Juventus-Napoli è la sfida che unisce il suo passato. Fabio Cannavaro, ex difensore sia dei bianconeri che dei partenopei, ha parlato a La Stampa della partitissima del prossimo 20 ottobre che, a detta di molti, può essere considerata la prima vera sfida-scudetto, anche se il pallone d’oro del 2006 non la pensa proprio così: “Non deciderà lo scudetto ma impegnerà le squadre con le maggiori possibilità per vincerlo e infatti certe polemiche testimoniano la loro rivalità. Finora sono state le più continue”. E non solo in questo avvio di stagione, dato che entrambe le realtà sono partite dalle fondamenta per tornare gradualmente nel calcio che conta. E, stando ai risultati, sembrano esserci riuscite entrambe: “Sei anni fa la situazione era la stessa. Il Napoli per il fallimento, la Juve per altri motivi erano tutte e due in B e senza certezze. Hanno fatto qualcosa di impressionante”. La coppia in testa alla classifica ha alle spalle due società solide e non intenzionate a interrompere il processo di crescita, anche se da questo punto di vista Cannavaro vede la società di corso Galielo Ferraris un gradino più in alto: “Dietro al Napoli c’è un progetto, De Laurentiis ha dato managerialità sebbene la Juve, come club, sia più avanti. Ha un centro sportivo e uno stadio propri. Produce risorse che peseranno in futuro. Non è poco. Il Napoli si muove in un ambiente non facile, la crescita è più lenta ma è sicura”. Passando all’aspetto tattico, nel prossimo match allo Juventus Stadium Conte e Mazzarri, come di consueto, si sfideranno a specchio con quel 3-5-2 tanto simile ma al contempo differente:“Entrambe partono dalla ricerca del gioco e con una disposizione che si assomiglia. Poi ci sono le differenze nella distribuzione del compito di segnare. Conte lo affida a tutti con una manovra globale; il Napoli alle tre punte che sono attaccanti atipici, moderni e partecipativi. Non aspettano che gli si apparecchi la tavola”. Potrebbe farlo anche la Juve se tra le sue fila avesse il top player che, per tutta l’estate, è stato in cima alla lista dei sogni del presidente Andrea Agnelli,quel Cavani che ora sta facendo le fortune dei partenopei: “Con lui la Juve sarebbe stellare, è il top player che cercava in estate perché lavora molto per la squadra, non dà punti di riferimento e fa gol. Per un difensore è l’avversario che non si vede ma che si sente”. E quanto si sarebbe ancora sentito Del Piero nello spogliatoio bianconero se non fosse stato costretto a cambiare aria? Per Cannavaro l’ex numero 10 della Vecchia Signora avrebbe dato quel surplus motivazionale che, alla lunga, fa la differenza: “La Juve non è perfetta. Le manca un simbolo, Del Piero ha lasciato un grande vuoto. Non penso al leader dello spogliatoio perchè anche Buffon lo è. Mi riferisco all’uomo che nel momento difficile trascina la squadra e aggiunge qual tanto che hanno i fuoriclasse”.
Fonte: tuttojuve.com
La Redazione
A.S.
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