Eugenio Albarella, napoletano, 46 anni, è dal 2010 preparatore atletico del Giappone, punto di forza dello staff di Alberto Zaccheroni. Si è concesso un break a Napoli e riprenderà a inizio anno a visionare i calciatori giapponesi impegnati nei campionati europei.
La condizione atletica è uno dei punti di forza del Napoli.
«Sicuramente. Merito del preparatore Pondrelli e di tutto lo staff tecnico. Uno dei vantaggi è quello di poter lavorare da anni sullo stesso gruppo, in questo modo si può insistere meglio sui particolari che sono quelli che fanno la differenza».
Il Napoli è una squadra che si basa sulla corsa?
«Il Napoli è formato da tanti giocatori che hanno facilità di corsa, penso a Lavezzi, Maggio, Dossena, Cavani, Gargano. È una dote naturale di tanti azzurri che avendo questa predisposizione sopportano meglio la fatica».
In questo periodo si approfitta per caricare il lavoro?
«No, adesso non si va caricare eccessivamente la macchina, anzi direi che qualche giorno di riposo assoluto è stato utile. Si lavora sulla risposta biologica dei calciatori e si tende a un lavoro mirato, di rigenerazione. La cosa importante è che si potrà lavorare in maniera continuativa per dieci giorni».
Il Napoli resta a Castelvolturno, il Milan vola a Dubai: quali le differenze?
«Da un punto di vista del lavoro di campo il Napoli non aveva esigenze a spostarsi a Dubai perchè il clima è buono e si può lavorare tranquillamente. Per il Milan può diventare una necessità considerando il freddo. Anche noi con il Giappone andammo in Qatar per trovare un clima favorevole prima della sfida contro il Tajikistan».
A gennaio solo campionato, poi riparte la Champions?
«Un grande sforzo a livello fisico e di stress mentale. Per il Napoli è stata importante l’esperienza in Europa League, gli azzurri hanno cominciato ad abituarsi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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