Dopo la sosta il Napoli tornerà in campo per il rush finale di una stagione che la sta vedendo protagonista. Gli azzurri sono in lotta per lo scudetto contro la Juve e domenica prossima saranno attesi ad Udine allo Stadio Friuli. Di fronte ci sarà la nuova Udinese di Gigi De Canio, tecnico che a Napoli conoscono bene. De Canio è stato uno degli ultimi allenatori dell’era precedente a De Laurentiis e in azzurro sfiorò anche una promozione in Serie A. Quando era sulla panchina azzurra il responsabile del settore giovanile era Giuseppe Bifulco, uomo di calcio con esperienze anche alla Roma e all’estero col Bellinzona. Per l’occasione la redazione di IamNaples.it l’ha portato ai nostri microfoni: “Ho lavorato un anno con Gigi De Canio al Napoli e il bilancio non può che essere positivo – ha dichiarato -. E’ una persona eccezionale, molto preparata e, soprattutto, attenta al settore giovanile. Ogni settimana, infatti, voleva un incontro con il sottoscritto, al quale partecipava anche Antonio Porta, allora tecnico della Primavera. Ci dava delle indicazioni da seguire, spesso in linea anche con le esigenze della prima squadra. Con lui ci siamo sempre trovati particolarmente bene”.
Quando operavi nel settore giovanile azzurro, sono venuti fuori vari talenti, tra cui Antonio Floro Flores.
Certo. Antonio è un ragazzo che merita la carriera che ha condotto. Da anni è in Serie A, ha avuto anche esperienze all’estero e quindi è motivo di orgoglio per tutti noi che lavoravamo in quel settore. Io non dimenticherei anche i vari Gragnaniello, Stendardo, De Giorgio, Mancino, Ciotola, Di Roberto, Vitiello, tutti calciatori che giocano tra la Serie A e la Lega Pro.
Se dovesse tracciare un bilancio della sua esperienza nel settore giovanile azzurro, quale sarebbe?
Il bilancio non può che essere positivo. Non vorrei prendermi tutti i meriti perchè avevo vari collaboratori che mi aiutavano nel lavoro. Ero io il responsabile, certo, ma c’erano molte persone che lavoravano per il vivaio. Ricordo un ottimo rapporto relazionale stabilito con le scuole calcio di quel territorio. Con alcuni esponenti ho ancora rapporti confidenziali.
E con la vecchia società?
Dico sempre che la mia migliore esperienza professionale l’ho avuta a Napoli. Sono arrivato in un momento in cui c’era una ristrutturazione del settore giovanile, ma siamo stati capaci di ottenere ottimi risultati. Il mio periodo è coinciso forse con le ultime annate buone da parte della squadra, che qualche anno più tardi sarebbe fallita.
Prima accennava ai rapporti con le scuole calcio del territorio, secondo lei è la strada giusta da seguire per un settore giovanile?
Senza dubbio, specie a Napoli e in Campania, terra ricca di talenti che purtroppo molto spesso crescono altrove. E’ un peccato vedere i Donnarumma indossare maglie di grandi squadre italiane. Stabilire rapporti di collaborazione con le realtà sportive che operano nella propria regione di competenza, è fondamentale.
In conclusione non può mancare un suo giudizio sul Napoli attuale
Ho detto sin dall’inizio, quando il Napoli a settembre faticava a carburare, che bisognava dare fiducia a Sarri. E’ un allenatore molto preparato che ha costruito i suoi successi con le proprie mani. E’ arrivato nel calcio che conta per merito suo e, ad oggi, esprime il miglior calcio in Italia. Con la Juve sarà dura la lotta scudetto, ma è certo che lo stesso sarà per i diretti avversari che non avranno vita semplice di qui alla fine.
Stefano D’Angelo
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