Oggi per la rubrica “La Telefonata” andiamo a scoprire una professione nel mondo del calcio, che molto spesso non viene trattata con la giusta attenzione: quella del preparatore atletico. La grande condizione fisica del Napoli, il lavoro di Pondrelli stanno facendo emergere il valore della preparazione e la salvaguardia della forma fisica. Per capirne di più Iamnaples.it intervista in esclusiva Vittorio D’Amore, il preparatore atletico del Real Nocera Superiore, compagine di Serie D.
Come si diventa preparatori atletici e quali titoli occorrono?
“Occorre il diploma Isef e corsi di specializzazione con la F.I.G.C., ogni federazione ha gli albi e li organizza. Io ho partecipato a quelli di calcio. Oggi occorre una laurea in scienze Motorie e poi il corso a Coverciano per preparatori atletici professionisti”.
Come è nata questa tua passione?
“E’ nata praticando lo sport, prima ero seguito dal mio maestro poi man mano è venuto questo mio interesse. Nata come passione l’ho trasformata in attività”.
Qual’ è la tua squadra attuale:
“Il Real Nocera Superiore in serie D”.
Chi è il giocatore più forte he hai preparato:
“All’inizio della mia carriera ho preparato Dell’Oglio quando io ero nella Turris in serie C, poi ho avuto, quando erano ragazzi, giocatori che poi sono diventati famosi: Filardi, Gianluca Grava. Comunque ho allenato tanti buoni giocatori, ma poi per diventare famosi i motivi sono molteplici”.
Quanto è importante la palestra per un calciatore?
“Prima era poco considerata, oggi è diventata un elemento fondamentale per la prestazione, si è passati da un atteggiamento ostile ad uno sicuramente favorevole. Con il lavoro in palestra si migliora la prestazione in gara, in quanto si ha meno stress sulle articolazioni, alla schiena e salvaguarda tutta la salute dell’atleta”.
Quanto conta lo staff medico in relazione al rendimento?
“Il lavoro di staff è importantissimo, l’atleta va seguito non solo dal punto di vita fisico, ma anche medico e specialmente in relazione all’alimentazione. E’ un tutt’uno, ma è comunque importante che all’interno di uno staff ognuno interpetri il proprio ruolo senza invadenze”.
Quanto sono grandi i meriti di Pondrelli nella cavalcata del Napoli?
“I meriti di Pondrelli sono enormi, infatti il Napoli ha avuto pochissimi infortuni muscolari rispetto alle altre squadre, sta mantenendo uno standard altissimo e a livello medico c’è un lavoro di equipe ottimo”.
Pur non facendo tournee estive come Milan e Inter il Napoli sta meglio fisicamente, secondo te è stato fatto un lavoro più approfondito?
“Sicuramente ha lavorato meglio, ha fatto un lavoro più specifico rispetto alle squadre milanesi che facendo tournee estive hanno dovuto cambiare le abitudini atletiche con dei ritmi altissimi”.
La motivazione può essere l’arma per superare la stanchezza?
“Sicuramente, puoi essere preparato fisicamente quanto vuoi, ma se mentalmente non lo sei le gambe non ti rispondono agli stimoli, ma molte volte ci sono dei calciatori che non ne hanno di entrambe. Comunque con la giusta motivazione non è precluso nessun traguardo”.
In quale periodo inizia il ritiro delle squadre?
“Dipende dalla categoria, la serie A inizia prima, ad inizio luglio perchè gli impegni sono diversi: campionato, coppe, amichevoli. Noi, squadre a livello minore, verso la metà di luglio”.
Sempre durante il ritiro quante ore di allenamento si svolgono?
“Per il lavoro fisico intorno alle due ore, poi c’è il lavoro tecnico-tattico che è fondamentale e questo si svolge principalmente nel ritiro”.
Puoi spiegare ai lettori di Iamnaples.it cosa sono i carichi di lavoro?
“Sono gli allenamenti a cui sono sottoposti i calciatori e sevono a migliorare la forza ma anche la parte metabolica del fisico e le capacità aerobiche-anaerobiche. Il carico di lavoro è dato dall’intensità dell’allenamento, più intenso è l’allenamento più si dice che il carico è stato alto, nel carico è anche compreso il lavoro tecnico-tattico. La somma di entrambi forma il carico di lavoro”.
Cosa sono gli allenamenti differenziati?
“Sono degli allenamenti in cui l’intensità di lavoro è minore, invece di tenere i giocatori a riposo si fanno questi esercizi che facilitano la fase di recupero ed aiutano ad eliminare le tossine accumulate. Questi allenamenti si effettuano in base alle esigenze, ad esempio secondo il ruolo che si svolge in squadra, anche in base alla struttura fisica e alla forma che si attraversa, se si è più o meno allenati, se si viene fuori da un infortunio. Dopo che gli atleti sono rientrati nello standard previsto si inseriscono nel gruppo nuovamente”.
Che cosa chiedi al tuo futuro di preparatore atletico:
“Lavoro sempre con l’obiettivo di migliorarmi, ma poi già che sono ancora nel mondo del lavoro in questo periodo è una fortuna, un fatto positivo e mi ritengo soddisfatto, ma essendo ambizioso provo a salire di categoria, la C o la B e perché no, la serie A. Non ho ancora smesso di sognare”.
Un consiglio a chi si appresta a diventare preparatore:
“Ci vogliono tre ingredienti: “motivazione, passione e spirito di sacrificio”.
A cura di Alessandro Sacco
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro