La testata giornalistica Iamnaples.it si è sempre distinta per la volontà di analizzare e conoscere a fondo la “palestra” dei giovani che aspirano a diventare calciatori professionisti, ovvero il settore giovanile, e gli “istruttori” della stessa. Per la rubrica “La telefonata” abbiamo contatato in esclusiva Mario Turi, allenatore della categoria Allievi Nazionali della Juve Stabia, nella quale sono da segnalare elementi interessanti come il difensore mancino Luigi Carillo, il centrocampista Giovanni Somma e l’estroso attaccante Salvatore Elefante, tutti classe ’95. Esperienza, passione per il proprio lavoro e attenzione ai dettagli, questi ed altri gli spunti tratti dalle risposte che il tecnico ha dato ai nostri quesiti:
Avete da poco inserito in rosa due calciatori classe ’95 quali l’attaccante Del Gaudio e il terzino destro Mattiello, svincolati dal Napoli. Ci motiva questa scelta?
“Avevamo bisogno di immettere in squadra altri elementi, principalmente dal punto di vista numerico. I due ragazzi non innalzerannno di molto il livello qualitativo del gruppo ma mi daranno la possibilità di valutare maggiori alternative per il roster dei 18 calciatori convocabili per le gare ufficiali e non solo. Mattiello può giocare sia sulla destra che sulla sinistra e Del Gaudio può facilmente ricoprire tutti i ruoli dell’attacco: entrambi dunque hanno una caratteristica da non sottovalutare, ossia quella della duttilità”.
Domenica, per la dodicesima giornata del Girone C del Campionato degli Allievi Nazionali Serie A e B, affronterete proprio la compagine partenopea: i due ragazzi potranno già debuttare contro la loro ex squadra?
“Credo che i ragazzi rientreranno sicuramente tra i convocati, non so ancora se scenderanno in campo dal primo minuto oppure se subentreranno a gara in corso. Hanno mostrato subito grande disponibilità e correttezza, nonostante la delusione comprensibile per l’essere stati scartati dal Napoli, che resta comunque il punto di riferimento per i giovani virgulti campani. Cercheranno sicuramente di tramutare tale delusione in grinta e di dimostrare al team partenopeo il loro valore”.
Gli Allievi Nazionali del Napoli hanno recentemente ottenuto un importante successo nel Memorial “Renato Curi”. Crede che questa vittoria potrà accrescere la personalità dei calciatori azzurri diretti da Liguori? Come valuta il loro cammino in campionato?
“La squadra di Liguori è ricca di elementi classe ’96, dunque non al limitè d’età. A tal proposito è comprensibile la fatica fatta sia dai ragazzi che dal tecnico, il quale ha preso conoscenza solo quest’anno dei restanti calciatori classe ’95. Ora il gruppo è nettamente in crescita e il loro valore è noto: numerosi sono infatti coloro che hanno partecipato alla finale per lo scudetto dello scorso anno e che vengono convocati in pianta stabile nelle nazionali giovanili. Per il match di domenica hanno certamente il favore del pronostico…”.
In campionato siete fermi al terz’ultimo posto, a quota dieci punti. Quali sono le prospettive della sua squadra?
“Il mio gruppo avrebbe dovuto disputare il campionato di Allievi Nazionali di Lega Pro Prima e Seconda Divisione, la promozione della prima squadra in Serie B ci ha poi proiettato in una dimensione completamente diversa. La nostra stagione non nasce dunque con grandi pretese: pensare di poter lottare al vertici con squadre come Catania, Roma, Lazio, Lecce e lo stesso Napoli sarebbe da presuntuosi; il nostro può essere considerato come una sorta di test continuo per i ragazzi, in vista del salto futuro in Primavera. Sarà un campionato di valutazione ma allo stesso tempo non renderemo la vita facile a nessuno, cercando di non subire sconfitte sonore. Nonostante il risultato non debba essere il fine ultimo del nostro lavoro, è indiscutibile che esso condizioni il morale dei ragazzi e dunque la loro espressione negli allenamenti quotidiani”.
Eccetto Napoli e Lazio, avete affrontato praticamente tutti: quali calciatori hanno destato maggiormente la sua attenzione?
“Sono rimasto impressionanto da un ragazzino classe ’96 del Lecce, Di Mariano. Notevole anche la personalità di alcuni tesserati della Roma quali il centrocampista classe ’96 Verde, la punta classe ’95 Ferri e l’attaccante classe ’96 Damiani. Come organizzazione di squadra mi ha invece colpito il Catania, non dotato di spiccate individualità ma compatto e ben messo in campo. In tal senso non ci sono compagini totalmete impreparate, il campionato è molto livellato”.
Come valuta la decisione di Sacchi, Rivera e Baggio, che ha visto la scissione all’interno del torneo Allievi Nazionali tra compagini di Serie A e B e squadre di Lega Pro Prima e Seconda Divisione?
“Ritengo tale riforma importantissima, in quanto il Campionato Allievi Nazionali Serie A e B rappresenta un banco di prova attendibile per il passaggio alla categoria Primavera. Con la precedente organizzazione vigeva invece scarso equilibrio, promotore di eccessive illusioni nei ragazzi ed errori marchiani da parte dei dirigenti. Non si specula più sul risultato ma si cerca sempre e comunque di giocare a calcio”.
Intervista a cura di Antonio Fusco
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