E’ una storia della nostra città, bistrattata e sconvolta da atavici problemi, ma anche deposito di straordinarie avventure, costruite partendo sempre da una condizione di svantaggio.
Il Napoli combatte per il tricolore con le corazzate Milan ed Inter ed oggi, ma nel frattempo un’altra compagine della nostra città ha sconvolto gli equilibri, arrivando dalla seconda Categoria fino alla Serie D, con tante difficoltà di partenza e contro società molto più ricche ed esperte.
Presidente, ci racconti la sua avventura nei meandri del calcio dilettantistico?
“Noi siamo partiti dalla categoria più bassa a livello dilettantistico con la Miracoli Soccer, successivamente abbiamo fatto una fusione con Napoli Centrale Piscinola e così è nato il Ctl Campania. Abbiamo fatto la trafila di tutte le categorie, portando questa compagine in Serie D e raggiungendo così un vero e proprio risultato storico. Bisogna dire che noi non siamo mai stati né il Milan né l’Inter dei nostri gironi, cioè non abbiamo mai rappresentato la squadra da battere. Siamo partiti con una società senza storia e quindi senza tifosi e soprattutto non godendo di ingenti risorse. Basta pensare che il campionato di Eccellenza negli anni scorsi è stato vinto da Casertana, Nola, cioè compagini storiche che hanno disputato anche la Serie C e nel caso dei rossoblù anche la B. La nostra storia dimostra l’immenso valore delle idee e del lavoro”
Avete raggiunto la Serie D, ma rischiate di non poterla disputare a causa dell’inadeguatezza dello Stadio “Comunale” di Via Dietro la Vigna?
“Si, ma noi combattiamo, non lasceremo che trionfino sempre le difficoltà di questa terra. Abbiamo notato con piacere il vostro appello affinchè la mia società non faccia la fine del Pianura, anche noi abbiamo invocato l’attenzione di tutti i candidati a sindaco e di quello uscente per le prossime elezioni, in modo che si investa per ristrutturare il campo di Via Dietro La Vigna”
Siete molto ambiziosi. Noi, consci che in questa città c’è il Palargento chiuso da dodici anni, il Collana e l’Albricci inutilizzati e la Piscina Scandone alle prese con storiche carenze, abbiamo proposto che sia concesso lo Stadio “Barassi” di proprietà federale?
“Rappresenterebbe sicuramente una soluzione, però è importante dire che ristrutturare lo Stadio “Comunale” di Piscinola significa finalmente dare un segnale reale alle periferie e poi allo sport come valore educativo. Infatti, noi abbiamo, tra prima squadra e Juniores, settanta ragazzi provenienti da Secondigliano, Scampia, Piscinola, Marianella, che quindi sono sottratti alla strada. Poi bisogna aggiungere i tifosi, che seguono gli allenamenti, si aggregano tra loro e si uniscono per la causa di una squadra da seguire. Così il calcio interviene profondamente sul tessuto sociale, oltre ad educare al rispetto delle regole e questo è fondamentale per la lotta alla criminalità a livello culturale. All’ultima gara di campionato c’erano 700 tifosi al nostro seguito e ciò dimostra che ci siamo radicati nel quartiere, visto che vediamo spesso nei campi di Serie C cifre inferiori a livello di pubblico e noi rappresentiamo sempre una società senza una storia”
Oltre alle istituzioni ed alla classe politica, potrebbe aiutarvi anche il Calcio Napoli. Che ne pensi?
“Abbiamo inviato il nostro appello anche alla Società Sportiva Calcio Napoli perché noi siamo innanzitutto tifosi del Napoli, perciò crediamo di poter dare il nostro contributo alla città e quindi alla squadra che la rappresenta in Italia e a livello internazionale. De Laurentiis dice sempre di guardare al modello Barcellona e noi lo spingiamo a guardare al modello spagnolo anche sulla presenza di seconde squadre per le società più gloriose. Noi potremmo svolgere il ruolo del Barcellona B; così De Laurentiis potrebbe compiere un’opera sociale, ma soprattutto potrebbe usufruire del nostro club per smistare i ragazzi del settore giovanile. Molto spesso l’elevato numero di ragazzi nelle giovanili azzurre fa in modo che molti ragazzi si perdano per strada, noi potremmo risolvere questo problema. Nel nostro appello abbiamo invitato anche gli imprenditori ad aiutarci proprio perché vogliamo mettere al servizio della città la nostra esperienza e magari far crescere ancora questa realtà completamente napoletana”
A cura di Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro