Fra due giorni il Napoli tornerà in campo in campionato contro il Chievo ma Juventus-Napoli, con i gravi fatti extracalcistici che l’hanno condizionata, non ha ancora cancellato la sua eco. Ha voluto raccontarci il suo punto di vista il tifoso Francesco Pellicano che ha visto la partita nel settore ospiti dello Juventus Stadium:.
Segui spesso il Napoli?. Ci sono tifosi azzurri dalle tue parti in Abruzzo?
“Sono nativo di Napoli, dove ho ancora familiari a Napoli ma ora per lavoro abito a Sambuceto provincia di Chieti, dov’è l’aeroporto di Pescara, ma non riesco a smettere di seguire il Napoli ovunque quando posso. Ci sono tanti tifosi azzurri! Ad esempio a Lanciano. Solo che non è facile raggrupparli tutti. Io ci sto provando, avendo creato un gruppo su Facebook, a questo scopo organizzo raduni e le manifestazioni mirati a farci crescere e ad unirci sempre di più. E pensa che usiamo solo il passaparola! Esiste inoltre uno storico Napoli Club a Guardiagrele, il paese nativo di De Sanctis, ma dista 45 km da noi e poi il principale fondatore è venuto a mancare e non è più attivo come prima… il mio principale intento nel tempo è fondare un vero e proprio Napoli Club Abruzzo”
Per quanto riguarda la trasferta di sabato scorso, come sono andate le cose?
“Premetto che anche qui in Abruzzo è stato un vero disastro per reperire i biglietti con Listicket, da qui ci siamo riusciti solo in 3 su 10! Siamo partiti alle 9 da Pescara, la prima stazione di servizio in cui ci siamo fermati è stata Tortona, credo la stessa in cui ci sono state aggressioni al pullman del Club Napoli Parma e già lì, visto che era il punto di incontro tra A1 e la A14, ci siamo impressionati di non aver visto neanche una pattuglia di Polizia, ma diciamo che è filato tutto tranquillo. Ci siamo nuovamente fermati a pochi km da Torino per incontrare altri ragazzi e lì alcuni tifosi juventini con accento del Nord, parlando tra loro, ma rivolti chiaramente a noi, ne hanno dette di tutti i colori sui napoletani, cose tipo “sono la feccia d’Italia, i soliti camorristi”, e quant altro… Mentre una volta a Torino mi ha sorpreso questo: c’era un unico parcheggio per i locali e per gli ospiti, tranne che per i pullman, il che lo trovo assurdo dal punto di vista della sicurezza, visto l’astio tra le due tifoserie. Per un impianto così moderno, poi, non progettare un secondo parcheggio… Siamo entrati intorno alle 16.30, dopo accuratissimi controlli in seguito ai quali molti napoletani provvisti di biglietto ma senza documento sono stati mandati via. Il settore ospiti era quasi pieno e già lì sono iniziati i primi sfottò, con gli animi che diventavano sempre più tesi man mano che si riempivano gli spalti”
E dov’eri tu c’erano delle barriere che vi dividevano dalla tifoseria juventina?
“Io ero nel centro della curva, settore inferiore e a dividerci c’erano solo delle barriere di vetro, gli steward erano dal lato degli juventini ma in un numero esiguo, gli unici nel nostro settore erano davanti per evitare invasioni di campo”
E vi hanno accolti con i sacchetti dell’immondizia?
“Sì, ci hanno accolti con i soliti sacchetti, sventolandoli come trofei, insultandoci come al solito. Noi abbiamo risposto con le nostre canzoni tipo “chi non salta è juventino”.
Durante la partita?
“Ci sono stati i soliti insulti razzisti, i cori che si ascoltano negli stadi quando i napoletani sono in trasferta tipo “Vesuvio lavali col fuoco, terremotati, terroristi”, tutto il repertorio insomma e sono durati per tutta la gara, anche se Tosel nel referto ha scritto di “un solo coro al 25’ minuto”. Poi ci sono stati lanci di carte e bibite varie, sempre per tutta la partita, da parte di entrambe le tifoserie. Abbiamo visto gente che ci insultava con odio, sono cose che non si dovrebbero mai vedere ma sono dell’idea che lo stadio è la massima espressione dell’odio e del razzismo che esiste nel Nord Italia”
E avete avuto pericolo di aggressione fisica durante la gara?
“Durante la gara onestamente no, eravamo divisi e né noi né loro potevamo venire a contatto, ma lasciami fare un appunto: al S. Paolo le pareti divisorie sono molto più alte, fortunatamente nessuno ha provato realmente a scavalcare”
E dopo la partita?
“Siamo rimasti seduti sugli spalti poco meno di una mezzoretta poi io e un mio amico siamo andati al bagno, lo abbiamo utilizzato e siamo usciti. A terra c’era dell’acqua ma i bagni non erano certo nelle condizioni che si sono viste nelle foto che circolano in rete, disordinati sì, ma non divelti. Inoltre ricordo bene che c’era un gruppo con un uomo che, rivolgendosi alla sua amica, ha detto: “Hai visto? Pure qua c’è dell’acqua a terra proprio come al San Paolo, dove ogni volta rompi sempre!”. E un’altra cosa ancora, dei miei amici che avevano il biglietto per il settore ospiti superiore e che mi hanno assicurato che nei bagni lì non c’era neppure l’acqua a terra”
Hai idea di dove potessero essere i bagni divelti?
“A mio avviso i bagni oggetto di devastazione potevano essere proprio quelli dov’ero io, ma ripeto, non erano nelle condizioni delle foto. Inoltre c’è un video che mostra degli juventini che dal retro del bagno si avvicinano al confine con i napoletani, dopodiché inizia un fitto lancio di oggetti da parte dei nostri. Onestamente anche se hanno lanciato qualcosa non credo fossero oggetti dei bagni, si vedono, infatti, per esempio delle aste”.
A cura di Maria Villani
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