Tanta gavetta, una carriera fatta di alti e bassi e un forte impegno sociale con la sua scuola calcio. E’ questa, in estrema sintesi, la carriera di Pasquale Foggia, calciatore napoletano classe 1983, neopromosso in Serie B con la sua Salernitana. L’ex ragazzo prodigio del Rione Traiano, che ieri ha compiuto 32 anni, che in carriera ha collezionato tre presenze e un gol con la nazionale italiana e che vanta una carriera importante in Serie A tra Lazio, Reggina, Cagliari e Sampdoria ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco l’intervista:
Pasquale cominciamo dal Napoli, come valuti il biennio di Benitez, qual è il tuo bilancio? “Complessivamente ci si attendeva qualcosa in più, facendo paragoni con l’era Mazzarri dove gli investimenti sono stati inferiori, da uno come Benitez mi sarei aspettato di più. Benitez ha vinto due trofei con il Napoli, ma essere arrivati quinti e a trenta punti dalla Juve è davvero troppo. Lottare contro questa Juve oggi è impensabile, ma per la solidità economica del Napoli e per quello che è stato fatto in sede di mercato, bisogna puntare a vincere. Da chi mi aspettavo di più? E’ facile dire Higuain, ma sono rimasto deluso da tutta la squadra, in particolare da Albiol e dalla difesa. Non ho visto difensori superiori a Cannavaro da quando è andato a via, Paolo era il nostro capitano e nei momenti difficili è mancato il senso d’appartenenza alla maglia e alla città, cosa che Paolo aveva”.
Secondo te chi ha le caratteristiche giuste per sedersi sulla panchina del Napoli e raccogliere l’eredità di Benitez?
“Per non cambiare eccessivamente e stravolgere tutto, a mio avviso i profili ideali avviso sarebbero Spalletti e Montella, ma De Laurentiis farà la sua scelta autonomamente. Emery ha vinto due Europa League di fila, ha espresso un ottimo calcio a Siviglia, ma un conto è il campionato spagnolo, un altro quello italiano e il tecnico avrebbe bisogno di tempo per adattarsi alle metodologie della Serie A e alle squadre avversarie. Punterei su un allenatore italiano esperto”.
Sei tra i protagonisti della promozione con la Salernitana in Serie B, che stagione è stata?
“Abbiamo vissuto un’annata memorabile, abbiamo un presidente come Lotito che ha voglia di vincere e lo dimostra sempre, c’è programmazione, è abituato a non partecipare ma a lottare per vincere. Mi sarei aspettato di più ai playoff da parte del Benevento, negli ultimi anni ha sempre costruito squadre competitive, investendo moltissimo senza riuscire a salire di categoria e con le debite proporzioni mi ricorda l’era Moratti pre-Mourinho all’Inter. Questa è la differenza tra chi programma e chi guarda anno dopo anno”.
Come sta andando la tua scuola calcio, la A.S.D. Pasquale Foggia, realtà che cresce anno dopo anno?
“Otto anni fa ho creato la scuola calcio nel Rione Traiano e sto avendo grandissime soddisfazioni, l’anno prossimo apriremo altre scuole a San Prisco e a Curti. Il progetto è importante e finalizzato alla valorizzazione dei giovani calciatori, non solo in campo ma nella vita. Ho ragazzi che faranno parte della Primvaera della Lazio, quattro ragazzi che hanno perso la semifinale scudetto di Lega Pro con la Pistoiese, altri che giocheranno nella Primavera del Frosinone. Ho avuto grossi riscontri, ma la mia soddisfazione maggiore è vedere che nel mio quartiere, molto popolare, vengano persone della Napoli bene per iscrivere i propri figli”.
Per concludere, hai vissuto tre mesi a Dubai, tesserato dal Dubai Club. Che esperienza è stata?
“E’ stata un’esperienza bella per il contesto, ma a livello calcistico c’è poco da raccontare, è un campionato troppo diverso dal nostro e sono voluto tornare anche a dispetto di un contratto milionario”.
A cura di Dario Gambardella
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