. L’altra è stata la strada, le infinite partite dalla mattina alla sera nella Loggetta, dove vivevo io, e nel piazzale dello stadio San Paolo. La migliore scuola di calcio e di vita possibile. Là, su quei campi immaginari, ho costruito amicizie che sono rimaste nel tempo e ho capito cosa è l’aggregazione. Quella che adesso manca. La squadra di Inzaghi, il Milan, la Juve e il Napoli si giocheranno lo scudetto. C’è stato un livellamento ma ritengo verso il basso. E comunque non ci sarà un campionato come quello in cui il Napoli ha creato il vuoto. Sul Napoli rischia di incidere la partenza di Kim, uno dei punti di forza nella scorsa stagione. Ma c’è tempo, i giudizi non sono possibili dopo tre partite”.
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