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Fabian Ruiz sul suo futuro: “La Spagna è casa mia. Spalletti è un allenatore speciale. Sul Barcellona e lo Scudetto dico che…”

Fabian Ruiz ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS alla vigilia della storica sfida al Barcellona:

Fabian, prima di tutto, come stai?
“Bene. Ho avuto un problema muscolare nelle ultime settimane, ma l’ho superato ed ho preso ritmo. Mi sento benissimo”.

Che valore ha, per il Napoli, questa sfida al Barça?
“È innanzitutto una partita storica grazie a Maradona. Diego è un dio per i napoletani, abbiamo sentito il dolore della città dopo la sua morte e vogliamo rendergli onore di fronte alla squadra che lo ha portato in Europa. Poi, devo ammettere che abbiamo il desiderio di toglierci il sassolino dell’ultima sfida in Champions. Il 3-1 del ritorno è stato troppo severo e vogliamo una rivincita. Gli azulgrana sono una grande squadra, con enorme talento, ma arriviamo alla sfida con fiducia. Credo che sarà una gara equilibrata e spero che stavolta il risultato finale sia diverso”.

I catalani sono cambiati molto rispetto al giorno del sorteggio…
“Il modo in cui hanno iniziato la stagione ha sorpreso tutti. L’addio di Messi si è notato, ed è sempre un sollievo sapere che lui non sia nella tua squadra rivale. Come l’argentino non c’è nessuno, ma hanno comunque calciatori determinanti in ogni settore del campo ed è chiaro che negli ultimi tempi hanno cambiato il ritmo”.

Il tuo amico Pedri ha affermato che sarà difficile battere il Napoli.
“È un bravissimo ragazzo, abbiamo avuto un’ottimo rapporto in Nazionale e spesso ci scriviamo, augurandoci il meglio. Ha ragione: anche a noi piace tenere palla, non saremo un avversario semplice”.

Cosa darà all’attacco di Xavi l’acquisto di Ferran Torres?
“Ha raggiunto un grandissimo livello, è molto forte nell’uno contro uno e ha la capacità di segnare tanti gol. È giovane, ma dà l’impressione di giocare da tantissimi anni. Grandissimo acquisto”.

Il Barça sta scommettendo nuovamente sulla sua cantera.
“Sì, hanno vari giovanissimi che hanno dimostrato di essere già pronti. Tra loro, sono felice soprattutto per Gavi, che viene da Los Palacios y Villafranca come me. Da quand’era bambino, al Betis si parlava della sua qualità e del suo potenziale, brillando subito anche nel settore giovanile del Barcellona. Ci ha sorpreso, però, il salto di questi mesi. Chi come me è stato canterano, sa quant’è difficile trovare spazio con continuità in prima squadra, soprattutto nel caso degli azulgrana. Lui ci è riuscito, e noi di Los Palacios ne siamo orgogliosi”.

Immagino che ti piacerebbe giocare con lui in Nazionale…
“Ovvio. Sto lavorando duramente per poterci tornare. Rappresentare la Spagna, per me, è il massimo, e voglio farmi trovare pronto per quando il mister riterrà opportuno il mio rientro. Mi piacerebbe tantissimo, è uno dei miei obiettivi”.

Sei uscito dal giro proprio nella stagione in cui, probabilmente, stai mostrando la tua miglior versione. Sei il giocatore della Serie A con più punti a partita…
“Le cose mi stanno andando bene, sia a livello personale che di squadra. Spalletti mi ha migliorato in ogni aspetto, è riuscito a far emergere il mio lato migliore”.

Il suo 4-2-3-1 ha avvicinato all’area. Hai già firmato cinque gol e quattro assist…
“Sì, mi trovo benissimo con quel modulo. Avere al mio fianco un compagno come Anguissa o Lobotka mi dà maggiore libertà. Ogni volta che è possibile, provo ad avvicinarmi all’area rivale per finalizzare la giocata. Sto migliorando in questo aspetto”.

Com’è lavorare con Spalletti?
“È un allenatore speciale. È totalmente ossessionato dal calcio, lo adora, ci pensa 24 ore al giorno. È molto legato ai suoi giocatori, gli piace dialogare, scherzare… Sa gestire il gruppo e siamo tutti a nostro agio con lui. Credo che questo si noti anche in campo, dove abbiamo sempre le idee chiare”.

Hai avuto il covid due volte. Dopo la prima, a febbraio 2021, paradossalmente il tuo rendimento migliorò.
“È vero, ne parlai anche con i medici. Fu strano, non sappiamo il motivo, ma appena rientrato mi sentii come se non mi fossi mai fermato, ritrovai subito ritmo. Prima del contagio, invece, non stavo vivendo il mio miglior momento. È stato un anno difficile per tutti, probabilmente fermarmi mi ha fatto bene”.

Il Napoli arriva alla sfida con ottime sensazioni dopo un grandissimo inizio e una striscia negativa.
“Ci hanno frenato gli infortuni, il covid… Con tante assenze e tante gare ravvicinate era tutto complesso, e l’anno scorso, con Gattuso, avemmo lo stesso problema. Siamo riusciti, però, a superare queste difficoltà e siamo ancora lì, nella battaglia…”.

…In piena lotta scudetto, il grande sogno dei napoletani.
“Sappiamo che è difficile, ma siamo una grande squadra e possiamo restare lassù fino alla fine, lo dimostrano i numeri. Ho vinto un titolo a Napoli, la Coppa 2020, e ci lasciò un sapore agrodolce per non aver potuto festeggiarla con la nostra gente a causa del covid. Non riesco nemmeno a immaginare cosa accadrebbe se riuscissimo a realizzare il sogno… La città lo merita. Notiamo il suo sostegno non solo allo stadio, che è normale, ma anche nel quotidiano, per strada, ovunque”.

Sembri perfettamente integrato alla città.
“All’inizio non è stato semplice. Ero molto giovane, solo e in un nuovo paese, ma i compagni mi hanno aiutato tantissimo e imparai subito la lingua. Ho trovato nuovi amici, e questa ormai è la mia seconda casa. Sono incredibilmente grato alla città e a tutte le persone che ho conosciuto qui”.

Cosa ti piace di più di Napoli?
“È che faccio fatica a dirti cosa non mi piace. È una città che ha di tutto: spiagge, posti fantastici, si mangia benissimo, un ottimo clima, e le persone sono molto simili a quelle dell’Andalusia. I giocatori che arrivano in squadra restano incantati, come tutti quelli che mi fanno visita”.

Che compagno è Koulibaly?
“Un leader e una persona buonissima, un pezzo di pane. Tenta sempre di dare una mano a chiunque ne abbia bisogno. Siamo stati felicissimi di vederlo campione d’Africa”.

Mertens è simpatico come sembra?
“Dries ha reso il mio ambientamento più semplice. Siamo sempre insieme, ormai fa parte della mia famiglia… Cos’altro potrei aggiungere?”.

Come avete preso la notizia dell’imminente addio di Insigne?
“Lorenzo ha vissuto sempre in questo club, però il calcio è così. È stato triste, ma allo stesso tempo siamo felici del fatto che vada a vivere quest’esperienza. Farà bene”.

Chiudiamo con qualche domanda sulla Liga. Stai seguendo la stagione del Betis?
“Sì, certo. Stanno facendo benissimo in tutte le competizioni. Ogni volta che posso, vedo le loro gare e sono felice per le loro vittorie”.

Ti aspettavi di vedere Ancelotti nuovamente a Madrid?
“Arrivai al Napoli soprattutto per lui. Mi cercò, e poter lavorare con un allenatore del suo livello è speciale. Non sapevo che sarebbe tornato a Madrid, ma non mi ha sorpreso e non mi sorprende che stia facendo bene”.

Le grandi della Liga si sono interessate più volte al tuo acquisto. Credi che tornerai a giocare nel tuo paese?
“Mi lusinga che si parli dell’interesse di queste grandi squadre nei miei confronti, questo è ovvio. Al momento penso solo al Napoli, dove sono felice e mi aspettano grandi sfide. L’idea di tornare a Spagna in futuro c’è sempre: è casa mia…”

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