In seguito alle sue dimissioni, la Redazione di IamNaples.it ha contattato in esclusiva l’ormai ex presidente del CTL Campania, seconda squadra del territorio napoletano, Giovanni De Micco. Ecco le sue parole ai nostri microfoni: “Sono ormai l’ex presidente del CTL Campania, ma in società non c’è stato e non ci sarà nessun terremoto. Il nuovo presidente sarà Davide Fusco, io, presidente da sette anni, adesso preferisco stare in campo e vicino ai ragazzi, in una nuova posizione, quella di Direttore Generale. Mi prendo le mie responsabilità, nella delicata situazione attuale e per questo ho deciso di farmi da parte e di dare la presidenza a Fusco, persona competente, che c’è da quando il Campania è stato fondato e che ci ha dato tanto, seguendoci sempre da vicino con spirito e abnegazione”. Sulle tre giornate di squalifica al mister Rosario Campana ci dice: “Questo provvedimento mi ha rammaricato molto, in questi casi si tocca la dignità delle persone. Tutti noi abbiamo figli e famiglia e questa situazione mi ha fatto molto riflettere, facendomi capire ancora una volta che il Campania è una realtà poco gradita. Io però non mi tiro indietro, rimarrò in società e lotterò lo stesso, anche se con meno responsabilità. Adesso voglio dedicarmi maggiormente ai ragazzi, lasciando il timone a Fusco. Quando ho vinto tutti mi osannavano, ora che le cose vanno male preferisco prendermi le mie responsabilità”. Sulla problematica campo, con la continua spola tra “Barassi” e “Collana” ci dice: “Il Campania gioca al “Barassi” non per scelta, ma dato che entrambi gli stadi sono chiusi al pubblico dopo i fatti di Campania-Foggia preferisco giocare nello stadio nel quale ci alleniamo tutti i giorni. Domenica mi sono dispiaciute le parole dei dirigenti del Taranto che hanno affermato che noi vogliamo giocare a porte chiuse; non è assolutamente così, anzi per noi è un danno economico notevole dato che gli sponsor si tirano indietro. Sulla situazione di classifica del Campania: “Dopo un buon girone di andata il Campania ha avuto una caduta verticale, ma è sempre stato vivo e in palla e lotterà fino all’ultima giornata così come il suo allenatore Campana che rimarrà saldo al suo posto. Questa caduta, con sette sconfitte, quattro pareggi e una sola vittoria è avvenuta non per problemi di gruppo, ma per tante problematiche esterne. C’è un accanimento forte contro il Campania, non capita avere in dieci partite, ben dieci espulsioni, con cinque doppie ammonizioni. Io conosco i motivi di questo accanimento, ma sono un guerriero e morirò guerriero, non mollo anche se in queste condizioni e non voglio che il Campania scompaia. Lotteremo fino all’ultimo anche se dovessimo arrivare nelle ultime quattro posizioni, ma non ci tireremo indietro”
Intervista a cura di Dario Gambardella.
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