Va alla Lazio il primo round dei quarti di finale contro il Salisburgo. In un Olimpico infuocato, la formazione guidata da Simone Inzaghi (che festeggia alla grande i suoi 42 anni) batte 4-2 un Salisburgo mai domo, grazie a un secondo tempo autoritario e a una grande reazione dopo il momentaneo 2-2.
Le insidie sono quelle prospettate alla vigilia, perché i ragazzi di Marco Rose giocano senza timore e con buona personalità. L’atteso 4-4-2 è in realtà un 4-3-1-2, perché Schlager agisce da trequartista alle spalle di Gulbrandsen e Dabbur, osservato speciale in casa Lazio insieme a Berisha dopo le parole di Tare nel prepartita. Il Salisburgo parte aggressivo ma la qualità dei biancocelesti fa la differenza praticamente al primo affondo: al 7′ Basta va via sulla destra, Immobile buca all’altezza del dischetto ma alle sue spalle c’è Lulic, che batte facilmente Walke. Colpevole, nell’occasione, il giovane Haidara, che perde la marcatura del capitano di casa. La squadra di Inzaghi è come al solito ben messa in campo e i tre centrali sono perfetti nelle chiusure sugli austriaci, che attaccano in modo disordinato e prestano il fianco alle ripartenze degli avversari. Il pareggio ospite arriva all’improvviso grazie a un rigore contestato, concesso per un contatto tra Basta e Dabbur (segnalato dall’addizionale) e trasformato da Berisha al 29′. La Lazio accusa il colpo e comincia a innervosirsi per le decisioni dell’arbitro Hategan, poi al 44′ spreca una clamorosa occasione con Milinkovic-Savic: percussione di Lulic sulla sinistra e cross per il serbo, che tutto solo sul secondo palo manda a lato da due passi. Due minuti più tardi, le vibranti proteste per lo scontro tra Luis Alberto e Ramalho chiudono una prima frazione tesa.
La Lazio lascia però il nervosismo negli spogliatoi, rientra in campo con la giusta grinta e trova subito il 2-1 con una perla di Marco Parolo, che di tacco insacca un perfetto assist di Luis Alberto. L’Olimpico si accende e trascina i propri beniamini, bravi a premere sull’acceleratore e a cercare con insistenza il gol della sicurezza. Rete che sfiora Luis Alberto al 59′, concludendo centrale da buona posizione dopo un recupero a centrocampo del solito Lucas Leiva. Gli ospiti si svegliano allo scoccare dell’ora di gioco e alzano i ritmi, pressando molto alti. La girandola dei cambi porta gli effetti sperati per entrambi gli allenatori: prima Minamino trova il pareggio, poi Felipe Anderson (entrato al posto di un polemico Luis Alberto) riporta avanti la Lazio. Il Salisburgo a questo punto si scopre e la Lazio cala subito il poker con Ciro Immobile, fino a quel momento poco brillante. Il capocannoniere della Serie A, giunto al 37mo centro stagionale (settimo in Coppa) sfiora la doppietta, prima di ricevere la standing ovation di uno stadio sempre più ai suoi piedi. Nel recupero, in contropiede, Patric sfiora il palo sinistro con un bel diagonale: è l’ultima emozione della sfida, con la Lazio che ipoteca le semifinali e interrompe l’imbattibilità europea del RB Salisburgo dopo 19 incontri.
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