Domenica scorsa la redazione di Iamnaples.it vi ha raccontato le emozioni dell’entusiasmante finale della categoria Giovanissimi Regionali Fascia B vinta dalla Calcio Azzurri contro la Real Casarea per 2-0 (Clicca qui per leggere l’articolo del match ). Titolo ampiamente meritato da parte della società di Torre Annunziata che, con questo successo, si candida a diventare un trampolino di lancio per giovani promettenti verso società professionistiche più blasonate. Per conoscere meglio questa bella realtà campana, quest’oggi Iamnaples.it ha intervistato Stefano Cirillo, responsabile della società sportiva torrese.
Ci può spiegare com’è organizzata la vostra società e quali sono i vostri obiettivi?
“Ci consideriamo una realtà atipica poiché, oltre a ricoprire le consuete funzioni di una scuola calcio, il complesso sportivo “Parco Carolina” è un vero e proprio centro di reclutamento di giovani promesse. Non è una semplice scuola calcio dove i bambini si iscrivono attraverso il pagamento di una retta mensile con l’obiettivo di giocare, ma ci consideriamo un centro di scouting a tutti gli effetti, facendo capo a Gino Di Mino ed Enzo Raiola (cugino del più famoso Mino). Avendo l’opportunità di lavorare con quest’ultimo il tutto ci risulta più semplice. Abbiamo nel nostro vivaio ragazzi che provengono da tutto l’hinterland napoletano: da Cava de’Tirreni ad Angri, da San Giovanni a Teduccio fino ad Afragola. Se, oltre ad effettuare questo lavoro, arrivano soddisfacenti vittorie come quelle di domenica scorsa non possiamo che esser soddisfatti del nostro operato.”
La vittoria dei Minigiovanissimi ha accresciuto il valore mediatico della vostra società. Quali sono stati gli altri risultati positivi ottenuti durante l’anno con le altre categorie?
“L’11 giugno con la categoria Pulcini abbiamo disputato allo Stadio San Siro la Gazzetta Cup, torneo di 800 squadre, arrivando al quinto posto nella categoria Junior. Noi come scuola calcio Azzurri arriviamo fino alla categoria Minigiovanissimi. Il nostro proseguimento tra i più grandi si chiama Calcio Reale, dove il nostro Responsabile tecnico Mimmo Baino gestisce questa società.”
La scorso marzo i vostri gruppi dei 98’, 99’ e 00’ hanno partecipato a tre amichevoli con i pari età presso, rispettivamente, i centri sportivi “Novarello”, lo stadio della Pro Vercelli “Silvio Piola” e “Vinovo”. Ci racconti le sensazioni sue e dei ragazzi nel calcare terreni di gioco così importanti
“Questa magnifica esperienza ha fatto accrescere molto il carattere e la personalità dei nostri ragazzi. Abbiamo partecipato al “Mundialito dei 99’’” insieme a club provenienti dal Giappone, Ungheria e Brasile. Abbiamo battuto i giapponesi e perso di misura contro l’Ungheria. Abbiamo perso solo 2-0 contro il Novara e 3-1 contro la Juventus allenata da Ravanelli, nuovo allenatore dell’Ajaccio, giocando contro i pari età di società professionistiche, caratteristiche che non è da tutti. Successivamente ci siamo anche confrontati contro altre realtà blasonate come Roma, Ternana, Spezia, Sampdoria. Il merito di queste opportunità è esclusivamente di Enzo Raiola.”
Quanti e quali sono i ragazzi fino a questo momento ceduti a club professionisti?
“Possiamo parlare in maniera concreta di due ragazzi in particolare, visto che c’è tutto nero su bianco: Seid Visin, classe 2000, è stato già bloccato dall’Inter, mentre Gallo Francesco, terzino sinistro classe ‘2000, andrà ufficialmente alla Juventus. Ci sono altre società come Ternana, Juve Stabia e Salernitana che sono fortemente interessate ad altri ragazzi del nostro gruppo vincente dei Minigiovanissimi, dei quali non posso dire però i nomi per una questione di correttezza. Al Napoli, ne dovremo 7 quest’anno: due 2001, un 2002, e quattro 2003 ma non posso dire i nomi perché non c’è ancora l’ufficialità.”
Quali sono i rapporti con il calcio Napoli?
“Abbiamo un ottimo rapporto con il calcio Napoli: abbiamo ceduto l’anno scorso undici giocatori, mentre dopo questa stagione conclusa ne daremo sette per la prossima stagione. Ci terrei a sottolineare che dai ’98 ai ‘2000 ci sono quattro elementi che compongono lo scacchiere titolare delle formazioni giovanili: il centrocampista Nocerino (’98), il portiere Schaeper (’99), l’attaccante Cuomo (’99) e Liguori (‘2000), sempre attaccante”
Quanto è importante avere come coordinatore della propria società una persona come Enzo Raiola (fratello del più famoso Mino)?
“Tutto dipende da lui. Il suo contributo è molto prezioso per noi. Abbiamo il dovere di preparare al meglio le nostre squadre per ben figurare a tornei ed amichevoli di prestigio ai quali ci fa prendere parte. Grazie a lui calchiamo palcoscenici importanti e respiriamo area di internazionalità. Gli siamo molto riconoscenti. “
Oltre al capitano Visin Seid, nella soddisfacente vittoria di domenica scorsa sono emersi i talenti di Dario Smaglia e Alessandro Carnicelli. Sono arrivate richieste per questi ragazzi fino ad ora?
“Si. Ci sono diverse richieste per questi altri due ragazzi da parte di società di Serie B e Lega Pro, ma non desidero sbilanciarmi fin quando non ci sarà ancora nulla di scritto.”
(Visin Seid che alza la coppa insieme ai propri compagni)
Nella regione Lazio c’è un campionato èlite con tutte le squadre selezionate (come in Campania sarebbero Mariano Keller, Real Casarea etc) ed un altro con le scuole calcio. Pensa che anche nella nostra regione si possa percorrere questa strada?
“Si, ho l’impressione che la Federazione si stia muovendo in questo senso poichè già nel campionato della categoria Esordienti hanno fatto un girone solo per scuole calcio qualificate e un altro di scuole calcio “centri di base”. E’ chiaro che questa è la strada da seguire. Così si effettua una giusta selezione tra i ragazzi perché coloro che hanno potenzialità meritare di giocare in alti palcoscenici.”
Cosa tenta di trasmettere ai ragazzi della sua società?
“Per noi l’istruzione è la prima cosa. Non a caso siamo i primi a dare l’esempio poichè tutta la nostra equipe è composta da giovani laureati. Provengo da una disciplina ferrea in quanto mio padre, presidente storico del club, è stato insegnante per venticinque anni, quindi tengo ad inculcare ai miei ragazzi l’etica dello studio. In questo senso ricordiamo sempre ai nostri ragazzi che la scuola è l’unico futuro percorribile, perché senza istruzione non si va da nessuna parte. Il calcio deve esser unicamente un puro divertimento.”
A cura di Gilberto D’Alessio
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