Vi proponiamo in esclusiva, alla luce della collaborazione con PallacanestroNapoli.it, l’intervista a Emilio Coppola, fedele tifoso della Curva che ha da sempre seguito le vicende riguardanti la compagine cestistica partenopea. Basket Napoli o non Basket Napoli? Il tempo inizia a stringere e per gli artefici dei progetti intenti a riportare il basket nel capoluogo campano sta arrivando il tempo di tirare le somme e valutare cosa si può fare e cosa no. Sembra che parte degli appassionati creda, o meglio, spera che il progetto Sant’Antimo sia quello più indicato per riportare la pallacanestro nella nostra città. Non sono supposizioni campate per aria, ma dati oggettivi raccolti dai vari commenti pro-cesaro che i supporters rilasciano dopo i nostri articoli per non parlare, poi, dei dati relativi al nostro Sondaggio il quale premia, con una maggioranza più che schiacciante il patron Cesaro. Visto questo sarebbe anche l’ora di capire cosa ne pensa un tifoso della curva. A tal proposito abbiamo intervistato Emilio Coppola, vero tifoso e supporter del basket napoli anche negli anni scorsi:
Ciao Emilio! Arrivati a questo punto dell’anno credi che Napoli possa riavere una squadra di basket per la prossima stagione?
Ciao Enrico! Guarda sono speranzoso di poter riavere una squadra al termine della stagione, piuttosto che crederlo! Certezze, ormai, non ce ne sono più dopo che a Napoli abbiamo visto tutto e il contrario tutto ma, come ti dicevo, io e gli altri ragazzi speriamo di poter riavere una squadra che possa rappresentarci, anzi che ci sia una squadra.
Non hai il timore che qualcuno dei progetti presentati si rischia il Cirillo-bis?
Sinceramente mi auguro di no! Non conosco le questioni economiche e sociali dei singoli progetti e non sono materie sulle quali ho competenze ma voglio sperare che nessuno commetta errori già presentati in passato.
Come mai non avete sostenuto la NSB di Papalia mentre invece la squadra di Cirillo si?
Il progetto Papalia è nato su un equivoco di fondo, la squadra era, sotto tutti i punti di vista, espressione della città Reatina e Napoli era solo il campo da gioco alternativo. La situazione della Nuova Pallacanestro Napoli di Cirillo era leggermente differente in quanto la squadra, anche se il titolo era proveniente da una contrattazione con Battipaglia, era Napoli a tutti gli effetti.
Da quello che mi sembra di capire, sosterrete una squadra indipendentemente dal titolo di provenienza?
Si, basta che sia espressione della nostra città pienamente e non sia solo un prestito del campo da gioco.
Quindi, perché non sostenere un eventuale trasferimento di Cesaro?
Come ti dicevo noi siamo supporter del Basket Napoli senza guardare al presidente di turno e quindi, nonostante non abbiamo condiviso alcune dichiarazioni e scelte passate dell’architetto, se il trasferimento dovesse avvenire secondo tutti i criteri previsti torneremo senz’altro ad accupare i nostri gradoni. Il nostro ideale è quello di seguire il Basket non certo di contestarlo. Enrico, noi crediamo in un progetto che non duri 5-6 mesi ma che sia in grado di creare a Napoli quella tradizione cestistica che al momento ci manca.
Questa situazione del trasferimento non credi ricordi vagamente anche la nascita del basket Napoli di Maione partito con il titolo di Pozzuoli?
Sono d’accordo. Ovviamente nel caso in cui ciò avvenisse spero che l’architetto sia più oculato nell’effettuare determinate scelte.
Nel caso in cui, paradossalmente, Napoli si ritrovasse con 2 squadre?
Credo che a Napoli non ci sia spazio per due realtà. Il nostro auspicio è che tutte le forze si racchiudano in un unico blocco perché sarebbe paradossale presentarsi con due squadre.
Intervista a cura di Enrico De Pompeis
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