In vista della sfida in programma domenica tra Napoli e Nocerina nel campionato Giovanissimi Nazionali abbiamo contattato in esclusiva il responsabile del settore giovanile dei molossi Pasquale Ussia. Una chiacchierata interessante, in cui si è parlato anche e soprattutto della formazione extracalcistica dei giovani, condizione fondamentale per formare i ragazzi anzitutto sotto il profilo umano.
Salve. Domenica si incontreranno i Giovanissimi Nazionali di Napoli e Nocerina, due squadre in forma. Con quali obiettivi arriva la vostra squadra a questa partita?
“Siamo un gruppo solido, con ragazzi più o meno allo stesso livello. La nostra è una struttura che bada moltissimo alla crescita dei ragazzi. Il nostro fine non è il risultato, ma la crescita. Sia tecnica, ma soprattutto umana”
Cioè puntate alla crescita del ragazzo sotto i vari aspetti, non solo calcisticamente?
“Si, la crescita dei ragazzi è la prima cosa. Noi abbiamo dei paletti. Ad esempio se i ragazzi non vanno bene a scuola vengono mandati via. Per me la scuola è una cosa fondamentale, e non è concepibile che i genitori preferiscano mandare i ragazzi al campo, piuttosto che tra i banchi. Questo è un malcostume. I ragazzi non devono trascurare la scuola e l’apprendimento e noi lavoriamo anche in tal senso. Altrimenti la formazione del ragazzo non sarebbe completa”
Un discorso interessantissimo, unito ad un progetto molto serio. Molti dovrebbero prendere spunto dal vostro lavoro. Ma tornando su un punto di vista prettamente tecnico cosa ci può dire?
“Abbiamo ingaggiato istruttori di primissimo piano. Vogliamo costruire un discorso importante sia dal punto di vista tecnico che atletico. Puntiamo, tra un paio di anni, ad avere una struttura all’altezza”
In tal senso la retrocessione in Lega Pro ha in qualche modo cambiato i vostri progetti?
“Assolutamente no. A parte iscrivere la Primavera al campionato Berretti, i nostri progetti non sono cambiati. Ci sono nuovi tecnici, molto preparati. Cercheremo di fare un giusto processo di crescita”
In conclusione un suo pensiero sul Napoli?
“Il bacino d’utenza è diverso. Napoli ha a disposizione una miriade di ragazzi che giocano a calcio. Non c’è paragone con la nostra realtà, di molto più piccola. Pensate che noi andiamo a prendere diversi giocatori a Napoli, talmente la città sforni giovani interessanti. Il nocciolo del problema è però sempre lo stesso: un ragazzo non può formarsi solo col calcio!”
Intervista a cura di Giancarlo Di Stadio
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro