La vittoria dell’Italia contro la Turchia ha interrotto un digiuno che durava da quasi cinque anni esatti. Quale? Era il 2 luglio 2016, ovvero l’ultima volta che l’Italia ha giocato una partita in una competizione ufficiale, Europeo o Mondiale. Allora, gli azzurri si arresero alla Germania solo ai calci di rigore, con Antonio Conte che portò dei calciatori di livello modesto a battere corazzate come Belgio e Spagna. Quello di ieri è uno 0-3 netto, che spazza via ogni dubbio: l’Italia è forte. L’autorete di Demiral, poi Immobile e infine Insigne per certificare le buone sensazioni che si avevano alla vigilia dell’Europeo.
La Selección de #ITA ganó, gustó y goleó en su debut en la #EURO2020, y los números lo respaldan. El partido ante #TUR estuvo parejo, hasta que arrancó. PASEO DE LA AZZURRA. pic.twitter.com/btsUlc3r27
— Invictos (@InvictosSomos) June 11, 2021
La forza della nazionale di Mancini è il collettivo, lo ripetono da mesi i calciatori che ne fanno parte. Non ci sono top player. Il ct non ha elementi come Mbappé, Lukaku, Kane o Cristiano Ronaldo su cui fare affidamento. Come dimostrato anche dal modo in cui si è sbloccato il match con la Turchia. Dopo è stato tutto più semplice, più automatico superata l’emozione iniziale. La vittoria deve arrivare attraverso il gioco, l’unità d’intenti, la cazzimma. L’Italia dev’essere una macchina perfetta nel quale ogni calciatore deve portare al termine il proprio compito.
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Turchia-Italia, Mancini alza l’asticella: vuole Euro 2020
Mancini è riuscito a ridare entusiasmo a un Paese che nel 2018 è calcisticamente morto col mancato accesso al Mondiale di Russia. A prescindere da quale sarà il risultato finale, è già una vittoria. Non solo, è riuscito a rilanciare calciatori sostanzialmente scartati o non all’altezza nelle precedenti gestioni: Jorginho, Insigne e Immobile. E’ stato aiutato da elementi in continua crescita come Spinazzola, Barella e Berardi. Autori di una splendida prestazione contro la Turchia, col terzino della Roma nominato MVP dell’incontro. Menzione speciale per Barella: quando alza il ritmo, l’Italia si trasforma. Ne beneficiano anche Insigne e Immobile in fase offensiva, all’inizio un po’ contratti -come l’intera squadra- prima di ricordarsi di essere più forti dei turchi.
Lorenzo Insigne curling the ball into the far corner first time. Clean 😎 pic.twitter.com/08bSukCueb
— B/R Football (@brfootball) June 11, 2021
Non esaltarsi è complicato, anche perché la Turchia non ha mai calciato nella porta di Donnarumma. Mancini lo ha capito, e preferisce cavalcare l’onda. Nel postpartita ha dichiarato che mancano ancora sei partite. E’ ambizioso, sa che l’Italia è un gruppo che viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Più l’ambiente e i giocatori si esaltano, più le cose possono andare per il verso giusto per arrivare a vincere quell’Europeo che manca dal 1968. Ma è ancora lunga. Ci sono squadre più forti degli azzurri, almeno sulla carta. La Francia è la principale favorita, ma anche Belgio, Portogallo, Inghilterra e Germania possono contare su squadre che negli ultimi Europei o Mondiali hanno sempre fatto belle figure. Vincere per l’Italia sarebbe un’impresa, ma le cose belle accadono.
Nico Bastone
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