Il calcio, lo sport più amato dagli italiani. Tra questi c’è sicuramente Carmine Falso, protagonista della nostra rubrica “La Telefonata”. Per lui tutto ebbe inizio nelle giovanili della grande Roma di Nils Liedholm. Successivamente ha vestito le maglie dell’Afragolese, Aversa Normanna, Formia, Turris, giusto per citarne qualcuna. Una volta appesi gli scarpini, infatti, iniziano nuove avventure: inizia la carriera da allenatore. Sulla sua strada ritrova il Formia, l’Aversa Normanna, ma anche altre squadre come il Campobasso e la Puteolana (stagione 99/00) con la quale raggiunge l’importante promozione in C. Qualche tempo dopo, l’ex afragolese viene nominato Responsabile Tecnico delle squadre giovanili dalla Regione Lazio. Chiusa questa parentesi, arriva il Frosinone dove attualmente ricopre il ruolo di Responsabile del settore giovanile. Lo abbiamo portato ai nostri microfoni per una panoramica sul calcio giovanile e non:
In che condizioni versano i settori giovanili italiani?
“La situazione è obiettivamente precaria e difficile. Questo è dovuto anche al mercato straniero, che imperversa anche nei settori giovanili e impedisce al nostro calcio di crescere giovani che un giorno potrebbero far parte della Nazionale. Anche se esistono eccezioni come l’Atalanta, che investe in maniera imponente sui giovani italiani. In questa direzione si muove anche l’iniziativa della Figc, messa in atto da Gianni Rivera, che ha realizzato corsi pilota per allenatori,con nuovi input e direttive per i settori giovanili, in particolare per la tecnica e tattica. Questi corsi sono attivi nel Lazio e in Toscana”.
Nei campionati Primavera, Allievi e Giovanissimi, il Frosinone ed il Napoli si trovano nello stesso girone. Alla luce di questo, cosa ne pensa di queste squadre e del settore giovanile del Napoli in generale?
Il settore giovanile del Napoli è in continua crescita perché può contare sulla passione dei ragazzi napoletani, da sempre innamorati del pallone. Basti pensare ai tanti campioni italiani nati e cresciuti a Napoli che ci sono attualmente in Serie A, B, C, ma anche all’estero. La società partenopea, però, è leggermente arretrata per quanto riguarda le strutture. Ma con la dirigenza che si ritrova, ben presto migliorerà anche sotto quell’aspetto.
Nel campionato Giovanissimi Nazionali il Frosinone si trova in prima posizione, davanti al Napoli di Liguori. Si tratta di una compagine che sta togliendo grosse soddisfazioni alla società. Ci può menzionare qualche piccolo campioncino di valore?
Sono tutti dei ragazzi promettenti. Diciamo che il segreto di questa squadra è il gruppo. Un gruppo che può considerarsi il fiore all’occhiello della nostra società. Molti dei nostri ragazzi sono anche sulla bocca di importanti squadre di Serie A. Ma non mi sembra corretto fare nomi, sono tutti bravissimi.
Tra le fila del Frosinone milita il giovane attaccante ex Napoli Fabrizio Guarracino. Come valuta i progressi di questo ragazzo? Potrebbe rivelarsi uno dei rimpianti per la società azzurra?
Fabrizio è un ottimo ragazzo. Lo scorso anno è stato protagonista con 15-16 reti realizzati nel campionato Primavera. A giugno lo abbiamo ceduto in prestito alla Sangiovannese, ma poi a Gennaio è ritornato alla base. Ora è nel giro della prima squadra. Un rimpianto per il Napoli? Il lavoro con i giovani non è mai semplice, bisogna avere solo tanta fortuna perché spesso si tratta di ragazzi incostanti che possono avere momenti esaltanti o periodi bui.
Cosa ne pensa dell’enorme divario che c’è tra il calcio nostrano e quello degli altri Paesi?
Ci troviamo in una situazione di leggera inferiorità, ma il gap non è enorme, basta poco per riprendersi. Effettivamente l’Italia può contare su un grande tradizione, quindi l’importante è stare sempre al passo con i tempi.”
Per concludere, un suo commento sull’attuale campionato del Napoli.
“C’è poco da dire, il Napoli sta facendo un campionato straordinario, il Presidente De Laurentiis ha riportato la squadra nelle posizioni che merita. Ora non si può che migliorare con una società cosi seria e piena di programmi per il futuro.”
Intervista a cura di Pasquale Romano e Stefano D’Angelo
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