Fabio Cannavaro ha lasciato Dubai e il caldo del Qatar per raggiungere l’amico ed ex compagno di tutto, Ciro Ferrara. Un bagno di folla, dalla Sanità al quartiere San Lorenzo, tra i bimbi e i progetti di solidarietà finanziati dalla fondazione che porta il loro nome. Inseparabili, o quasi.
«Domenica sera eravamo allo stadio ma non dite che portiamo male: io ero a San Siro e gli azzurri hanno battuto l’Inter dopo 23 anni e Ciro era in tribuna per la supersfida con il Manchester City».
Cannavaro senior sorride e regala battute nella serata di gala al teatro Posillipo. Con la Roma la difesa ha tentennato?
«È stata solo sfortunata. De Sanctis ha incassato due autogol, certi meccanismi non hanno funzionato come altre volte. Ma non mi sembra giusto mettere in discussione un reparto che è stata la forza autentica dei successi del Napoli».
Non le sembra che qualcosa abbia scricchiolato nelle ultime giornate?
«Non voglio essere cattivo profeta, ma lo avevo detto a settembre: il doppio impegno sfianca, nel fisico e nella mente. Chi non è abituato a giocare ogni tre giorni alla fine lo paga. E il Napoli lo sta pagando».
Può rientrare nella lotta per lo scudetto?
«Lo spero, la classifica è corta. Deve rientrare in zona Champions, nei primi tre posti altrimenti non sarà una stagione positiva».
Addirittura?
«Andare avanti in Europa è fantastico ma il progetto di crescita del club di De Laurentiis non può prevedere l’esclusione dalla Champions il prossimo anno. Io avrei puntato di più sul campionato».
A proposito: il patron le ha offerto un ruolo di dirigente?
«Ho altri tre anni di contratto con l’Al-Ahli e non penso di poter far altro. L’ho sentito, voleva portare il Napoli a Dubai: forse in futuro».
Chi è in questo momento la sua favorita per il titolo?
«La Juve non gioca le coppe e questo è un piccolo vantaggio anche se la squadra di Conte pareggia tanto. L’Inter e il Milan sono più abituate a lottare su due fronti, ma forse i nerazzurri sono parecchio in ritardo».
Chi passa il turno tra Chelsea e Napoli?
«Non lo so. Fa piacere vedere il Napoli a questi livelli ma poi entri al San Paolo è quasi te ne vergogni. Credo che Napoli debba avere un impianto nuovo, sempre a Fuorigrotta: spero che si intervenga presto, mi appello al presidente Petrucci (il capo del Coni era tra gli ospiti del gala di ieri sera, ndr): non bisogna aspettare il grande evento per rifare gli stadi».
Meglio vedere il San Paolo dal campo piuttosto che dagli spalti?
«Quando piove è più o meno lo stesso… domenica mi sono bagnato ed ero in tribuna vip».
Desideri non realizzati?
«Non ho mai giocato nello stadio del Manchester United. Spero che Paolo si tolga lo sfizio di vedere l’Old Trafford da calciatore prima o poi».
La famiglia è una presenza costante. Paolo è cresciuto tanto in questi anni?
«È diventato fortissimo e si è scrollato di dosso l’etichetta di fratello di… E a Napoli ora è diventato più famoso di me».
Che consigli gli ha dato?
«Dopo la gara con il Genoa, stacchi la spina e si prepari insieme al resto della squadra agli appuntamenti di gennaio. Devono ricaricarsi mentalmente. Ma di calcio parliamo poco a casa».
Nemmeno con i suoi bambini?
«Lotto con uno dei miei figli. Tifa per il Barcellona, e per chi ha giocato nel Real Madrid è dura».
Esiste un nuovo Cannavaro?
«No. Ma ai ragazzini dico: preparatevi a molti sacrifici. E non mollate, ne vale la pena».
E Maradona?
«Ci siamo visti, viviamo nella stessa città: è il solito. Ha pure preso una squalifica di tre giornate. Non cambia mai».
Cosa pensa dell’ultimo scandalo-scommesse?
«L’immagine del nostro calcio ne esce devastata».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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