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ESCLUSIVA- Nicolato (ag.Fifa): “Vi parlo di Corini e del suo Chievo…”

"Il Napoli a mio avviso non è da scudetto, ma da quarto o quinto posto"

Nel giorno della vigilia di Napoli-Chievo la Redazione di IamNaples.it ha contattato Francesco Nicolato, agente Fifa vicino all’ambiente gialloblù (il padre, Paolo Nicolato, ex allenatore della primavera clivense, fa parte dello staff di Corini). Ecco l’intervista:

Eccoci qui con il procuratore sportivo Francesco Nicolato. Ti chiedo subito di questo Chievo rigenerato dalla cura Corini, quattro punti in due partite di cui un importante pareggio con la Fiorentina. Cosa è scattato nella testa dei calciatori da quando è arrivato l’ex centrocampista clivense sulla panchina?

“I calciatori hanno accolto bene il nuovo tecnico, dato che il gruppo non era più in sintonia con Di Carlo, con il quale si erano create alcune fratture. Gli equilibri erano caduti e la stima reciproca calata, lo spogliatoio era in crisi ed i risultati pure. Corini ha portato nuovo equilibrio e maggiore sintonia, soprattutto nello spogliatoio”

Quali sono le novità introdotte dallo stesso Corini e quai le differenze con l’ex allenatore Mimmo Di Carlo?

“Prima di tutto bisogna dire che Corini eredita il buon lavoro di Di Carlo, ottimo tecnico dalla grande preparazione tattica, che negli anni ha ottenuto buoni risultati e lasciato ai calciatori un’ottima metodologia. Corini ha cercato di dare nuovi stimoli ed input mentali migliorando la situazione dello spogliatoio e cercando di stimolare i ragazzi mettendo tutto il gruppo in gioco con cambi di schieramento. Ha anche inserito giocatori fino a quel momento molto poco utilizzati. C’è stato un cambio di modulo, infatti è stato tolto il trequartista, passando ad un 4-5-1 ben messo sulle fasce. Lui cura molto anche la difesa, con una squadra bassa che concede pochi spazi come visto nella partita con la Fiorentina. In fase offensiva cerca molto le ripartenze lunghe, con una metodologia meno schematica rispetto a quella di Di Carlo. Personalmente mi ricorda il Chievo di Pioli che utilizzava un pressing medio-basso e concedeva più libertà nella fase di creazione di gioco. I giocatori sono meno legati da vincoli tattici e hanno più opportunità di mostrare la loro creatività giocando palla a terra, mentre con Di Carlo si giocava con geometrie lineari e un lancio lungo poco spettacolare. L’approccio è meno fisico e più tecnico, Corini crede molto nelle qualità dei singoli e nelle trame collettive, ma il vero lavoro del nuovo tecnico darà i suoi frutti tra un paio di mesi. Per ora i giocatori si sono sbloccati e sono state tolte numerose barriere, anche dialogiche”

La formazione anti-Napoli sembra già fatta. Il tridente offensivo dovrebbe essere composto da Luciano, Thereau e Pellissier. La velocità dei due esterni può dare fastidio alla retroguardia campana?

“Il 4-5-1 può essere un modulo che dà fastidio al Napoli, ma più che i numeri conta molto l’approccio dei singoli. I moduli contano poco, sarà importante la condizione fisica e psicologica del Chievo che viene da una vittoria ed un pareggio, in realtà due pareggi perchè quella con la Sampdoria è arrivata grazie al “regalo” di Romero”

Un giocatore particolarmente sugli scudi è Cyril Thereau. Quanto è stato importante in queste prime giornate? Tra centrocampo ed attacco ha dato il meglio di sè.

“Adesso Thereau gioca da riferimento centrale, fa da perno al centro dell’attacco, ma sfrutta anche la sua mobilità rientrando a centrocampo e conquistando molti palloni. E’ un attaccante atipico ce fa degli inserimenti il suo punto di forza e che sta vivendo un ottimo momento di forma. In questo momento assieme a Luciano è il giocatore più temibile dei gialloblu ed entrambi formano la fase offensiva del Chievo. A Napoli il Chievo non deve scoprirsi e fare della velocità dei due calciatori l’arma più temibile per un Napoli che si scoprirà per attaccare. La squadra gialloblu deve ripartire e sfruttare proprio gli spazi lasciati dal Napoli, cercando nell’inventiva dei suoi centrocampisti un’altra arma importante”

Cesar assente, verrà sostituito da Andreolli. Manca anche Gennaro Sardo, terzino di Pozzuoli, che contro il Napoli sforna ottime prestazioni. A lui pesa non giocare questa partita?

“Le due assenze non saranno certamente pesanti e conteranno poco. Per quanto riguarda Sardo credo che la sua speranza sia quella di poter essere acquistato un giorno dal Napoli contro il quale si mette sempre in evidenza. Ha tante buone motivazioni per far bene al San Paolo”

Marco Rigoni dopo una fantastica stagione a Novara sembra ancora non imporsi a Verona. Troppa concorrenza?

“Io credo che la concorrenza non faccia mai paura quando si sa di essere i migliori. In questo momento per il gioco del Chievo Marco Rigoni non è il miglior interprete. Quando c’era Di Carlo e veniva utilizzato il trequartista andava bene, ma ora con Corini, in un 4-4-2 o in un 4-3-3 per lui c’è meno spazio. Il ragazzo potrebbe diventare l’uomo in più a partita in corso, quando c’è bisogno di forze fresche o di un cambio di modulo. Nella mezz’ora può fare la differenza. Sta a lui adesso capire che si deve mettere in discussione e fare il bene della squadra, in maniera intelligente”

Come vivono i tifosi del Chievo le costanti intemperanze di quelli del Verona? Il coro su Morosini è solo l’ultimo di una serie di casi molto gravi.

“I tifosi del Chievo vanno per la loro strada. Quella di Chievo è una realtà atipica, che ha un tifo basato sulle famiglie e sul lavoro nelle scuole. La società sensibilizza molto i ragazzi riprendendo lo stile inglese di alcune società di quartiere che lavorano sui giovani, creando una cultura popolare che in Italia è poco diffusa. I principali valori sono quelli della non-violenza e di un messaggio di civiltà che vuole una tifoseria tranquilla e senza pressioni, con uno stadio facilmente vivibile, ma credo che i veri frutti si vedranno in 15 o 20 anni, a mio avviso serve una generazione ancora. I tifosi del Verona sono all’antitesi di questo modello”

Cosa temono di più allenatore e giocatori del Chievo di questo Napoli formato campionato?

“In questo momento non te lo so dire, se fossi l’allenatore mi concentrerei su me stesso, ottimizzando quello che c’è. Corini dovrebbe lavorare sui punti deboli del Napoli affinchè sia il Napoli a temere il Chievo. Comunque se gli azzurri giocano da Napoli c’è poco da fare anche per il Chievo”

Secondo lei il Napoli è davvero da scudetto e può giocarsela con la più titolata Juventus?

“No. Escludo che il Napoli sia in lotta per lo scudetto, credo che l’undici di Mazzarri sia una buona squadra e anche se spero di sbagliarmi credo che avrà grossi problemi nel costruirsi un filotto di risultati positivi. La campagna acquisti di Bigon è stata oculata, ma ritengo che il primo posto sia impensabile per una squadra che è arrivata a un livello difficile da superare. Secondo me la società dovrebbe inserire giocatori nuovi nell’ambito di un ricambio generazionale, altrimenti si rimane sempre una buona squadra, ma da quarto o quinto posto. Secondo me gli azzurri infatti non riusciranno ad arrivare tra le prime tre, ma proprio quarti o quinti”

Grazie per la disponibilità.

“Grazie a voi”

A cura di Dario Gambardella.

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