Nell’ambito di personaggi che girano attorno al mondo del Napoli Calcio, al Vomero c’è uno studio davvero molto bello con numerosi macchinari all’avanguardia ed un ambiente accogliente e nello stesso tempo professionale, è “Enzo’s tattoo” di Enzo Brandi di 33 anni, noto tatuatore napoletano di vip e non solo, che ci ha raccontato in esclusiva aneddoti e caratteristiche del suo lavoro.
Come mai hai pensato di fare questo lavoro e chiarisci ai lettori quanto c’è di vero sulla pericolosità dei tatuaggi?
“Questo lavoro è venuto da sè, sono sempre stato un tipo molto inventivo sin da piccolino e crescendo mi sono reso conto che con l’arte non avrei avuto degli sbocchi positivi , ho pensato che la maniera più concreta per poterla esprimere sarebbe stata per me il tatuaggio. All’inizio è cominciato come un hobby redditizio, visto che non era una professione dichiarata, ho continuato gli studi e una volta terminati, l’avventura è andata avanti ed ha preso sempre più piede e allora ho deciso di aprire lo studio, l’Enzo’s tattoo. Per la tua seconda domanda ti rispondo che “i tatuaggi sono pericolosi se non vengono fatti in centri specializzati ,se si effettuano in casa o come si faceva in passato in un sottoscala senza materiale monouso”.
Da chi è formato il tuo pubblico?
“La mia clientela è a 360 gradi, anzi cambia di giorno in giorno, mi fa molto piacere tutto ciò. E’ giusto che non lo facciano solo i giovani, specie le persone mature stanno aumentando considerevolmente. Preferisco più tatuare la persona matura perchè sanno cosa vogliono dalla vita. Boccio il tatuaggio come una moda in senso assoluto, anzi oggi è come un culto”.
Quali sono i gusti dei calciatori riguardo ai tatuaggi?
“I calciatori volevano più tatuaggi duri, essendo loro dei gladiatori moderni, scritte gotiche, iconografiche, guerrieri, vichinghi celtici, mentre oggi la situazione sta cambiando. Per esempio Hamsik, che prima voleva dei tatuaggi in bianco e nero e poi frequentando lo studio ha visto i tatuaggi colorati e ora li vuole solo colorati che sulla sua splendida pelle bianchissima risaltano benissimo”.
Nel tuo studio vengono anche personaggi del mondo dello spettacolo?
“Nel mio studio sono venuti Francesca Chillemi Miss Italia, personaggi di Uomini e Donne, come Diego e Marcelo, Francesca del G.F. Pisellino di Gomorra, la moglie di Bucchi, Roberta, ed il nipote di Scarpetta, uno che si occupava delle sceneggiature di Totò e solo per citarne alcuni. Lo studio va bene e da anni abbiamo una bella clientela”
Perchè consiglieresti il tattoo?
“Io non consiglio di fare un tatuaggio, posso solo dire che noi artisticamente aiutiamo la nostra clientela. Possiamo offrire la nostra bravura e li escono fuori i nostri disegni che sono “anche un tatuaggio”, alla fine le persone poi vanno via contente. Comunque noi ci accertiamo se la persona che sta di fronte a noi è sicura di volersi tatuare e gli chiediamo “se sei sicuro di fartelo fare” ancora con la valigetta da lavoro aperta prima che l’ago non tocchi la pelle, loro sono sempre in tempo a rinunciare, e gli facciamo presente che il tattoo è indelebile o meglio per poterlo togliere dopo è molto piu’ lunga la procedura ed anche molto piu’ onerosa”.
Come sei diventato tatuatore dei calciatori?
“Questo non lo so, sai sono i tatuaggi che ti fanno pubblicità essendo un’arte che cammina, non è come un quadro che appendi nella stanza e lo vedono in pochi. I miei tatuaggi hanno fatto dei giri estremi, gli artisti sono persone che girano il mondo. Comunque loro si sono trovati bene da me. I calciatori poi sono ragazzi che parlano tra loro e la voce si diffonde .Da me sono venuti Massimo Russo, Bonomi, Stellone, Troise come i primi clienti e da quel momento in poi negli spogliatoi c’è stato un passaparola generale e perciò molti vengono nel mio studio. Poichè i calciatori sono soggetti a continue visite e controlli, fare un tatuaggio presso un centro specializzato come il nostro viene preso in considerazione per la garanzia. Per parlare di come alcuni ne sono cosi’ invaghiti, Bonomi ne ha fatti tanti e poi per un periodo di tempo ha dovuto sospendere perche’ il suo corpo non accettava più il colore”.
I calciatori e i personaggi del mondo dello spettacolo hanno una preferenza sul tatuaggio da fare?
“La maggior parte dei tatuaggi si dedicano alla famiglia o sono soggetti legati a momenti piacevoli o difficili della propria vita. Hamsik ad esempio, ha tatuato sul braccio il nome del figlio è stato un nostro pensiero; essendo lui un assiduo frequentatore, noi, invece del solito regalo per la nascita del figlio, lo abbiamo omaggiato così. Quelli che riguardano i figli sono i tatuaggi più duri perche’ sono pezzi di te, e una volta che sono cresciuti si staccano ed avranno una vita loro”.
I clienti che vengono nel tuo studio chiedono gli stessi tattoo dei calciatori?
“Molti clienti inesperti nel settore per spirito di emulazione me li chiedono, ma noi facciamo tatuaggi diversi ad ogni persona ,non ripetiamo gli stessi pezzi perchè cerchiamo sempre di variarli, cercando di farli rispettando la personalita’ di una persona”
.
C’è qualche giocatore meno coraggioso quando si fa fare i tatuaggi?
“Assolutamente no, alcuni se li fanno fare in posti molto delicati, ad esempio sul costato ma abbiamo una squadra di gladiatori e sono molto coraggiosi quelli che se li vengono a fare da me”.
Hai mai consigliato qualche soggetto agli atleti?
“A me non piace consigliare i soggetti agli atleti, voglio capire da loro che tatuaggi vogliono farsi fare, io ci aggiungo la mia inventiva, ma l’input deve partire da loro”.
Quanto influisce il soggetto che hai davanti sulla tua opera:
“La personalità conta moltissimo. A me piace durante la seduta instaurare un colloquio con il cliente cosi’ alla fine il risultato sara’ un lavoro svolto da entrambi le parti”.
Dei calciatori attuali chi viene da te:
“Iezzo, Cannavaro, Hamsik ed altri. Facendosi oggi dei soggetti molto grandi occorrono piu’ sedute. Paolo Cannavaro, preferendo questi disegni è uno dei più assidui, un ragazzo umilissimo e simpaticissimo, quando viene ci aiuta pure, risponde al telefono, ci da’ una mano, del resto lo sai i napoletani veraci sono di cuore. Anche Hamsik è un altro cliente molto assiduo nel mio studio. Comunque quando vengono i calciatori o altre persone del mondo dello spettacolo o semplici clienti noi non parliamo mai del loro lavoro e cerchiamo di far trascorrere loro dei momenti di relax”.
C’è qualche differenza tra i sudamericani nel comportamento e gli italiani parlando di affabilità e loquacità:
“No, per niente, i sudamericani sono tipi caldi come temperamento, e quindi sono molto vicino agli italiani, sono persone che non “se la pensano”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro