Gianluca La Gatta, giovane centrocampista (classe ’95) in forza al Pomigliano ma di proprietà del Napoli, rilascia una breve ma significativa intervista al termine della sfortunata trasferta dei suoi con il CTL Campania, gara vista dalla tribuna a causa di un guaio fisico. Infortunatosi la scorsa settimana in un contrasto di gioco con un calciatore del Brindisi, La Gatta ci racconta le sue impressioni su un calcio diverso, fatto di campi polverosi, grinta, nervi e cuore, senza dimenticare i sogni che un diciassettenne che gioca a calcio (specie se con le sue doti) deve rincorrere.
Cosa è successo domenica scorsa? Qual’è l’entità dell’infortunio che ti costringe in tribuna?
“Ho avuto, in seguito ad uno scontro di gioco duro, un problema al collaterale mediale ed ora devo fare ulteriori accertamenti al crociato, che mi da dolore a causa di un’edema. Spero comunque di riprendermi presto, è dura assistere alle gare dei tuoi compagni dalla tribuna, senza poter fare nulla per la causa comune”
Tu, pomiglianese doc, sei in realtà di proprietà del Napoli. Credi che quest’esperienza possa servire a farti affermare a certi livelli?
“So di avere davanti a me molta gavetta da fare. Spero comunque che quest’esperienza nella mia città sia un bel biglietto da visita per poter tornare a certi livelli, sono qui per farmi le ossa”
Che differenza passa tra la prima Squadra di serie D ed il settore giovanile di una realtà di serie A come il Napoli?
“La differenze sono molte: qui ho trovato molti compagni che giocano per portare avanti una famiglia. Il gioco, di conseguenza, è molto più cattivo, nei settori giovanili si cerca molto di più di “giocare” ed i calciatori tecnici riescono ad esprimersi meglio, qui invece spesso ci si ritrova a giocare su campi molto difficili, duri, con avversari “di categoria”. Personalmente, però, mi ritrovo bene anche qui, non è un problema per me dovermi adattare ad uno stile di gioco diverso da quello cui mi sono abituato in questi anni: ho tanta voglia e mi adatto ad ogni situazione di gioco”
Per molti addetti ai lavori sei uno degli under migliori della categoria, oltre ad essere uno dei più giovani. Cosa chiedi a quest’esperienza?
“Spero di riuscire a mettermi in mostra per riuscire a dimostrare il mio valore. Giocare nella mia città a volte può essere una responsabilità doppia, ma sinceramente non avverto pressioni particolari. Certo, se le cose vanno male, sei sempre sulla bocca dei tuoi tifosi, che spesso sono anche conoscenti, ma va bene così: fa parte del gioco ed io ho voglia di giocare le mie carte al massimo”
In questa giornata di campionato in corso il tuo Pomigliano è uscito dal Collana con un pesante 4-0 sul groppone. Come analizzi la debacle dei tuoi?
“Giornate del genere, purtroppo, possono starci, però ho visto una squadra un pò spenta, senza carattere nè gioco. Abbiamo accusato il colpo di subire il primo gol dopo una manciata di minuti e non siamo riusciti più a risalire la china. Ora, però, guardiamo avanti: ci sarà di sicuro occasione per rifarci”
Dal nostro inviato al “Collana” Mirko Panico
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