Il ritiro estivo è il ritrovo di un popolo, non solo di una tifoseria. Dimaro è stata invasa da tifosi partenopei provenienti dalle regioni del Nord Italia ed anche dall’estero, come la Svizzera che, con l’arrivo di Inler, Dzemaili e Behrami, ha arricchito la quota d’affetto verso i colori azzurri. La redazione di Iamnaples.it compie un viaggio nella passione per il Napoli all’estero intervista Sandro Capone, allenatore dell’Under 15 dell’Fc Goldach, squadra del cantone San Gallo.
Sandro, quanto è caldo il tifo per il Napoli in Svizzera?
“È caldissimo, pensa che il mio amico Patrick e io che veniamo da San Gallo, al confine con Austria e Germania, lo abbiamo addirittura seguito in ritiro qui a Dimaro!”
E la settimana scorsa era presente un’altra rappresentativa svizzera con tanto di bandiera, proprio come un anno fa
“Che fossero venuti altri svizzeri l’ho letto su internet. Anche noi abbiamo bissato la visita a Dimaro, senza bandiera, però”
Senza bandiera ma ben riconoscibili. Avete richiamato l’attenzione di Dzemaili e Inler dagli spalti
“Sì è un piacere non solo per noi ma anche per loro parlarci in dialetto e quando lo ascoltano ci danno retta volentieri”
Il Napoli è seguito e tifato dalle vostre parti a San Gallo?
“Un numero esatto purtroppo non lo so dare, ma so per certo che il seguito per la squadra azzurra è grandissimo. Club non ce ne sono, in compenso noi amici in azzurro amiamo riunirci a casa per guardare insieme il Napoli su Sky”
Prima Inler, poi Dzemaili e ora Behrami. L’arrivo di un terzo nazionale ha fatto crescere l’interesse e la simpatia degli svizzeri verso la squadra azzurra?
“Assolutamente sì, è cresciuto eccome! E questo anche grazie ai media. Con tre elvetici in campo quando il Napoli gioca c’è molto interesse; ogni lunedì puntuale arriva un articolo a commentare la gara degli azzurri e a seguirne il cammino durante il campionato, con una speciale attenzione, poi, al rendimento dei nostri connazionali”
E questo è gradito anche da parte di chi non tifa Napoli?
“Molto! Già l’anno scorso con due giocatori, figuriamoci ora con tre… ora quando poi guardiamo le partite mettiamo le maglie rossocrociate della nazionale e diventiamo riconoscibili come napoletani”
A proposito di napoletanità, quali sono le tue origini?
“Sono un tipico “secondo”, come diciamo dalle mie parti, mio padre è della provincia di Avellino e mia madre è svizzera”
E che cosa ti ha fatto innamorare della maglia azzurra?
“È un amore che è nato con me, non ho mai avuto interesse per nessun’altra squadra, mi è stato “iniettato” dall’ambiente circostante, con zii, cugini, insomma da tutta una famiglia, della quale, però, l’innamorato più pazzo sono io, perché la squadra la seguo non solo in televisione, infatti sono in ritiro”
Il giocatore che ti ha fatto scattare la molla della passione?
“Conosco il Napoli dai tempi di Maradona, quindi senza indugi dico lui, Diego”.
Che ne pensi di questa campagna acquisti in tono soft, con Behrami e Gamberini come unici nomi nuovi?
“Personalmente spero che quest’anno i giovani trovino un po’ più di spazio. E dire che di giovani di qualità ne abbiamo, è stato chiaro anche il presidente a dire di volersi tenere Insigne, giocatore nel quale crede molto. Spero che anche Mazzarri segua la stessa linea dando fiducia e considerazione anche a Fernandez e ad altri che meritano di stare in squadra. E per fare ciò devono far pratica entrando in gioco nelle partite che contano, non solo in allenamento. Stando così le cose non ci sarebbe bisogno di altri acquisti, magari solo un difensore di qualità, ma per il resto direi che siamo coperti, visto che poi l’organico coopera insieme da anni, io credo che il gruppo sia forte”
De Laurentiis mercoledì in piazza qui a Dimaro ha dichiarato che l’obiettivo è arrivare secondi o terzi. La tua personale idea su come andrà il Napoli quest’anno
“Spero che il Napoli faccia del bel calcio e stupisca. Diciamo che un posto in Europa è un obbligo e il resto non lo dico anche per scaramanzia”
Tu alleni dei ragazzi e sei un grande estimatore di Mazzarri. Qual è la qualità che maggiormente apprezzi in lui?
“È un motivatore come pochi; gran parte, se non tutto il merito alla formazione del gruppo, è suo. È una qualità basilare quella di saper formare gruppo, o meglio, famiglia. Se invece poi parliamo di inserimento di giovani, ecco che non sono più d’accordo con lui”
Di quale giocatore diresti “Magari venisse a Napoli”?
“L’anno scorso avrei risposto Borriello. Ora dico semplicemente che preferirei ci fosse più “italianità” nel Napoli, ma anche in Italia. Fa male vedere che gente valida, giovane, del calibro di Verratti e Balotelli se ne va all’estero. Ecco, dipendesse da me, porterei proprio Balotelli in azzurro. Una cosa però mi amareggia”
Cosa?
“Il clima che accompagna le partite in Italia, davvero esasperato. E neanche in Svizzera va tanto meglio, poi, con delle rivalità troppo accese… Il calcio è uno sport e portare una famiglia allo stadio dovrebbe essere sempre una festa, voler dire gioia, invece spesso sembra di assistere a una guerra”
A cura di Maria Villani
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro