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ESCLUSIVA- Marino (all. Carpisa Yamamay Napoli): “Questa vittoria accrescerà la nostra autostima in vista delle prossime partite”

"Sono felice, credevamo al passaggio del turno"

Le ragazze azzurre non smettono di stupire, non solo sono in cima alla classifica di A2 senza grossi patemi, ma sono riuscite nella strepitosa impresa di eliminare la Lazio compagine di serie A1 ai calci di rigore dopo una partita vinta con tutte le loro forze. Nel primo tempo le “tartarughine” sono apparse bloccate dal blasone delle loro avversarie, il gioco non era fluido e le biancocelesti vanno in vantaggio con uno splendido tiro al volo a giro della Vuerich,  battendo l’esordiente americana Looumis. Nei secondi quarantacinque minuti le azzurre si sono sbloccate mentalmente ad  hanno giocato il loro solito calcio fatto di passaggi corti e scatti brucianti. La partita, però, sembrava stregata, palo della Kensnbock e le conclusioni della Pirone e Caramia non hanno sortito gli effetti sperati ma a tredici minuti dalla fine la numero dieci partenopea, tra l’atro grande ex del match, segna a porta vuota per la gioia dei tanti tifosi azzurri. Si va ai rigori e la freddezza dell’undici di Marino è stata determinante al cospetto di una Lazio stanca e molto demotivata. Nel post-gara parla ai nostri microfoni il mister azzurro Marino, che analizza per filo e per segno la prova delle sue ragazze.

Mister Marino, prima di parlare degli aspetti tecnici del match, ci spiega il motivo per cui è stato espulso dalla panchina?

Mi sono lamentato, perché una mia calciatrice era stata ammonita, io sono del parere che prima si deve far proseguire l’azione e poi prendere la decisione in merito. L’arbitro ha preferito fare così ammonendo la Pirone, non per un fallo bensì per proteste. Io non ho detto nulla di particolare ma il direttore di gara ha deciso di mandarmi negli spogliatoi. Visto che è stato mandato via anche il mio collega, fa capire come l’arbitro ha gestito la partita”.

Nei primi quarantacinque minuti le ragazze sembravano contratte, nervose, le avversarie hanno messo la gara sul piano fisico ed hanno meritato il vantaggio. Invece nel secondo tempo la Carpisa è entrata sul terreno di gioco completamente trasformata, qual è il motivo di questa metamorfosi?

“Noi sapevamo che loro l’avrebbero messo sul piano fisico e il fatto che le giocatrici azzurre erano tese, perché vuol dire che sentivano il match ma avendo la consapevolezza di essere grandi e pronte per questi eventi,si sono riprese,  così le prossime volte commetteranno meno errori. Nel secondo tempo, visto il punteggio sono entrate in campo più agguerrite e desiderose di ribaltare il risultato e meno impaurite rispetto alla prima frazione di gioco. Sono contento dei progressi delle giocatrici e questo ci servirà da autostima per le prossime partite”.

Le prossime avversarie che incontrerete in semifinale ma il fatto che sarete l’unica squadra  di A2 a giocare ancora la Coppa Italia rappresenta un motivo di orgoglio?

“Sicuramente lo sarà per le mie calciatrici, che fanno tanti sacrifici, oltre che un premio per la società e per i nostri tifosi, che ci hanno incoraggiato sin dal primo minuto e mi farebbe piacere averli molto più numerosi al “Chiovato” di Bacoli. Sono felice, perchè ci credevamo al passaggio del turno, si  sono allenate tanto per ottenere un risultato così prestigioso e certamente affronteremo la prossima partita di Coppa Italia al meglio delle nostre forze”.

Adesso  in campionato affronterete il Ferentino Romano che all’andata vi ha reso la vita difficile e le avete battute con una doppietta della Vitale allo scadere, che match dovrete disputate?

“Le nostre avversarie in casa sono molto agguerrite, cercheranno di non fare  esprimere il nostro gioco è una compagine da non sottovalutare e per sconfiggerla  dovremo dimenticare l’impresa di oggi e lottare fino alla fine senza risparmiarci neanche per un secondo”.

C’è una giocatrice che ti ha più sorpreso rispetto alle altre partite?

“Mi è piaciuta tutta la squadra, hanno mostrato carattere e grande personalità e in queste circostanze è più giusto premiare il collettivo piuttosto che una singola calciatrice”.

Dal nostro inviato alla “Polisportiva Ciampino” Alessandro Sacco

 

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