Donetsk – Quarto di finale affascinante tra le sorelle rivali di Spagna e Francia. Entrambe discendenti dalla famiglia di Borbone; la prima che rese splendida la Napoli del XVIII secolo e la seconda che visse i fasti di Enrico IV e del Re Sole, Luigi XIV, il sovrano più longevo della storia europea. Chi vince, affronterà il Portogallo, altro rivale storico delle sorellastre. Da una parte il gioco spumeggiante degli uomini di Del Bosque, dall’altra la nazionale “restaurata” dall’ex difensore partenopeo Laurent Blanc dopo l’ultima, disastrosa, gestione Domenech. Dopo una fase iniziale di studio, sale in cattedra la Spagna che orchestra un’azione magistrale, e alla prima vera occasione passa in vantaggio: Xavi imposta, Iniesta pennella un esterno a Jordi Alba che di sinistro pesca Xabi Alonso libero di schiacciare in area e battere Lloris sul palo opposto. La restante frazione di gara vede la Francia rintanata nella propria meta campo, subire il gioco degli iberici. Chi si aspettava la reazione francese nella ripresa, è rimasto fortemente deluso: è ancora il palleggio delle furie rosse che manda a vuoto l’intera squadra dei “blues”. Alla mezz’ora, fiammata francese: Ribery supera Arbeloa, servendo un traversone al centro che trova il solo Debuchy a saltare in area e a mandare il pallone di poco alto. La girandola di sostituzioni non cambia l’assetto di gioco e tanto meno l’andamento della partita. All’89’ c’è addirittura un rigore per gli iberici; Pedro è steso in area da Reveillere. Da dischetto va Xabi Alonso e spiazza Lloris.
Finisce 2-0; una pagna troppo forte per una Francia sperimentale.
A cura di Francesco Gambardella
