Panettone e vacanze natalizie ormai alle spalle, il Napoli si appresta a prendere parte ad un’altra trasferta certamente non facile da affrontare. Per il primo posticipo del 2012, gli azzurri faranno infatti visita al Palermo. La squadra di Mutti è un cliente scomodo, dato che fra le mura dal Barbera hanno sempre vinto tranne in occasione della sfida con il Cesena. Per approfondire i temi legati a questo match, la redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva Francesco Graffagnini, vice direttore del giornale online siciliano Mediagol.it.
Palermo-Napoli, che gara ti aspetti al Barbera?
“Sarà una sfida affascinante, come lo sono sempre quelle tra queste due squadre del Sud. Storicamente i rosa e gli azzurri hanno dato spettacolo e sono convinto succederà anche domenica. Le assenze sono penalizzanti, sia da una parte che dall’altra. Il fatto che ai partenopei manchi un giocatore come Lavezzi rappresenta senz’altro un vantaggio per il Palermo, che di contro dovrà fare a meno di diversi big. Cito Pinilla e Ilicic su tutti. La speranza è che Miccoli sia in giornata. Il capitano è l’uomo in grado di fare la differenza, e poi mi aspetto un’altra buona prova da Budan“.
A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio, Vazquez sarà schierato da titolare?
“Le sensazioni della vigilia portano ad un inserimento dell’argentino dal primo minuto. Il neo acquisto del Palermo è stato provato tra gli undici titolari in questi giorni da Mutti e – se non si tratta di pretattica – potrebbe davvero trovare spazio dall’inizio. Ad inizio settimana il mister era sembrato poco convinto di affidarsi da subito all’ultimo arrivato, ma le tante indisponibilità in quella zona del campo e le buone risposte che il ragazzo avrà dato sul campo potrebbero avergli fatto cambiare idea. Sarà determinante, comunque, la seduta di rifinitura di oggi. Cercheremo di capire qualcosa in più dalle parole del tecnico in conferenza stampa“.
Si va verso il 4-3-2-1: quali i giocatori rosanero in campo?
“In realtà ipotizzare oggi l’undici titolare è compito arduo, più del solito. Il cambio del tecnico e le tante indisponibilità ci rendono la vita particolarmente difficile in questo senso. L’unica certezza, al momento, è quella di rivedere la solita linea a quattro in difesa. In mezzo al campo e in avanti, invece, qualcosa potrebbe cambiare rispetto al “consueto” schieramento adottato nelle ultime uscite da Mangia. L’impiego di Vazquez dall’inizio potrebbe far giocare la squadra con un 4-3-1-2, in questo caso l’argentino agirebbe alle spalle di Miccoli e Budan. Altrimenti si potrebbe vedere un 4-3-2-1 con Miccoli ed Alvarez alle spalle dello stesso croato. In difesa le certezze sono rappresentate da Silvestre al centro e Balzaretti sulla sinistra. A destra Munoz potrebbe essere adattato sulla fascia al posto dell’infortunato Pisano. L’altro centrale dovrebbe essere Cetto, visto che Mutti ha lasciato intendere di ‘vedere’ Migliaccio come centrocampista. In mezzo al campo il numero 8 rosanero dovrebbe essere affiancato da Barreto. Acquah, Bacinovic e Della Rocca si contendono la terza maglia“.
Cosa è cambiato con l’arrivo di Bortolo Mutti?
“Come qualsiasi cambio di allenatore ha portato nuova linfa e voglia di far bene, per riscattare un periodo complicato. Tutti i giocatori sono tornati sullo stesso piano, così elementi come Alvarez e Budan, che con Mangia avevano visto poco il campo, sono tornati protagonisti. E poi tanta esperienza, quella che si porta dietro un tecnico così navigato e che in una squadra così giovane non fa mai male“.
Lo stesso Mutti ha dichiarato che avrebbe preferito affrontare un’altra squadra per la sua prima al Barbera..
“Certamente il Napoli non è l’avversario ideale, il valore della squadra di Mazzarri è indiscusso e l’intenzione degli azzurri di tornare a scalare la classifica in campionato nel mese e mezzo in cui non ci sarà la Champions preoccupa ulteriormente. Però forse, come ha anche sottolineato di recente il presidente Zamparini, il fatto di giocare con squadre così forti è positivo per il Palermo che con le formazioni di alto livello si esalta e con le piccole fa più fatica“.
Si è vociferato di un interesse del Palermo per Aronica, ma il difensore sembra destinato a rinnovare con il Napoli. Da quanto ti risulta l’interesse era reale?
“Il giocatore palermitano è sempre piaciuto molto al presidente Zamparini, più che alla dirigenza e agli uomini mercato del club. Il patron rosanero più volte ha speso parole d’elogio per Aronica, definendolo un difensore magari poco elegante ma efficace. Il contratto in scadenza con il Napoli, ha fatto il resto. Contro ogni logica, perché l’ingaggio di un giocatore così avanti con gli anni è cosa rara per la società rosanero, Zamparini avrebbe offerto volentieri un biennale con opzione sul terzo al pupillo di Mazzarri. La differenza, in questo caso, può farla soltanto l’offerta di rinnovo che arriverà da De Laurentiis. Se sarà di un contratto annuale, come spiegato ai nostri microfoni qualche giorno fa dal papà di Aronica, difficilmente verrà presa in considerazione nonostante la volontà di rimanere a Napoli“.
E l’accostamento di Balzaretti al Napoli invece?
“Da quello che mi risulta è una cosa che non esiste. Non c’è stata una richiesta, né tantomeno un sondaggio ed interessamento da parte della dirigenza partenopea per il difensore della Nazionale. In ogni caso Balzaretti lascerà il Palermo a giugno per andare in Francia al Paris Saint Germain, dove potrebbe stare vicino alla moglie (Eleonora Abbagnato), o al massimo per andare in una big del campionato italiano, tipo il Milan che in passato si era fatto avanti“.
Infine, la partenza di Cavani resta un rimpianto per i rosanero?
“E’ acqua passata. Ci sono stati addii più dolorosi, a mio avviso. Penso a Toni o ad Amauri. L’uruguaiano che hanno avuto modo di conoscere i tifosi del Palermo è ben diverso e ‘lontano’ dal goleador visto ed apprezzato a Napoli. In Sicilia sottoporta non riusciva mai ad essere così lucido e freddo e questo creava settimanalmente non pochi dispiaceri ai sostenitori rosanero, che si rammaricavano per le tante occasioni sprecate da Cavani. Per questo motivo non sono in tantissimi a rimpiangerlo. Sono però curioso di vedere, a distanza di anni, come il Barbera accoglierà l’ex di turno“.
A cura di Luca Iannone
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