Il campionato è terminato ed il Napoli è al lavoro per la prossima stagione. Tra arrivi e partenze, sulla rotta di Capodichino si registrano numerosi spostamenti: c’è chi disputerà i Mondiali, chi rientrerà anticipatamente dalle vacanze e chi invece proverà a ben figurare alle prime battute ufficiali. La redazione di IamNaples.it ha voluto intervistare Rodrigo Mazzeo. Collega brasiliano di “Sua Escolha Lifestyle“, rivista che tratta di moda, design e comportamento, ma esperto di calcio sudamericano e tifosissimo del Napoli. Tanti i temi toccati: dalla passione per i colori azzurri fino ad arrivare alla rassegna iridata brasiliana. Dalla politica al calciomercato, provando a sfatare i soliti luoghi comuni che circondano Napoli …
Rodrigo, prima di tutto spiegaci come nasce la tua passione per il Napoli: segui tanto la maglia azzurra interessandoti anche del settore giovanile azzurro.
“Sono diventato un tifoso del Napoli grazie al mio papà. Con lui vidi in TV un’amichevole tra Napoli – São Paulo al San Paolo di Napoli: si festeggiava l’aquisto di Careca. E lui (mio padre) già faceva notare che quel numero 9 era un grande, cosi come “quel piccolino li, accanto a lui”, che giocava con la 10. Un “tale” Maradona. Da quel giorno, vivo e respiro Napoli”
A gennaio è arrivato Henrique con non poche riluttanze da parte dell’opinione comune, salvo poi sorprendere tutti. Noi di IamNaples.it preparammo uno speciale sfatando alcuni “pregiudizi”, legati alla precedente esperienza europea (clicca qui per leggerlo). Avrà margini di miglioramento ulteriori?
“Henrique è un giocatore affidabilissimo. Lo seguivo da tanto tempo anche perche giocava nel Palmeiras, squadra che seguo piu da vicino qui a São Paulo. Ricordo di essere stato uno dei pochi a difenderlo al suo arrivo. Oggi, sei mesi dopo, tutti hanno capito chi è veramente Henrique. Lui a Napoli ha fatto bene soprattutto da esterno, che non è il suo ruolo. Questo dimostra già che è migliorato tanto. Ma se si dedica ad imparare quei meccanismi precisi, può sicuramente essere un giocatore importante, che non farà rimpiangere un’eventuale partenza di Maggio o di Zuñiga, ad esempio”
Il CT Scolari l’ha convocato per la Seleçao, come giudichi questa scelta?
“Mi sembra giusta. Non perche giocava nel Palmeiras e ora gioca al Napoli. Henrique è sempre stato un uomo di fiducia di Scolari, nella sua ultima esperienza da allenatore al Palmeiras. Noi che lo abbiamo seguito da vicino, abbiamo visto che ha meritato la convocazione per quello che ha fatto in campo: senza la “lobby” della stampa e gli “sponsor” che si sono mossi per Miranda, ad esempio. Servirà anche per fare spogliatoio, ma è anche un jolly che puo rivelarsi importantissimo perchè gioca sia a centrocampo (come mediano) che come esterno destro, oltre appunto, ad essere un difensore centrale. Alcuni giornalisti sono rimasti un pò sorpresi perche volevano Dede (pessimo) e, appunto Miranda. Ma di quest’ultimo, fino a gennaio non si parlava proprio. Poi l’Atletico è arrivato in finale di Champions, eliminado il Barcelona e vinto la Liga. Allora i sapientoni brasiliani hanno “scoperto” un brasiliano difensore in questa squadra e lo chiedevano in Nazionale. Incoerenza pura. Dalla serie “Quando a farti essere bravo è la squadra per cui giochi””
Come procede l’organizzazione della rassegna iridata? Arrivano notizie di scontri e rappresaglie della polizia, c’è anche chi dice che alcuni impianti non siano a norma. Cosa ne pensi?
“Sono certo che a questo punto la FIFA si sarà pentita di aver scelto il Brasile per organizzare il Mondiale. Infatti, gli stadi non sono ancora pronti (ed alcuni non saranno pronti neanche dopo la Coppa). Per non parlare delle mancate strutture di mobilità (che è pressochè nulla fino ad oggi in tutto il Paese).
Riguardo gli scontri, alcuni hanno approfittato dell’occasione Mondiale per richiamare ancora di più l’attenzione sui problemi del nostro paese. Mi sembra giusta come protesta, ma anche esagerata: se guardiamo bene, c’è dietro una questione politica che per quanto possa aiutare a cambiare qualcosa, serve solo a creare confusione e a dimostrare quanto e come siamo ancora impreparati come nazione”
Che possibilità ha, a tuo avviso, l’Italia di Prandelli? Sopratutto consiglieresti un’alimentazione diversa visto che il clima andrà incontro all’inverno?
“Tutto dipende dalle motivazione. Il girone è difficile, ma si può andare avanti senza troppi problemi, secondo me. Poi, dagli ottavi, comincia un torneo tutto nuovo, dal pronostico difficile. Sinceramente, vedo nazionali piu forti: l’Italia non sembra, a mio avviso, in grado di giocare alla pari con Germania, Brasile, Argentina … Ma è sempre l’Italia e la sua storia va rispettata.
Riguardo alla preparazione è difficile esprimersi: la pasta è sempre il cibo più indicato prima delle partite, almeno così ricordo. Sono sicuro che ogni nazionale (anche quella italiana) avrà un suo staff competente a fornire le indicazione precise ed utili ai propri giocatori. L’unica cosa diversa che consiglierei è il luogo del “ritiro”. Hanno scelto Rio ed avrano viaggi lunghissimi. Forse sarebbe stato meglio allenarsi già più al Nord, a Bahia ad esempio, dove il clima è piu vicino a quello di Manaus e Natal, ad esempio, oltre al fatto che i viaggi sarebbero meno dispendiosi in termini di energie fisiche”
Torniamo al Brasile. Ci sono altri “Henrique” che possono fare al caso del Napoli? In passato si era parlato di Dedè, Damiao e Ralf. Punteresti su di loro o ci sono altri profili nascosti?
“Di questi tre, Ralf è quello più pronto secondo me: un centrocampista alla Behrami. Damiao e Dede sono giocatori sopravvalutati, d’altro canto come Ganso. Purtroppo, il calcio brasiliano vive un vuoto di talenti mai visto. Tant’è vero che per la prima volta forse nella storia, una convocazione al Mondiale non ha lasciato tante perplessità per i nomi “dimenticati”.
I giovani vengono lanciati in prima squadra sempre troppo acerbi, come una scommessa da vincere (e magari per far soldi). Sta diventando una scelta troppo rischiosa. È di scena in questi giorni il torneo di Tolone (Under 21) al quale giocherà anche il Brasile. Vediamo se da lì spunta qualcuno, ma la vedo difficile”
Alcuni tuoi colleghi hanno lanciato, appunto, la suggestione Ganso: come giudicheresti un eventuale acquisto del ragazzo?
“Ganso è un giocatore di classe indiscutibile, ma fin troppo discontinuo, che a volte sembra non avere piu motivazione, anche se ha solo 24 anni. Viene da uno storico infortunio al ginocchio e la cosa mi preoccupa. A volte sembra un “ex-giocatore” ancora in attività, ogni tanto tira fuori la magia e ti fa l’assist perfetto ch erisolve una partita … ma è poco. Troppo poco!
Forse l’Europa puo fargli bene nel senso che potrebbe rappresentare una motivazione per esprimersi al meglio. E pensare che questo giocatore, solo 4 anni fa, ha fatto esplodere Neymar. Averlo preso nel 2010/2011 sarebbe stato il colpo del secolo. Oggi non spenderei tutti questi soldi su di lui”
Chiudiamo con le parole del presidente del Sao Paolo, su Napoli: “Nemmeno i soldi della camorra potranno portarcelo via”. Come ti senti da “napoletano”? Possibile che Napoli ed il Napoli debbano sempre essere associati alla criminalità?
“Aidar è un personaggio che non posso qualificare. Non piace neanche ai suoi “colleghi” presidenti per il suo modo di fare, sempre offensivo e maleducato. Inoltre oggi si è sbilanciato in affermazioni stupide. Prima perchè di certo non conosce Napoli. Poi perchè si “dimentica” che se il Napoli non ha soldi (frase tutta da verificare), di certo non ne ha neanche il calcio brasiliano. Lui deve ancora pagare l’acquisto di Ganso e, entro la fine del mese, deve versare 10 mln di euro nelle casse dei suoi agenti. Soldi che, ovviamente, non esistono.
Mi vergogno a sentir parlare così ed in questo modo di una città che amo piu di quanto posso amare la città dove sono nato. È un etichetta che hanno messo su Napoli, un luogo comune che viene usato spesso dagli ignoranti. La cosa peggiore è che lui non è l’unico ad avere certi pregiudizi riguardo Napoli città e Napoli club. Piano, piano, però, a passi lenti, forse sta cambiando qualcosa”
Rodrigo, ti ringraziamo per la disponibilità e la cortesia riservataci
“Sono io a voler ringraziare voi, sia per il vostro lavoro che per l’opportunità. Un caloroso saluto a tutti”
A cura di Francesco Gambardella
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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