Liquidato il Villarreal con un secco 3 a 0, Mancini guarda avanti. C’è il Napoli al San Paolo. Gli ricordano che una vittoria proietterebbe il City direttamente agli ottavi. Pronta la risposta: «Lo so. Lo so bene. Siamo in un’ottima posizione. Tutto dipende da Napoli. E non sarà facile, ma, del resto non era facile neanche vincere in casa del Villarreal. L’importante è che non dipendiamo dagli altri – aggiunge – Il destino è nelle nostre mani».
Già ed è un’arma a doppio taglio. Una sconfitta a Napoli porterebbe al controsorpasso degli uomini di Mazzarri. E, all’ultima, il Napoli sarà in Spagna contro un Villarreal fuori da tutti i giochi, mentre il City ospita un Bayern che non ama mai fare regali. I paralleli tra i due club si sprecano: tifosi accaniti, anni di sofferenza, sogni di grandeur. «Sarà un’atmosfera incredibile, 70mila spettatori sotto le luci del San Paolo, una grande serata – afferma Mancini – Giocare a Napoli è sempre difficile. Il Napoli appunto sa che, se vince, probabilmente passa il turno. Quindi per noi sarà veramente difficilissimo. Abbiamo due risultati utili su tre? In un certo senso sì. Ma comunque noi vogliamo vincere».
ALTRO CHE DIFENSIVISTA – L’anno scorso era tacciato di difensivismo, quest’anno il suo City è una macchina da gol. I numeri sono terrificanti. Sedici partite giocate, tredici vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta (a Monaco, nella notte del gran rifiuto di Tevez). Cinquantuno gol segnati, quattordici subiti. Balotelli è a quota sette, ma è appena il terzo marcatore stagionale del City, dopo il Kun Aguero (11) e il bosniaco Edin Dzeko (12). Mancini sottolinea come il suo City continua a crescere. «Siamo in crescita continua, specie in Champions, basta fare un confronto tra le prime gare e le ultime due. Per questo non possiamo fallire il passaggio del turno. Se andiamo di questo passo e arriviamo agli ottavi può succedere di tutto. Io non pongo limiti».
LA GUERRA CON TEVEZ – Tutto ciò, tra l’altro, non fa altro che rafforzare la posizione del Mancio nei confronti di Tevez. L’argentino sta meditando un’azione legale contro il club, assieme al consulente Kia Joorabchian sta facendo pressioni sull’assocalciatori inglese per il reintegro in rosa. Mancini non gli chiude la porta (« a patto che si scusi ») ma in gioco c’è anche la mega multa che il club vuole infliggergli. E, forse, per Tevez e Joorabchian, il vero nodo è quello, più che le scuse pubbliche.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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