Salvatore Aronica ha parlato al quotidiano il Roma della sfida Liverpool-Napoli. C’era ancora Pepe Reina in porta, ma per il Liverpool, l’ultima volta che il Napoli ha sfidato i Reds ad Anfield. Era il 4 novembre 2010, girone di Europa League. In attacco c’era Cavani, era la sua prima stagione tinta d’azzurro. Segnò Lavezzi in contropiede, il Napoli s’illuse, poi tornò il Liverpool che vinse 3-1 grazie ad una tripletta nel finale di capitan Gerrard, entrato solo nella ripresa.
«Di quella partita ho un bellissimo ricordo nonostante la sconfitta», spiega Salvatore Aronica, anni 40, oggi allenatore delle giovanili del Trapani, che otto anni fa completava la difesa a tre del Napoli al fianco di Campagnaro e Cannavaro».
Lavezzi segnò subito….
«Dopo la sua rete pensavamo di aver risolto i nostri problemi, invece il Liverpool tornò tremendamente in partita col suo capitano. Anche vedere giocare Gerrard fu un’emozione particolare».
Com’è vivere l’atmosfera di Anfield?
«È uno stadio unico e il pubblico gioca un ruolo fondamentale in ogni partita del Liverpool. Anfield non è grandissimo, ma senza pista d’atletica e senza barriere i tifosi sono ad un passo dal campo e l’atmosfera è fantastica».
D’altronde, e il Liverpool lo sa, you’ll never walk alone….
«Ci soffermammo ad ascoltarlo, era bellissimo veder cantare tutto lo stadio. Anche da avversari avevamo i brividi».Quale sarà l’errore da non commettere domani sera?
«Il Napoli dovrà giocare a viso aperto, senza pensare alla possibilità di avere due risultati su tre a propria disposizione per passare il turno. Dovrà cercare di sfruttare tutte le occasioni. Serve almeno un gol e, ovviamente, massima attenzione».
Ci sarà Hamsik, unico superstite di quella sfida….
«Allora era molto giovane ma già sapeva incidere con la sua classe. Certo, non aveva la maturità tattica di adesso, ma era ugualmente decisivo. Oggi è un giocatore completo capace di ricoprire più ruoli. Lo sto dimostrando da centrocampista centrale».
Koulibaly è il difensore più forte al mondo?
«Sta dimostrando di avere qualità incredibili che lo rendono un centrale completo ed esplosivo. Non è ancora in cima alla speciale classifica, di sicuro è tra i primi tre al mondo. E può ancora crescere».
Cavani tornerà al Napoli?
«Secondo me no».
Per quale motivo?«Ce ne sono due. Il primo: guadagna troppo per i parametri della società e difficilmente si troverà un accordo che soddisfi tutti. Il secondo: Cavani è un ragazzo troppo intelligente, sa bene che tornando dovrebbe far meglio della sua prima esperienza al Napoli e sarebbe molto complicato. Rischierebbe di ricevere critiche e di macchiare il ricordo splendido che i tifosi hanno di lui».
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro