Sarà la Russia di Dmitri Khomukha a sfidare l’Italia nella finale di venerdì dell’Europeo Under 17 disputato in terra slovacca. I russi approdano in finale solo dopo aver vinto la rocambolesca lotteria dei calci di rigore (ben venti penalty calciati per decretare il vincitore).
Nella prima frazione di gara il predominante possesso palla dei russi si dimostra poco incisivo rispetto ai pericolosi contropiedi degli svedesi. Sono questi ultimi, infatti, a rendersi pericolosi al 9’ con il centrocampista centrale di colore Ssewankambo (di proprietà del Chelsea dall’età di nove anni) che lambisce il palo con una girata rasoterra su un cross proveniente dalla sinistra di Saletros. Al 26’ è ancora la Svezia a rendersi per due volte pericolosa: su traversone di Anderson dal versante destro, è la punta Engvall con un pregevole avvitamento di testa a indirizzare il pallone sul palo lontano che, sfortunatamente, gli nega la gioia del gol. Gli svedesi spingono il piede sull’acceleratore e, a due minuti dalla fine del primo tempo, il numero 10 Rakip colpisce ancora di testa su un cross dalla sinistra, sul quale il portiere Barinov si salva come può deviando il pallone in angolo. La Nazionale russa riesce quasi mai a rendersi pericolosa a causa della sterilità delle proprie azioni nel raggio degli ultimi 15 metri. Nella ripresa il match viene subito condizionato dall’espulsione di Rakip (ammonito solo alcuni minuti prima) che stende Zuev diretto a rete. Nella mezz’ora restante la Russia cerca di approfittare del vantaggio numerico per sbloccare il risultato, attraverso numerose azioni pericolose. Zuev al 60’, dalla sinistra dell’area di rigore avversaria, dribbla Suljic per scagliare un rasoterra basso, bloccato in due tempi dal portiere Mohlin. Al 66’ il traversone basso di Makarov raggiunge Zuev che si mostra in quest’occasione egoista, calciando sopra la traversa anziché servire i compagni al centro dell’area. E’ ancora lui a divorare l’azione più ghiotta del match: conclude a colpo sicuro verso rete, dal limite dell’area piccola, sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma il portiere svedese Mohlin è autore di un autentico miracolo nel deviare il tentativo in calcio d’angolo. Al termine degli ottanta minuti regolamentari è la lotteria dei rigori a decretare l’altra finalista della manifestazione: dopo esser andati ad oltranza in seguito agli errori di Rudkovskiy ed Halvadzic, i russi hanno la meglio dopo ben venti calci di rigore calciati dove risulta decisivo l’errore di Ssewankambo che spara alto sopra la traversa. La finale di venerdì prossimo sarà un remake del match di girone disputato sabato scorso, terminato 1-1.
Gli azzurri di Zoratto dovranno fare attenzione allo schieramento tattico russo di Dmitri Khomukha, caratterizzato da un 4-3-3 dove spiccano i due esterni d’attacco Aleksandr Makarov (omonimo del suo compagno Sergei), nato il 24 aprile 1996 che milita nell’Under 19 della CSKA Mosca, e Aleksandr Zuev, nato il 26 giugno 1996 dell’Akademia Chertanovo, prestigiosa accademia russa dalla quale provengono sei elementi su diciotto della nazionale ed importanti ex conoscenze del calcio italiano come Igor Kolyvanov. I numerosi inserimenti senza palla e gli imprevedibili affondi in velocità di entrambi costituiscono l’autentico valore aggiunto per la nazionale russa. Gli azzurri dovranno sicuramente approfittare della lentezza del comparto difensivo russo (in primis dei centrali Khodzhaniyazov e Likhachev), e sfruttare il gioco aereo, punto debole dei russi in campo questa sera.
A cura di Gilberto D’Alessio
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