A margine di un seminario tenuto dal dipartimento di Scienze Politiche della Federico II sulla legalità, abbiamo intervistato in esclusiva Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, da anni impegnato alla lotta alla corruzione, alle mafie ed anche al calcioscommesse. Ecco l’intervista:
Calcioscommesse: al giorno d’oggi che situazione c’è nel panorama calcistico italiano, nota una diminuzione del fenomeno?
“Non ho elementi in questo senso, una serie di indagini giudiziarie hanno avuto l’effetto di rendere più complicato il fenomeno. Il tema vero è però quello di controllare la gestione delle scommesse, il movimento di denaro rappresenta un incentivo a fenomeni di illegalità: chi guadagna grosse somme di denaro truccando partite è incentivato a giocare nuovamente molti soldi. A seguito delle indagini giudiziarie credo che la situazione sia migliorata, ma bisogna creare qualcosa di stabile, altrimenti a breve sentiremo parlare degli stessi fenomeni”
Perchè, anche nel calcio minore, è importante investire nel calcio? Cosa ne guadagna un imprenditore, visto che i ricavi sono spesso minimi se non inesistenti?
“Il calcio è uno strumento fondamentale per creare potere, dà tanta visibilità ai presidenti. Le pongo un quesito: quanti napoletani conoscevano De Laurentiis prima che diventasse presidente del Napoli oppure in quanti conoscevano Berlusconi prima che acquistasse il Milan, nonostante entrambi fossero già precedentemente due grandi imprenditori? Il calcio è un enorme strumento di promozione socio-economica, che avvicina a tutti i mondi, dato che il tifo è quanto di più trasversale esiste. Il potere e la visibilità dati dal calcio non sono di per sè negativi, lo diventano se utilizzati da poteri illegali”
Ecco una foto del magistrato Cantone all’incontro di oggi, al fianco di Massimo Marrelli, Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli:
A cura di Dario Gambardella.
