Il calcio femminile è una bella realtà del nostro paese, gli stadi cominciano ad avere tifosi incuriositi per un mondo che comincia a mostrare un piacevole spettacolo impreziosito dal clima sereno che fa da contorno ad ogni partita. La redazione di IamNaples.it intervista in esclusiva il collega di calciodonne.it proprio sullo stato di quest’ambiente, sulla sua esperienza e sulla stagione della Carpisa Yamamay Napoli.
Vorresti raccontare ai nostri lettori di IamNaples.it i tuoi inizi nel mondo del giornalismo?
“Io curo da diciassette anni il sito calciodonne.it, inserendo quotidianamente notizie come fate voi di IamNaples.it per il calcio maschile ma anche altri sport. Prima di addentrarmi nel calcio in rosa sono stato per 14 anni un ciclista professionista ai tempi di Moser, Saronni. Poi ho proseguito nel calcio maschile portando avanti la mia passione sulla preparazione atletica in maniera particolare e successivamente sono approdato nel mondo del pallone al femminile per volere del mio presidente della società maschile dove collaboravo. Da qui ho fatto tutta un’escalation di alcune squadre regionali in Toscana nel calcio femminile fino alla serie A con l’Agliana.”
In questi diciassette anni dello sport in rosa cosa ti appassiona maggiormente?
“Ciò che mi affascina è la dedizione degli addetti ai lavori e la passione delle ragazze. Il calcio femminile è purtroppo un mondo ancora dilettantistico e non ancora professionistico ma, nonostante ciò, le giocatrici fanno tanti sacrifici e questa professionalità non è facile da trovare in nessuna disciplina”.
Solo in Italia al calcio in rosa non viene dato il giusto risalto a livello mediatico. Perché secondo te?
“Mi dispiace dirlo ma in Italia c’è molto maschilismo intorno al nostro movimento. In Europa il calcio femminile è in crescita, sia la Fifa che l’Uefa lo considerano un movimento in continua evoluzione, a livello mediatico è parecchio seguito e gli stadi sono sempre pieni. Nonostante ciò, in Italia non si vuol far germogliare il calcio femminile e non dando quella giusta spinta che il nostro mondo meriterebbe”.
Il nostro portale, nel trattare il calcio maschile, è molto attento ai settori giovanili. A livello femminile quanta attenzione c’è per quest’aspetto?
“Ci sono molte società in serie A1 e A2 che curano molto i settori giovanili e che ci credono realmente, sviluppandolo in maniera oculata perché questo è il futuro del calcio. Non condivido chi non gli da il giusto risalto e paradossalmente un club come la Torres, pluricampionesse d’Italia, stravince dappertutto e che mi auguro possa andare avanti in ambito europeo, non ha un settore giovanile adeguato alla sua grande fama. Molte altre società sono ben organizzate, dalla scuola calcio ai Giovanissimi fino ad arrivare alla Primavera che è molto seguita dagli addetti ai lavori, anche se non ha l’attenzione che merita”.
Quest’anno in serie A1 c’è il Napoli Carpisa Yamamay. Secondo te, la squadra di Marino e del presidente Lello Carlino con l’organico attuale dove può arrivare in massima serie?
“Insieme al dg Italo Palmieri ho contribuito alla costruzione dell’organico e secondo me posso dire che abbiamo costruito una rosa davvero competitiva. Abbiamo inserito elementi di esperienza come Gioia Masia e Antonella Morra, un elemento di belle speranze per il futuro come Valentina Giacinti, oltre a giocatrici di spessore come Barreca che possono fare bene. Ci sono anche le calciatrici dello scorso anno, quelle della promozione in A1 come Valentina Esposito, Pirone, Kensbock, Caramia e Schioppo che possono dare una mano alle nuove arrivate. Purtroppo non ci sarà per un paio di mesi Penelope Riboldi che poteva far compiere il salto di qualità alle “tartarughine”. Con la rosa al completo si potrebbe lottare per il quinto/sesto posto, attualmente cercherà di fare quanti più punti possibili per rimanere nel centro classifica. La squadra sta pagando l’inesperienza, le nuove arrivate si sono integrate bene, si trovano bene a Napoli e sul piano organizzativo la Carpisa si sta muovendo alla grande, non ultimo la splendida iniziativa della partita con il Psg che, con la grande organizzazione degli eventi distribuiti in tre giorni, ha prodotto un grande valore in termini d’immagine per la società di Lello Carlino. Hanno un allenatore molto preparato come Marino, un serio professionista. Non hanno una grande classifica anche in virtù del calendario; hanno affrontato squadre di spessore, ora potrebbe esserci un ciclo favorevole”.
Sabato al “Collana” il Napoli Carpisa Yamamay affronterà il Chiasselis, compagine friulana. Quali sono le insidie di questa partita per la squadra di mister Marino?
“E’ una compagine che gioca in massima serie da diversi anni, presenta un buon livello d’esperienza diffuso tra le calciatrici e hanno ottenuto due buoni pareggi contro il Bardolino a Verona e contro il Mozzanica, perciò non è una gara da sottovalutare. Pensavo che con le cessioni di Domenichetti alla Torres o Sara Gama, un attaccante di buone qualità trasferitasi al Brescia, potessero avere qualche difficoltà, però, stanno messe bene in classifica e le azzurre dovranno esprimersi al meglio per portare a casa i tre punti”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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