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ESCLUSIVA- Cerbone (pres. ASD Afragola ‘92): “Credo in un futuro nel Napoli per Maiello”

"Conosco Insigne dai tempi dei Giovanissimi Provinciali Fascia B. Era il più difficile da marcare"

Ritorna la rubrica di IamNaples.it che porta i suoi lettori in viaggio nelle scuole calcio dell’hinterland campano. Questa settimana la nostra redazione si focalizza sull’A.S.D. Afragola ’92.  Fondata nel 1992 dal presidente Giovanni Cerbone, questa società da sempre annovera tanti talenti. Su tutti spiccano Raffaele Maiello del Napoli, attualmente in prestito al Crotone. Ma anche Raffaele Bianco, centrocampista del Carpi, tra i talenti più promettenti nel calcio nazionale. Per conoscere più da vicino la realtà afragolese, abbiamo portato ai nostri microfoni Gaetano Brilla, dirigente della società.

Ci vorrebbe illustrare com’è nata l’A.S.D Afragola e la sua storia?

“L’Afragola 1992 nasce dall’intento comune di un po’ di amici che si riconoscevano in valori comuni, nella lealtà,nel rispetto delle regole e nella passione per il gioco del calcio. Non molti mesi  fa,  a giugno si è festeggiato  il ventennale della sua nascita. 20 anni di soddisfazioni e successi importanti”.

Com’è strutturato l’organigramma?

“All’inizio nasce come club, dove prima di diventare una scuola calcio si svolgevano spettacoli teatrali e poi c’era la Libera Sportiva dove si svolgevano i campionati della FIGC. Nel tempo l’A.S.D.  si è dedicata solo alla crescita dei ragazzi della zona di Afragola e non solo. Sul territorio siamo cresciuti perché ci occupiamo di tutto il movimento. Abbiamo varie categorie come: Primi calci, Allievi e Giovanissini, mentre da questa stagione 2012-13 inizieremo il campionato Giovanissimi Regionali. L’organigramma è composto dal presidente Giovanni Cerbone, il vice presidente Carmine Cerbone e poi ci sono otto soci dirigenti, in più abbiamo una ventina di collaboratori qualificati che hanno diverse mansioni all’interno dell’A.S.D. Afragola 1992”

Quanti sono i ragazzi all’interno della scuola calcio?

“Quest’anno ci sono tra i 180 e le 200 unità iscritte all’A.S.D. Afragola, sono  circa una ventina per ogni categoria”.

A quali campionati parteciperete?

“Quest’anno parteciperemo ai campionati dei Giovanissimi Regionali con la categoria dei ’98-99 e poi quella degli Esordienti a 11 dei classe 2000-2001. In  questo fine settimana inizieremo un torneo della Federazione e giocheremo sul campo dei fratelli Lodi dalle parti di Frattamaggiore, dove sono nati anche i fratelli Insigne. In totale saranno ben sette le nostre squadre”.

Un pregio ed un difetto del vostro mondo?

“Il lato positivo delle scuole calcio è quello di togliere i ragazzi dalle strade. Il nostro scopo è farli divertire, dargli dei valori di lealtà e di correttezza per distoglierli dalla realtà della strada. Il lato negativo è che il nostro mondo si deve arrangiare sul territorio, perché non abbiamo  il sostegno economico da parte delle Istituzioni e siamo costretti a fare dei sacrifici per portare avanti il nostro movimento”.

Se all’interno dell’A.S.D. Afragola avesse un ragazzo dal carattere difficile lei come si comporterebbe?

“La scuola calcio come tutte le Istituzioni ha delle regole come il rispetto delle varie componenti della scuola calcio, dei compagni e degli avversari. Un ragazzo cosiddetto “ribelle” va educato e tutelato. Ne abbiamo avuti di questi ragazzi e speriamo di aver fatto il nostro meglio con loro”.

 

IamNaples.it porta ai suoi microfoni anche il presidente Giovanni Cerbone. Ecco le tematiche affrontate:

Parliamo di Raffaele Maiello. Com’era da ragazzo? Crede in un ritorno al Napoli? 

“Raffaele venne nell’A.S.D. Afragola 1992 all’età di cinque anni e appena lo vedemmo, notammo che era già molto bravo nel tocco del pallone. I ragazzi talentuosi si vedono sin dai primi provini. La sentenza su di lui fu immediata, questo è un ragazzino che farà molta strada. Maiello ha tutto per esplodere nella prima squadra del Napoli, perché con il Crotone ha già fatto 3 gol e collezionato prestazioni importanti. Raffaele ha un carattere molto forte, è un ragazzo serio, viene da una famiglia perbene e gli auguro tutto il meglio possibile. Se dovesse continuare su questa strada il prossimo anno ci sono buone possibilità di vederlo in azzurro. Altro ragazzo interessante è Raffaele Bianco. Noi lo portammo alla Juventus in età giovanissima. Inoltre, ci sono Ranieri, ora al Brescia, e tanti altri ragazzi ceduti al Napoli”.

Perché è così difficile per un napoletano emergere nella sua città?

“Purtroppo Napoli è una piazza difficilissima, perché pretende risultati immediati. Insigne è un’eccezione. E’ esploso come un vulcano sin dai tempi del Foggia in Lega Pro con Zeman, ma la sua crescita definitiva  è avvenuta in B con il Pescara.Le sue doti non si discutono, ora sta venendo fuori anche Roberto. Io conosco Lorenzo sin dai tempi dei Giovanissimi Provinciali Fascia B. Allora ero nell’Olimpia Sant’Arpino e ci furono molti incontri tra la mia squadra e quella di Lorenzo. Non nascondo che il giocatore più difficile da marcare era proprio lui. Maiello ed Insigne hanno fatto la trafila insieme con il Napoli sino alla Primavera. Poi le loro strade si sono momentaneamente divise. Chissà che non li rivedremo di nuovo insieme”.

Di Raffaele Bianco che può dire ai lettori di IamNaples.it, sul suo ruolo, del passaggio alla Juventus e come sta andando al Carpi?

“Raffaele è un ragazzo eccezionale. Purtroppo quando era a Torino con la Juventus ha dovuto affrontare un triste avvenimento come la morte del padre. Ha fatto tanti sacrifici, l’unico rammarico è quello di non aver avuto la giusta visibilità. Raffaele è un centrocampista centrale, attualmente gioca nel Carpi. In futuro ha tutto per fare sempre meglio in serie A, perché, a mio avviso, è sprecato in Lega Pro”.

Attualmente nella vostra scuola calcio c’è qualche altro ragazzo che promette bene per il futuro?

“Abbiamo tanti giocatori che possono avere un futuro importante, l’essenziale è che possano migliorare di anno in anno. Nel momento in cui ci accorgiamo che un ragazzo possa essere ‘futuribile’, non esitiamo a cederlo a società come il Napoli, ad esempio”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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