Sul suo arrivo a Napoli.
“Io, Lavezzi e Hamsik siamo arrivato insieme, eravamo sconosciuti. All’inizio io e il Pocho potevamo andare in giro senza che ci riconoscessero e qualche ragazzata l’abbiamo fatta, poi ci siamo dovuti adeguare”.
Sull’Inter.
“Se tornassi indietro, farei diversamente. Ma andò così: parlai con Mazzarri e mi disse che avrei avuto meno certezze rispetto alla precedente stagione. Io volevo giocare, ne avevo bisogno per me ma anche per mostrarmi a Tabarez. E allora decisi di favorire le trattative, De Laurentiis mi spingeva a restare. Dovevo ascoltarlo.
Sul cognato Marek Hamsik.
“Non è solo il giocatore più forte con cui ho giocato, ma anche una persona straordinaria. In campo sapeva fare sempre la cosa giusta”.
Le sue vittorie.
“Straordinario il successo in Coppa America con l’Uruguay perché senti il richiamo della Patria ma mi sono goduto anche la vittoria della Coppa Italia nel 2012 e la Supercoppa a Doha. Battere la Juventus in finale con la maglia del Napoli è una sensazione particolare che non ti abbandona mai più”.
Su De Laurentiis.
“La garanzia del Napoli è De Laurentiis. Con lui e la sua famiglia ho avuto un rapporto diretto”.
Sul futuro di Callejon.
“Chiacchiero con tanti di loro, so che è stata fatta una proposta a Callejon e spero che José resti, perché uno che si sacrifica quanto lui non lo ricordo in giro”.
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