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Europa League, per il Napoli il cigno di Swansea

Più che un sorteggio, un sortilegio. Oppure uno scherzo: dalla scatola a sorpresa dell’urna di Nyon, zompa fuori lo Swansea. Ovvero ancora una volta una formazione della Premier. Il Napoli non riesce a farne a meno: non c’è sorteggio negli ultimi anni in cui non le sia capitato in sorte un avversario della perfida Albione: nel 2010/11 il Liverpool nell’Europa League, il Manchester City e il Chelsea in Champions l’anno successivo e quest’anno l’Arsenal nel gruppo della morte sempre della Champions.
Stavolta gli azzurri voleranno in Galles (andata il 20 febbraio alle 21,05, mentre il ritorno al San Paolo il 27 febbraio alle 19) per incontrare la più debole delle britanniche affrontate negli ultimi anni. Comunque decima in classifica in Premier. Sarà felice Rafa Benitez: per lo spagnolo una specie di ritorno a casa, visto che la sua villa a Liverpool è distante appena 400 km dal Liberty Stadium. Benitez, d’altronde, conosce bene lo Swansea (i giocatori hanno un soprannome: «i cigni») che l’anno scorso lo ha eliminato nella semifinale della Coppa di Lega con una clamorosa vittoria per 2-0 a Stamford. Insomma Rafa può vendicarsi. Ed è per questo che Benitez è prudente: «Negli ultimi anni hanno fatto grandi progressi. È una squadra in crescita che ama il palleggio e che gioca bene al calcio. Il loro tecnico Laudrup ama il possesso palla, sa far esprimere la squadra in maniera brillante ed hanno in rosa elementi di qualità come Michu che ha gran talento».
Lo Swansea ha ben otto spagnoli nella rosa (la stella è per l’appunto Michu, ex Rayo Vallecano, un centrocampista che ora fa il goleador): mezza nazionale dei Dragoni gioca qui, ma in pochi credevano al pallone nella terra che ha fatto del rugby la sua religione laica, praticata da tanti e seguita da tutti. A Swansea nacque John Charles, l’enorme punto di riferimento di Sivori in un’indimenticabile lustro juventino tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. E da qui partì Long John Chinaglia prima di approdare all’Internapoli e iniziare la sua avventura italiana.
Un sorteggio così così, a dire il vero. Non proprio da fare festa perché poteva andare meglio. «Credo che il Napoli non si possa lamentare per l’avversario pescato: in fondo non è così impossibile», spiega Ciro Ferrara, le cui mani hanno rovistato nell’urna estraendo le palline con il nome della squadra gallese. Mai una squadra gallese aveva giocato nel massimo campionato inglese. In panchina c’è Michael Laudrup, l’ex grande fantasista danese della Juve (che il Napoli ha incrociato due estati fa a Maiorca in amichevole: gli azzurri vinsero 1-0 con gol di Zuniga). «È l’accoppiamento più duro possibile. L’avevo detto prima che Napoli e Juventus erano le più forti squadre della competizione. Il Napoli è certamente un grande club, con una buona squadra e un top manager. Hanno vinto tutte le partite in casa in Champions League e per un club non riuscire a qualificarsi dopo aver raccolto 12 punti è inaudito. Sarà una grande esperienza per la squadra, il club, i tifosi e la città». Laudrup giocava nella Juve che affrontava il Napoli al San Paolo nel derby di Coppa Uefa nel 1989: fece un gol che gli venne annullato dal tedesco Kirschen. Per gli azzurri non è la prima volta in Galles: nella loro storia ci sono già stati nel 1962, in Coppa delle Coppe. Era il Napoli di Pesaola e l’avversario era il Bangor City (passarono gli azzurri alla «bella»). In caso di passaggio del turno il Napoli incontrerà agli ottavi la vincente della sfida tra Porto e Eintracht Francoforte.
Va molto meglio alle altre italiane nel sorteggio di Europa League che spalanca le porte a un ottavo di finale tutto italiano: Juventus-Fiorentina. Prima, però la Juventus deve superare un altro ostacolo turco (il Trabzonspor) e la Fiorentina un avversario svedese, l’Esbjerg. La Lazio pesca i bulgari del Ludogorets Razgrad.

Fonte: Il Mattino

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