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F.Cannavaro: “In Italia troppa superficialità, spero nell’arrivo dell’esercito”

L'allenatore del Gunaghzou ha parlato a Radio Marte

Fabio Cannavaro, ex calciatore e oggi allenatore del Guanghzou, ha parlato ai microfoni di Radio Marte:

“Prima stavo facendo una diretta con mio fratello su Instagram, si cerca di sdrammatizzare questi momenti che sono difficili, solo oggi 627 morti. Qua c’è poco da scherzare. Bisogna stare a casa, non uscire e solo così si può frenare la diffusione del virus. Ci sono numeri pazzeschi. In Cina nonostante il numero di abitanti l’emergenza l’hanno gestita bene. La cosa positiva è che è successo durante il capodanno cinese, quando tutti erano tornati a casa e stavano in famiglia. È il loro Natale. C’era l’esercito in giro, in ogni esercizio pubblico ci misuravano la temperatura. Hanno rispettato tutti le regole e nessuno si è sentito libero di andare a correre o altro. Dobbiamo renderci conto della gravità della situazione”.

Io sono tornato da Dubai, da lì sono andato a Hong Kong. Poi sono entrato in Cina dalla città più vicina e per superare la dogana ci ho messo tre 3 ore, nelle quali mi hanno controllato 6-7 volte. Arrivati a casa ci aspettava la polizia, e ci hanno controllato nuovamente la temperatura. Il giorno dopo ci hanno fatto il tampone. Ci hanno analizzato il telefono, con un’app che ti dice dove sei stato negli ultimi 14 giorni. In Italia stiamo ancora a carta e penna, condivido le idee di De Luca. La gente deve stare a casa, è l’unico modo per non far collassare gli ospedali e se per farlo serve l’esercito ben venga. Il virus non si deve diffondere, più la gente entra in contatto con esso più è facile che prosegua il contagio”.

Qui sta riprendendo tutto. Il governo ha dato direttive secondo le quali non è più necessario indossare le mascherine all’aperto ma è ancora obbligatorio in luoghi pubblici. Sono passati tre mesi e ci sono ancora regole molto dure. Io sono preoccupato per la mia famiglia in Italia, perché lì c’è troppa superficialità. Mi auguro che arrivi presto l’esercito, perché se non arriva il picco non possiamo sapere quando rientrerà l’emergenza.

Non ci stiamo allenando, stiamo in casa, tra una settimana usciremo. I primi di maggio riprenderà il campionato cinese con tutte le altre attività sportive”.

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