Ripescaggio sì, ripescaggio no. Intanto ieri c’è stato il Carpisa Yamamay Day ed abbiamo intervistato l’attaccante napoletana della compagine di calcio femminile, Valentina Pirone.
Valentina, provieni da un’esperienza con la Nazionale. Ci racconti la tua “settimana azzurra”?
“Il mio ruolo è quello di attaccante, per quanto riguarda esperienza in nazionale, spero per prima cosa che non sia l’ultima. Ho fatto una settimana a Roma all’Hotel Mancini, ci siamo allenate e abbiamo dato degli ottimi risultati ma sappiamo che dobbiamo fare sempre meglio”.
In entrambi i casi, ripescaggio in A1 o permanenza in A2, quali sono le vostre ambizioni?
“Al di là del ripescaggio, il nostro obiettivo è di vincere sul campo, però se dovesse venire la promozione meglio ancora”.
Qual’è il segreto della Carpisa, visto che avete sfiorato la Promozione nello scorso anno?
“La ricetta buona è: tanti allenamenti, impegnarsi al massimo, fare una vita sportiva sana, quest’ultima è molto importante, bisogna rimanere nella linea comportamentale di un atleta senza limitarsi eccessivamente ma rispettando le regole”.
In quest’ultimo anno periodo le donne nello sport stanno ottenendo dei risultati quasi migliori degli uomini. Secondo te a cosa è dovuto?
“Forse soltanto ora si sta notando tutto questo, le donne quasi sempre hanno ottenuto degli ottimi risultati ma soltanto ora se ne parla di più”.
Qual è il tuo modello d’attaccante?
“Io non mi paragono ad un modello in particolare e ne mi ispiro a qualcuno. Io sono me stessa e soltanto vedendomi giocare si potrebbero trovare delle affinità. Ovviamente ammiro i big come: Messi, Lavezzi, Cavani ecc…
Al di fuori del calcio chi è Valentina?
“Mi piace ascoltare la musica, uscire con le amiche, fare la vita delle ragazze, ma sempre con moderazione”.
La Nazionale italiana di calcio femminile potrà colmare il gap tecnico con le grandi come la Germania, gli Usa o la Svezia?
“Io penso che la Germania femminile sia ben organizzata con tutto ciò che la circonda, tipo gli sponsor, le istituzioni, con le strutture ben adeguate, metodi di allenamento all’avanguardia, nulla da ridire ovviamente sui nostri dirigenti e allenatori. Tutto ciò è legato ad un maggior investimento dal punto di vista economico”.
Oltre te e la Ricci, c’è qualche altra, a tuo avviso, pronta a vestire i colori della Nazionale?
“Sicuramente molte sono in fase di crescita ma in azzurro ci sono già: Elisa Lecce, Paola Di Marino e in futuro altre potranno provare la mia esperienza”.
A cura di Alessandro Sacco
