Stacchiamo per qualche minuto l’attenzione dal calciomercato e dalla pianificazione per la prossima stagione per farci qualche risata e conoscere meglio uno dei personaggi di “Made in Sud”, programma in onda su Rai Due che è diventato un vero e proprio cult per i napoletani. Intervistiamo in esclusiva Ciro Giustiniani, “San Gennaro” per gli amanti del format creato nel centro di produzione Rai di Napoli, che ci racconta anche alcuni retroscena sul Calcio Napoli:
Comincio col chiederti cosa rappresenta per te “Made in Sud”: per molti è un semplice format o uno spettacolo di cabaret. Per voi attori può essere una prima risposta, anche a carattere nazionale, che Napoli prova a dare al vuoto del grande Troisi?
“Il nostro è stato un progetto, è una scommessa che è stata vinta ma lo facciamo senza ansie. Non abbiamo intenzione di sostituirci ad altri: non abbiamo lo scopo di sostituirci nemmeno a Zelig o Colorado. La nostra è come una famiglia ed insieme cresciamo e ci divertiamo. L’obiettivo è divertire le persone che ci guardano.”
Racconti spaccati di vita napoletana ma sei principalmente, il San Gennaro della Tv. Se potessi fare qualcosa, cosa cambieresti della nostra città e dove interverresti?
“Dovremmo nominare San Gennaro sindaco di Napoli, anzi, quasi quasi mi candido io! Battute a parte. Il problema di Napoli è la mancanza di lavoro. Il lavoro è l’unico deterrente per ovviare alla piaga della criminalità e della disoccupazione.”
Per fortuna non tutto è da rivedere. Ci racconti del vostro rapporto col calcio Napoli?
“Col Napoli c’è un grande rapporto. Abbiamo la fortuna di assistere alle partite e per me è motivo di orgoglio. Ritorno bambino ogni volta che siedo in tribuna e poi mi inquadrano spesso; pensa che una volta non mi inquadrarono ed alcuni amici mi chiesero “Ciro, ma non eri allo stadio? Non ti abbiamo visto inquadrato” e io “Come non mi hai visto, stavo in panchina a riscaldarmi dovevo entrare pure io in campo!”
Che persona è il presidente De Laurentiis? E i ragazzi, sono un gruppo affiatato come voi?
“I ragazzi sono come noi. Un gruppo affiatato. È normale che all’interno poi ci siano gruppetti più uniti tra loro. Il personaggio più forte, a mio avviso è De Laurentiis, sa cosa vuole e ha le idee chiarissime. Ho avuto modo di conoscere bene Insigne, Cannavaro e Hamsik, oltre che Gianluca (Grava ndr) e Calaiò. De Sanctis poi è un fenomeno: non si perde una puntata di Made in Sud e non lascia niente a nessuno. Una volta mi feci una foto con Colombo; la sviluppai ed uscì Morgan!
Scherzi a parte, De Sanctis è un portiere formidabile: tecnicamente non è secondo a nessuno ed ho apprezzato la scelta di lasciare la Nazionale per dedicarsi solo al Napoli.”
Ultima domanda, tu che promuovi il “Made in Sud”, come giudichi la continua presenza di giornalisti “polentoni” nei vari programmi televisivi e radiofonici?
“La raccomandazione che mi sento di dare è quella di aspettare: la gavetta serve a tutti e non si può mai dire. Ormai noi siamo in Europa e dovremmo ragionare in questo modo; può darsi che domani tu andrai a fare il giornalista a Parigi … chi può dire il contrario? Chi merita, alla fine emerge!”
Ti ringrazio per la disponibilità, un saluto ai tifosi. Lo chiediamo un aiutino a San Gennaro? Quello vero però!
“Magari ! … Pensa che l’altra volta in sogno mi apparve proprio San Gennaro e mi disse “Lo sai che sei proprio bravo ad imitarmi? Invertiamoci, tu fai me ed io faccio a Ciro”!
Battute a parte, speriamo di divertirci il prossimo anno. Un saluto a tutti i tifosi azzurri!”
A cura di Francesco Gambardella
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