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Euro 2020, primo europeo itinerante: 13 città coinvolte, 4 gare all’Olimpico di Roma

Giungono novità per la massima competizione europea per nazionali

Tredici paesi organizzatori, nessuna nazionale qualificata di diritto e la conferma del format a 24 squadre già messo in atto quest’estate in Francia. A una settimana dall’elezione di Aleksander Ceferin alla presidenza, l’Uefa ha svelato ulteriori dettagli sull’ Europeo 2020, che per celebrare i 60 anni della competizione adotterà il format itinerante e coinvolgerà più paesi del vecchio continente. A Roma si giocheranno in tutto 4 partite.

“C’è grande soddisfazione nel vedere il calcio diventare un punto di unione tra le nazioni e nel portare la competizione più vicino ai tifosi, che sono la linfa vitale di questo gioco”, ha dichiarato il neoeletto presidente Ceferin.

Le città ospitanti, come noto, saranno tredici: a Glasgow, Dublino, Copenaghen, Budapest, Bucarest, Bruxelles, Bilbao e Amsterdam si terranno tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale; a San Pietroburgo, Monaco, Baku e Roma tre partite della fase a gironi e un quarto di finale; infine a Londra si svolgeranno le due semifinali e la finale. Una particolarità: non ci sarà un logo unico, come nelle precedenti edizioni, ma ogni città avrà il suo. Al momento è stato svelato solo quello di Londra, che celebra uno dei simboli della capitale britannica: il Tower Bridge.

Proprio la presentazione del logo londinese è stata l’occasione per precisare alcuni dettagli su quello che vedremo tra quattro anni: nessuna nazionale sarà qualificata di diritto, tutte dovranno infatti passare dalla fase di qualificazione, che si giocherà nel 2019 tra marzo e novembre. Le prime due dei dieci gironi eliminatori accederanno automaticamente alla fase finale, mentre per gli ultimi quattro posti disponibili sono previsti spareggi a marzo 2020.

La scelta di un Europeo itinerante implica naturalmente qualche difficoltà logistica, ma l’Uefa ha assicurato che al momento del sorteggio dei gironi verrà tenuto conto delle distanze di viaggio (difficilmente, ad esempio, una squadra dovrà affrontare una trasferta in Russia tre giorni dopo aver giocato a Dublino). Inoltre, i paesi ospitanti che si qualificheranno alla fase finale avranno la garanzia di giocare in casa due partite della prima fase. Ed è questa la notizia migliore per i tifosi, che potranno godersi le gare della propria nazionale senza lunghe e costose trasferte.

Fonte: Sportmediaset

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