Tutto è cominciato con la limitazione del numero degli extracomunitari decisa dalla Figc, ma è soprattutto la revisione dello statuto della legge sullo sport ad animare l’assemblea dei presidenti della serie A che rivendicano, appunto, «più peso» all’interno del Consiglio federale. Pronta la risposta della federcalcio che alla vigilia di un Consiglio, che si preannuncia alquanto delicato, «prende atto con rammarico della decisione della Lega di Serie A di non partecipare con i propri rappresentanti al Consiglio Federale di domani», e sulla questione extracomunitari, ribadisce «che la decisione è stata assunta in piena legittimità dal Consiglio Federale nel rispetto del quadro normativo statuale fissato dalla legge Bossi-Fini e in sintonia con le linee di politica sportiva dettate dal Coni negli ultimi anni,con l’obiettivo di contenere la presenza di atleti professionisti extracomunitari all’interno delle Federazioni Sportive Nazionali» ed auspica «la ripresa della partecipazione ai consigli federali della Lega A», ricordando che «la ripresa del confronto sulla revisione dello Statuto – si legge tra l’altro nella nota della federcalcio – è peraltro all’ordine del giorno del Consiglio federale di domani». Nessun commento ufficiale da parte del Coni sulla decisione della Lega di Serie A ma negli ambienti del Foro Italico si fa notare che la revisione della Legge 91 del 1981 era già presente un anno fa nel programma elettivo che ha portato alla conferma del Presidente Gianni Petrucci. Anche perchè le problematiche sollevate dalla Lega Calcio non riguardano soltanto il mondo del pallone, ma anche altri sport professionistici, in primis la pallacanestro. Il presidente della Fip, Dino Meneghin, pur ribadendo la sua solidarietà piena al presidente della Figc Giancarlo Abete.«Dal mondo del calcio in questi giorni stanno venendo sollecitazioni che ci riguardano direttamente – ha affermato – pur non volendo entrare nel merito di quanto sta accadendo, ed esprimendo la mia incondizionata solidarietà al presidente della Figc Giancarlo Abete, non posso non affermare che condividiamo la sollecitazione della Lega Calcio di serie A di riesaminare la legge n. 91/81». L’auspicio è che venga coinvolta nella riforma anche la Lega Pro, che non può avere gli stessi oneri previdenziali e fiscali dei club di serie A, con entrate naturalmente inferiori. I calciatori sono inquadrati come lavoratori subordinati, basterebbe renderli dei liberi professionisti, per liberare i club dal grosso peso fiscale, riuscendo così veramente a risolvere la tragedia del fallimento stagionale di molti club. Per l’ex ministro dello Sport, Giovanna Melandri, negli ultimi due anni c’è stato «un arretramento nelle politiche sportive, a partire dal fatto che questo Governo ha deciso di cancellare l’istituzione del Ministero dello sport». La Melandri ha sottolineato come «in questo paese è necessario come in in tutta Europa stabilire degli indirizzi, degli obiettivi e delle strategie. Bisogna investire sui vivai sulla scuola, cose che da tanti anni si dicono e che poi non si realizzano». E sulla presa di posizione della Lega di serie A in merito alla vicenda extracomunitari, aggiunge: «In un momento di obiettiva fatica per il calcio nazionale ritengo che le istituzioni preposte al rilancio del nostro movimento dovrebbero partire semmai dagli investimenti sui vivai, sui giovani i piuttosto che dall’idea di mettere la limitazione del numero degli extracomunitari».
LA REDAZIONE
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