Nel cuore di Napoli c’è una realtà che a livello giovanile sta arrivando a grandi successi nonostante le difficoltà di lavorare su un campo sovraffollato come il “Kennedy”, l’Internapoli, una società da seguire con estrema attenzione. La redazione di Iamnaples.it ha intervistato in esclusiva per la rubrica “La Telefonata” il direttore sportivo del settore giovanile Giuseppe Panico
I vostri successi nel calcio giovanile sono ormai una consuetudine. Ci racconti come è organizzata la vostra realtà?
“Il nostro settore giovanile è strutturato così: Enzo Testa è il responsabile tecnico, poi ci sono io, Giuseppe Panico che sono il direttore sportivo che va alla ricerca dei calciatori da aggregare ai nostri organci e intrattiene i rapporti con le altre società. Poi c’è il segretario Ciro Paliotti, il nostro direttore organizzativo Diego Gentile che è molto abile nella gestione di tutti gli aspetti tecnici come per esempio le trasferte ed infine ci sono i dirigenti accompagnatori (uno per squadra) a cui va un ringraziamento perché hanno l’impegno di stare vicini alle nostre compagini ogni domenica con tutto il lavoro che contraddistingue le varie partite”
A quali campionati partecipate e quali sono i risultati che state conseguendo?
“Abbiamo gli Allievi dove ci siamo classificati primi nel girone con 19 vittorie in 20 partite e mercoledì 25 aprile giocheremo i play-off contro il Recale 2002, anche i Giovanissimi sono arrivati primi con lo stesso ruolino di marcia degli Allievi e sempre mercoledì giocheranno contro il Savoia. I ragazzi classe ’96 sono al comando con undici punti di vantaggio sul Materdei, l’unica compagine che sta avendo delle difficoltà è quella dei Mini Giovanissimi Regionali (classe ’98) dove, però, ci sono dei ragazzi interessanti e che vedremo probabilmente in ambito nazionale dal prossimo anno”.
Al “Kennedy” c’è il Napoli e vista la penuria delle strutture sportive ci risulta sovraffollato. Che difficoltà avete riscontrato?
“Le difficoltà maggiori sono nella gestione dei vari campi d’allenamento, il Napoli al Kennedy ha la priorità nella gestione, però, nei nostri spazi siamo coperti ed è la struttura che ci sta dando le maggiori soddisfazioni”.
Il Napoli, facendo attività nella stessa vostra struttura, ha l’occasione di monitorare costantemente i vostri ragazzi. Conferma l’attività di scouting del club di De Laurentiis rivelata anche dal vostro presidente Di Marino?
“Si lo confermo, vengono a vedere i nostri giocatori i vari Caffarelli, Maresca, lo fanno con una certa continuità e ogni tanto c’è la presenza di Barresi che è il responsabile del settore giovanile e noi abbiamo il piacere di accoglierlo alle nostre partite”.
Quali sono i calciatori più interessanti dell’Internapoli?
“Preferisco non fare nomi, rischierei di creare delle tensioni. Indubbiamente ci sono ragazzi interessanti che possono avere una chance, è fondamentale che continuino ad impegnarsi e a lavorare seriamente come stanno facendo da inizio stagione”.
Il settore giovanile del Napoli ha la possibilità di continuare nella sua fase di crescita?
“Credo di si, negli ultimi anni troviamo calciatori come: Insigne, Maiello e Ciano ma questi sono i nomi che vanno per la maggiore, perché occupano il palcoscenico dei grandi. Attualmente bisogna seguire con attenzione il fratello di Lorenzo, ovvero Roberto, Fornito e poi ci sono i ragazzi degli Allievi: Palmiero, Gaetano, Tutino un calciatore dalle enormi qualità tecniche e con questi elementi sono convinto che il Napoli avrà un futuro roseo”.
Le orribili scene viste domenica al “Ferraris” hanno sconvolto tutti. Da dirigente come ti saresti comportato?
“E’ stato un episodio davvero bruttissimo, siamo davanti a degli pseudo-tifosi. Nel calcio ci sta che i risultati non vengono, le critiche sono legittime ma arrivare a certi comportamenti è fuori da ogni logica e finchè ci saranno questi teppisti fare calcio sarà sempre molto difficile. Io mi sarei avvicinato ai tifosi per discutere coma ha fatto Sculli per fargli capire che bisognava continuare la partita e che interrompere il match in quel modo non era la soluzione più intelligente”
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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