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ESCLUSIVA- Di Virgilio: “Maradona, un ricordo indelebile, spero che un giorno venga da me”

A tu per tu con Di Virgilio, l'artigiano di San Gregorio Armeno tra Cavani ed il ricordo di Maradona

Per la rubrica “La Telefonata” oggi intervistiamo un personaggio storico dell’arte partenopea, intrinsecamente collegata al Calcio Napoli ed alle sue avventure sportive, Genny Di Virgilio, l’artigiano di San Gregorio Armeno, un luogo simbolo della napoletanità e dello straordinario patrimonio culturale della nostra città.

Quando nasce la tua attività?

“La mia attività nasce nel 1830, questa è la quarta generazione. Siamo in San Gregorio Armeno con tre punti vendita”.

 

E’ stata una tua idea la svolta di raffigurare personaggi famosi?

“Si, è nata nell’anno di “Tangentopoli”, e da quel momento mi diverto a raffigurare personaggi dello sport, dello spettacolo, della politica, un poco tutti ed anche negli scandali che non mancano mai. Lanciamo la novità dell’anno a San Gregorio Armeno, dove la gente ci ammira per i nostri lavori e questo è ciò che ci gratifica di più”.

 

Chi è stato il primo personaggio del genere creato da te?

“Si, fu l’attuale leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro”.

 

I personaggi li produci tu. Come partorisci le idee su chi rappresentare?

“Si, io seguo molto la cronaca e gli eventi in generale, quando accade qualcosa di particolare creo il personaggio per quell’evento”.

 

Che materiale usi per fare le tue statuine?

“Uso l’argilla che viene cotta in una fornace a 940 gradi e dopo la statuina viene dipinta tutta a mano e a olio”.

 

C’è mai stato qualcuno che alla consegna ha mostrato dispiacere o addirittura si è lamentato?

“No, mai nessuno, anzi. Alla consegna restano sempre molto soddisfatti, come è accaduto per la statuina fatta a Papa Benedetto XVI in visita a Napoli. Gli detti la mia opera durante il meeting religioso, ma la consegnai in forma privata all’interno del Duomo di Napoli. Riguardo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, gli spedii la statuina a Roma al Quirinale, e lui dopo neanche tre giorni  mi mandò una lettera con molti ringraziamenti. Ne consegnai personalmente una anche a Berlusconi, tre o quattro anni fa in una sua visita qui nel mio laboratorio a Napoli. Di personaggi ne ho fatti centinaia: da politici come Napolitano ad Andreotti, Valentino Rossi, ai calciatori come Ibrahimovic, Cavani, Lavezzi e tutti le hanno gradite. Ormai essere immortalato significa che sei un personaggio in voga in quel periodo dell’anno. La mia statuina non è caricaturale, ma rappresenta la persona in miniatura, la ritraggo dandogli un po’ di caricatura che fa sempre bene. Ibrahimovic, per esempio, al momento della consegna della statuina, era contentissimo e mi ringraziò tanto concedendomi delle foto con lui. Il Pocho Lavezzi ne ha avute diverse: una molto simpatica, vestito da San Giuseppe, un’altra con la maglia azzurra senza tatuaggi, mentre esulta. Lo scorso anno è passato anche Quagliarella, comunque prima di Natale  vengono  molti calciatori del Napoli per vedere le novità”.

 

Quanto ha inciso il Calcio Napoli sull’espansione della tua attività?

“Ha inciso ed incide ancora tanto, difatti, sto in attesa del calcio mercato per preparare il prossimo acquisto. Lo scorso anno ho prodotto la statuina del “Matador” Cavani, che a Natale si è venduto alla grande (ride n.d.r). Fui invitato a casa sua ed io come dono ovviamente gli detti la sua statuina con la maglia azzurra, qualche mese dopo ne feci un’altra per il suo premio come giocatore dell’anno. Lo immortalai vestito da Matador, con un drappo azzurro al posto del rosso e sopra la scritta “forza Napoli”. Consegnai il tutto a Castelvolturno alla presenza di Antonello Perillo e figlio. Altre statuine le tengono Paolo Cannavaro, Michele Pazienza, Christian Maggio, Hamsik, quasi tutti ce l’hanno”.

 

Ti ricordi qual è stato il primo calciatore a meritare la tua statuina?

“Si, Diego Armando Maradona, un ricordo indelebile, ma non venne a ritirarlo di persona. Lo seguivo fin da piccolo, e spero che una volta risolti i problemi con il fisco italiano, possa passare da me”.

 

Qual è la statuina più richiesta?

“Quella più acquistata è sicuramente quella di Berlusconi. Qui ne facciamo di tutti i tipi per lui, vestito da Premier in giacca e cravatta, all’epoca quello con la bandana, quest’anno la versione “bunga bunga” con i boxer a pallini. Nell’ambito sportivo, logicamente  Cavani, Hamsik e Lavezzi sono i più richiesti, per le altre squadre la Juventus con Del Piero, la Roma con Totti, il Milan con Pato e Ibrahimovic, l’Inter con Eto’o e quest’anno con Pazzini”.

 

Qualche ricordo piacevole, un aneddoto:

“Di ricordi  ne ho molti e ho anche molto foto, ma forse quello che mi è rimasto più impresso riguarda il mio incontro con il Nobel Rita Levi Montalcini. Creai la statuina per i suoi cento anni. La incontrai a Roma, gliela consegnai e ne rimasi stupefatto, non è una cosa da tutti i giorni. Dopo il Papa, per il gossip ho fatto la miniatura della Gregoraci con Briatore sotto forma di veste nuziale, la statuetta l’ho fatta pervenire proprio nelle mani loro e so che la tengono sul loro yacht. Alfonso Signorini ha la sua, come Gigi D’Alessio. Fabio Cannavaro ne ha due, una con la Coppa Del Mondo ed una con il Pallone d’Oro”

 

Chi vorresti creare come calciatore con la maglia azzurra?

“I sogni sono tanti, ma poter immortalare Messi in azzurro sarebbe il massimo. Chi lo sa (ride n.d.r.). Comunque una cosa è da dire, va il mio grande ringraziamento alla società per il fantastico terzo posto e la qualificazione alla Champions, dove con qualche altro innesto di qualità potremo ben figurare”.

 

Un saluto ai nostri lettori:

Un abbraccio a tutti i lettori di iamnaples.it; il vostro è un nuovo giornale online ma che in poco tempo sta facendosi strada, io appena ho la possibilità vi seguo per la tempestività delle vostre news”.


Intervista a cura di Alessandro Sacco

 

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