Torna il giovedì di Coppa in un S. Paolo da poco non più aperto soltanto “a spicchi” per ospitare la prima in classifica del girone F, il Dnipro delle meraviglie che non finisce di stupire né in Europa, dove marcia a punteggio pieno, 9 punti, né tantomeno in Ucraina dove dallo scorso 25 ottobre, data della gara interna col Napoli, ha inanellato un bis di vittorie contro Karpaty e Metalist. Identico il punteggio: un sonoro e netto 2-0 che ha liquidato entrambe le avversarie, anche se il clima dell’ultimo incontro è stato tutt’altro che idilliaco, con ben 11 ammoniti in campo. Il Metalist, nel quale milita l’ex azzurro Josè Sosa, è una diretta avversaria in campionato dell’ undici di Juande Ramos che ha parlato di una vittoria importante, nella quale la squadra ha continuato a spingere ed attaccare con impeto anche dopo aver segnato. E anche l’atmosfera sugli spalti ricordava una gara spagnola, con la presenza di 30mila persone!. Una presenza massiccia ma tutt’altro che tranquilla: la cronaca parla infatti di 89 sediolini divelti, fatti a pezzi insieme a bottiglie di birra e poi lanciati all’indirizzo dei sostenitori avversari tra cui anche donne e bambini, e poi fumogeni abbondantemente accesi e volati da un settore all’altro. Episodi naturalmente stigmatizzati in abbondanza nell’ambiente del Dnipro e che saranno oggetto dell’attenzione degli organi disciplinari. Si parla di fumogeni e curiosamente questa “spada di Damocle” pende anche sulla testa del S. Paolo già diffidato e per il quale scatterà la squalifica se verrà acceso uno solo di quegli ordigni o verranno occupate le scale.
L’arrivo degli ucraini a Napoli è previsto per domani alle 12.00 con una seduta di allenamento alle 18:00, dopo la conferenza stampa di Juande Ramos e a poco più di 24 ore dal fischio d’inizio di un match che per gli azzurri si preannuncia ormai delicatissimo contro una formazione che negli ultimi tempi su 10 incontri ne ha vinti ben 8! Un collettivo che fa della fisicità il suo punto di forza, e lo si è visto all’andata alla Dnipro Arena, in crescita nei risultati e nel prestigio, che traspare nell’autoconsapevolezza dettata dalle parole di Fedetskiy: “La squadra ha un grande potenziale e può essere competitiva su tutti i fronti, inoltre ha una sua aura ed uno spirito tutti speciali, ed io stesso sto cominciando a farne parte pienamente.”
Rientrerà Konoplyanka (clicca qui per leggere il talent-scout), assente nella gara d’andata; il fortissimo
centrocampista nonché rigorista, che Mimmo Carratelli ha paragonato a Lavezzi quanto a “pazzarie” sarà il quarto a sinistra nel 4-4-2 per cui presumibilmente opterà il tecnico Ramos proprio come fatto alla Dnipro Arena. Mancherà invece quasi sicuramente Strnic, il croato che per brevissimo tempo è stato allenato anche da Reja nel suo periodo sulla panchina dell’Hajduk Spalato. Il difensore ha rimediato una contusione nel derby di sabato scorso a metà della ripresa, chiedendo egli stesso di essere sostituito: si parla di uno stiramento. In attacco ancora il brasiliano Giuliano, autentico mattatore nella serata del 25 ottobre, coadiuvato a centrocampo da Rotan; sono gli autori delle due reti che hanno steso il Metalist. E proprio dalle parole del nazionale traspare il rispetto nei riguardi del Napoli: “Nonostante il 3-1 parli di vittoria schiacciante è stato difficile fino all’ultimo minuto, il Napoli ha giocatori davvero validi, come Cavani e Pandev che dal nulla ti possono sovvertire un risultato.”
E radiomercato sembra essere in piena attività anche per i nostri avversari, in quanto salgono le quotazioni dell’estremo difensore Denys Bojko, di proprietà della Dinamo Kiev ma attualmente “parcheggiato” al Kryvbas, che potrebbe arrivare a Dnipropetrovsk a gennaio con la formula del prestito. Mentre proprio oggi, 6 novembre, ricorre un anniversario per la formazione ucraina: nella stessa data di oggi, nel lontano 1983 si laureò campione dell’ allora Unione Sovietica. Mai fino a quel momento una formazione di quella regione era riuscita ad aggiudicarsi il titolo nazionale, allora si chiamava Dnepr, nome impostole nel 1961. Ma questa è un’altra storia.
Maria Villani
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