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ESCLUSIVA- Luce (pres. Gladiator): “Vi presento la mia squadra ancora imbattuta”

"Alla ripresa l'Ischia va a Matera e noi giochiamo a Potenza; un turno favorevole in cui potremmo approfittare di un passo falso degli isolani"

Il girone H della Serie D prevede al vertice uno scontro al vertice tra due campane, la capolista Ischia del presidente Carlino e dell’allenatore Campilongo ed il sorprendente Gladiator, l’unica squadra ancora imbattuta dalla serie A alla serie D in Italia. La redazione di IamNaples.it va alla scoperta del Gladiator intervistando in esclusiva il suo presidente Lazzaro Luce:

Lazzaro Luce ed il Gladiator, come nasce questo connubio?
“Sono un manager di una nota azienda quotata in borsa, originaria della Francia, con sede in Italia, i cui risultati sono più che discreti. Mi definisco un “malato” dell’organizzazione, della qualità; tento di promuovere l’immagine della Campania, una terra troppo spesso bistrattata da tristi fatti di cronaca. La passione per il calcio nasce dal mio passato da calciatore; da bambino sognavo il Gladiator, società dalla gloriosa storia, che, grazie all’ottimo Chrystian Calvelli, abbiamo scoperto sia nata nel 1912 e nel 1924; l’anno scorso, infatti, abbiamo festeggiato il nostro centenario. Avendo chiuso troppo presto la carriera da calciatore, mi sono dedicato all’imprenditoria. In passato sono stato presidente dell’Ippogrifo Sarno nel campionato d’Eccellenza.  L’allenatore era Luigi Squillante, lo stesso che ho attualmente al Gladiator (clicca qui per leggere l’intervista rilasciataci in esclusiva da Squillante il 20 Novembre scorso); disputammo una buona stagione vincendo la Coppa Italia regionale ai danni dell’Isola di Procida di Nicola Crisano, attuale ds dell’Ischia. A Sarno esistevano due squadre, la Sarnese andò in D ed io decisi di lasciare il titolo a persone di Sarno; era difficile avere due squadre di un certo livello in città. Il mio amico Sarzillo, presidente del Gladiator in quel periodo, era a fine corso, sembrava ormai stanco del calcio; lo scorso anno mi ha dato il titolo del Gladiator, abbiamo disputato un grandissimo campionato,grazie anche al lavoro dell’ottimo sportivo direttore dell’epoca, Tonino Simonetti”

Analizzando il campionato in corso, dove può arrivare questo Gladiator?

“Il record dell’imbattibilità ci ha dato una visibilità enorme nonostante avessimo fallito nella scorsa stagione la promozione in Lega Pro. Volevo affacciarmi a questa vetrina che considero la “serie A dei Dilettanti” e, visto il girone che stiamo affrontando con piazze blasonate come Ischia, Foggia, Taranto, Matera, si tratta per noi di una bella sfida fatta con stadi e società solide. Portare in giro per l’Italia il marchio Gladiator e la città di Santa Maria Capua Vetere è per me un motivo d’orgoglio. I nostri calciatori sono dei veri e propri gladiatori, non hanno ancora imparato a perdere. Ventidue partite di campionato più cinque/sei gare di Coppa Italia e siamo ancora imbattuti; questo dato ci ha portato all’attenzione dei media nazionali.  Stiamo facendo miracoli, la squadra vince e convince ed è ben diretta da un ottimo tecnico ed è stata preparata a dovere da Vittorio D’Amore, siamo una società di seri professionisti”.

Siete soddisfatti del seguito del pubblico a Santa Maria Capua Vetere?

“Purtroppo tocchiamo una nota dolente; giochiamo negli orari federali, ovvero tra il sabato e la domenica, contemporaneamente alla serie A. C’è molta disorganizzazione tra i presidenti, perché le partite, per favorire l’afflusso degli spettatori, andrebbero giocate in orari diversi dagli altri campionati e in momenti più consoni. Fortunatamente abbiamo un tifo molto passionale, un mix di persone giovani ed adulte, gli affezionati al Gladitor. Nel big-match contro l’Ischia c’erano duemila sostenitori e fu vietato l’ingresso dei tifosi ospiti”.

Presentiamo un po’ la squadra. Quali sono gli elementi di spicco dell’organico del Gladiator?

“Spesso dico che i fuoriclasse ti fanno vincere le partite, ma per conquistare  un campionato ci vuole un gruppo davvero compatto. Abbiamo inserito quattro/cinque tasselli davvero importanti partendo dalla difesa con Borrelli, mio capitano storico che ho avuto all’Ippogrifo, poi a centrocampo ho acquistato Gatta, a mio avviso un giocatore di livello superiore a questa categoria, poi abbiamo costruito la squadra su Antonio Del Sorbo nostra prima punta, e Tommaso Manzo che nei campionati dilettanti ha totalizzato oltre 200 reti. Questi sono i cosiddetti big della squadra, poi ci sono anche 6/7 calciatori che avevamo lo scorso anno nell’Ippogrifo: i vari Bizzarri, Criscuolo, Luce, Bonavolontà, oltre poi a Terracciano, difensore centrale acquistato quest’estate da Turris. Il vero segreto della squadra è l’inserimento di giovani di grande valore, selezionati durante la scorsa estate. Abbiamo due portieri ’94 che sono i nostri fiore all’occhiello: Maiellaro e Voli che proviene dalla Pro Patria. Maiellaro si sta esprimendo su alti livelli, riuscendo quasi a far dimenticare che si tratta di un under 19. Ci sono i due esterni Pastore e Viglietti, poi abbiamo Franchini a centrocampo, Schettino in attacco, calciatori che vengono da campionati di serie D di ottimo livello e due classe ’92 come Puccinelli e Leone che senza falsa modestia potrebbero giocare in categorie superiori. Vista la regola degli under che impone lo schieramento di un ’92, due ’93 ed un ’94, posso dire che i giovani stiano facendo la differenza”.

Dietro i successi ci sono anche le persone dietro le quinte. Quali sono i meriti dell’allenatore Squillante e del preparatore atletico Vittorio D’Amore?

“Il Gladiator esprime un calcio piacevole, che migliora di partita in partita, atleticamente in grandi condizioni; bastano queste considerazione per dare grandi meriti a Luigi Squillante e Vittorio D’Amore. Nel girone di ritorno abbiamo disputato 5 partite facendo 13 punti, un ottimo ruolino di marcia che mostra il nostro processo di crescita”.

Dopo la sosta per la Viareggio Cup, ricomincia il campionato. Cosa si sente di promettere ai suoi tifosi?

“Il Gladiator è un marchio storico, se dovessi fare un parallelo con la Serie A, noi potremmo essere il Siena, mentre l’Ischia è la Juventus. Mentre, però, la compagine toscana è in lotta per la salvezza, noi ci godiamo il record e siamo alle spalle dell’Ischia. La società del presidente Carlino ha compiutato lauti investimenti, noi invece abbiamo puntato di circa di 500 mila euro, l’Ischia due milioni di euro, quindi 4 volte tanto rispetto al nostro club. A Santa Maria Capua Vetere mettemmo in seria difficoltà l’Ischia, che resta la favorita ma i giochi sono ancora aperti. Alla ripresa del campionato, il 17 Febbraio noi affronteremo in trasferta il Potenza, fanalino di coda del girone insieme al Fortis Trani mentre l’Ischia giocherà in casa del Matera, quarto in classifica ed in piena zona play-off. Il nostro auspicio è approfittare di un eventuale passo falso dell’Ischia, Le occasioni non saranno molte ma ce la giocheremo fino alla fine; attendiamo lo scontro diretto di Ischia in programma ad Aprile, se poi ci arrivassimo a soli tre punti…”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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