Di ritorno dalla Toscana, dove s’è recato per seguire il Viareggio, incontriamo nei pressi di casa sua al Vomero Enrico Fedele, noto agente di calciatori tra i cui assistiti annovera, tra gli altri, nomi del rango di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, le due bandiere azzurre. Con un passato da ds partenopeo (oltre che di Reggina e Parma) ed un chiaro amore per i colori della sua Città, non potevamo che chiedergli di analizzare il momento del calcio, giovanile (soprattutto) e “dei grandi” in ottica azzurra.
Da anni segue il Torneo di Viareggio. Che impressione le hanno fatto le compagini impegnate in questa edizione?
“Questa è la sessantacinquesima edizione del Viareggio e la trentesima a cui assisto. Rispetto a qualche anno fa c’è una sorta di globalizzazione: di fatti, invece che solo i grandi club europei, anche le società meno blasonate a livello di prime squadre hanno l’opportunità di mettere in mostra i loro talenti in una vetrina così importante e prestigiosa. Tra i vivai migliori che ho visto ci sono di sicuro quello dell’Atalanta, per antonomasia fucina di grandi talenti, nonostante la sorprendente eliminazione dalla Viareggio Cup, quello del Milan e quello dell’Inter, anche se, rispetto alle altre realtà, che tendono a valorizzare per la grande maggioranza talenti nostrani, quella nerazzurra punta molto anche sugli stranieri.”
E invece il Napoli, a sua volta, grande realtà di questo Viareggio?
“Il Napoli è di sicuro una delle migliori squadre: oltre ad avere un’ottima ossatura di calciatori classe ’94, la Società azzurra può vantare grandissimi talenti classe ’96 e questo può dare grande lungimiranza al progetto. Credo che i talenti nati in quell’anno possano scrivere la Storia del settore giovanile di questo club. Una leva così forte ed omogenea non la vedevo da parecchio, forse da quella del ’79-80.”
Molti addetti ai lavori parlano di un settore giovanile italiano superiore (clicca qui per leggere quanto ha dichiarato Igor Protti a riguardo) rispetto a quelli delle straniere. Lei che ne pensa? Ha notato qualcosa da segnalare anche oltre confine?
“Di sicuro, tra le realtà estere impegnate in questo Viareggio, quella che più mi ha dato una buona, buonissima impressione, è stata l’Anderlecht. Squadra fisica e tecnica, molto difficile da affrontare per chiunque, con un ottimo collettivo e buone individualità in quasi tutti i reparti.”
Probabilmente uno dei problemi di questo calcio “moderno” è la cultura della scommessa. Come giudica il fatto che certe agenzie abbiano “contaminato” anche eventi giovanili, proprio come il Viareggio?
“Personalmente non sono mai stato attratto dal mondo delle scommesse, schedine e simili rappresentano secondo me un mondo fatto di ombre. Non ci si può arricchire in questo modo e credo sia una cosa risaputa, purtroppo, però, la crisi generale ha contribuito al moltiplicarsi di scommettitori di professione, che sperano di trovare fortuna con una giocata. Siamo in un momento molto delicato ed è facile mettere il dito nella piaga in molte realtà cosiddette a rischio.”
Fotografia sul Napoli “dei grandi”.
“Una stagione intensa, bellissima, coronata da grandissimi risultati. Il Napoli sta facendo molto bene e credo che riuscirà ad arrivare secondo, un grandissimo traguardo. Il tricolore è secondo me ancora un miraggio: la Juventus è ancora superiore e anche se da tifoso spero nel miracolo, credo che il nostro scudetto sia il secondo posto, che ci permetterebbe, tra le tante cose, di evitare i preliminari di Champions.”
A cura di Mirko Panico
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